Un po’ di Paternò alla XIX Conferenza dei ricercatori italiani nel mondo. Aperta da Gabriele Andreoli, President of Institute Advance Studies and Cooperation , ha moderato la sessione in cui si sono succeduti gli interventi istituzionali del vicepresidente del Parlamento Europeo Antonella Sberna, del Vice-Rettore dell’Universitè Libre de Bruxelles Anne Weyembergh, del Presidente della Texas Scientific Italian Community Andrea Giuffrida, dal coordinatore dell’evento al Parlamento Europeo Antonio Cenini, e dell’Ambasciatore d’Italia in Belgio Federica Favi, e del Ministro della Salute Orazio Schillaci con un video messaggio.
Per l’occasione sono arrivati i messaggi di saluto del Presidente del Senato Ignazio La Russa, della Camera dei Deputati Fontana, del Ministro degli Esteri e della cooperazione internazionale Antonio Tajani, del Ministro della Università e Ricerca, del Ministro Anna Maria Bernini, delle imprese e del Made in Italy Adolfo Urso. Sono intervenuti inoltre rappresentanti delle associazioni di ricercatori italiani nel mondo: Cristina Bettin (Israele), Ilaria Pagani (Australia), Rossana De Angelis (Francia), Carla Molteni (Regno Unito), Fabio Pinna (Belgio) e Simone Lucatello (Messico), quest’ultimo sottolineando che bisognerebbe avere un rapporto pratico, chiaro, organizzato, e con un segnale di maggior interesse e visione dalle Istituzioni Italiane.
Il programma scientifico della Conferenza si è articolato su quattro sezioni tematiche, dedicate rispettivamente all’aerospazio, alla ricerca di base, includendo la robotica, l’alta tecnologia, ed intelligenza artificiale, alla medicina, ed alle scienze umanistiche. Sono intervenuti scienziati e ricercatori italiani di prestigio internazionale, che svolgono rilevanti ruoli di responsabilità in Istituzioni di ricerca con sedi in Paesi Europei, nel Nord e Sud America,in Cina, in Australia ed in Giappone.
Ha chiuso i lavori l’intervento del fondatore e Chairman della Conferenza, il paternese Vincenzo Arcobelli da anni ormai residente negli Stati Uniti.
“Questa edizione invita a riflettere sulla valorizzazione del capitale umano italiano all’estero e il rafforzamento della ricerca scientifica, priorità strategica per la competitività globale. Azioni chiave sono: più risorse per la ricerca, stabilizzazione dei ricercatori, meritocrazia, sinergie tra università e imprese, modernizzazione infrastrutture, semplificazione amministrativa, uso di Horizon Europe. La fuga di 120.000 ricercatori italiani (15.000 negli USA) ha causato per l’Italia perdite economiche, che negli ultimi tredici anni si traducono in 134 miliardi di euro. Servono politiche coordinate per un ecosistema di ricerca attrattivo. Si nota inoltre, una inversione di tendenza, mentre negli USA si riducono i fondi, l’Italia investe 50 milioni di euro per infrastrutture e rientro talenti. Investire nei giovani e nella scienza è cruciale per un’Europa e un’Italia competitive”.