Connect with us

Cronaca

Ragalna, inaugurata l’elipista realizzata all’interno dell’area di protezione civile

E’ stata inserita nell’elenco dei siti di atterraggio in emergenza della sala operativa 118 dell’ospedale Cannizzaro

Pubblicato

il

A Ragalna inaugurata l’area di atterraggio per l’elisoccorso, realizzata all’interno dell’area di protezione civile(non distante dalla stadio Totuccio Carone), dichiarata idonea all’attività “HEMS” (Helicopter Emergency Medical Service) per missioni di soccorso, ed è stata inserita nell’elenco dei siti di atterraggio in emergenza della sala operativa 118 dell’ospedale Cannizzaro (azienda ospedaliera per l’emergenza). Nelle missioni di soccorso, l’elisoccorso del 118, avrà un’area sempre fruibile, dove poter atterrare in tutta sicurezza che servirà, non solo per le emergenze che potranno verificarsi sul territorio di Ragalna, ma anche per i comuni limitrofi.

Presenti all’inaugurazione il sindaco Salvatore Chisari e il direttore generale della protezione civile regionale Salvo Cocina (che si è complimentato per il lavoro realizzato); presenti anche componenti della giunta comunale e consiglieri comunali, rappresentanti delle locali associazioni di protezione civile nonche il comandante della compagnia carabinieri di Paternò Gianmauro Cipolletta e il dirigente del commissariato di pubblica sicurezza Paolo Leone. il sindaco. “Un’area di atterraggio per elisoccorso- ha detto Cocina- è certamente un ottimo utilizzo dell’area di protezione civile, e rappresenta un servizio molto utile a tutta la comunità”. Inoltre, il direttore, ha sottolineato l’importanza delle attività di volontariato, soprattutto nella gestione di emergenze sul territorio.

Fortemente voluta dal sindaco, Salvo Chisari e dall’assessore alla protezione civile, Andrea Corsaro, l’area di atterraggio è stata realizzata, interamente, con il gratuito lavoro del consigliere delegato alla protezione civile, Tony Signorelli, del coordinatore del gruppo comunale di protezione civile, Piero Pappalardo, del vice coordinatore Antonino Giuffrida e dell’assessore Andrea Corsaro, con la collaborazione del comandante della polizia locale Salvatore Tomasello. Il sindaco, a nome di tutta l’amministrazione comunale, ha ringraziato ognuno di loro “per l’impegno profuso e il lavoro svolto, a beneficio di tutta la comunità”.

 

Cronaca

Paternò, un museo a scuola, al via al “De Sanctis” la mostra “Memorie ritrovate”

Si tratta di un evento in cui sono esposti ben 55 reperti archeologici (tra cui un biberon), pezzi antichi di provenienza incerta, restituiti allo Stato grazie al lavoro delle forze dell’ordine e custoditi nei magazzini della Soprintendenza di Catania

Pubblicato

il

Inaugurata a Paternò, da meno di 24 ore, la mostra dal titolo “ Memorie ritrovate”; un evento unico nel suo genere visto ad ospitarla è il liceo statale “F. De Sanctis”. Una mostra in cui sono espositi ben 55 reperti archeologici (tra cui un biberon), pezzi antichi di provenienza incerta, restituiti allo Stato grazie al lavoro delle forze dell’ordine, e custoditi nei magazzini della Soprintendenza di Catania.  In esposizione oggetti di vita quotidiana di epoca greca tra cui vasi e guttus, usati per far bere il latte ai piccoli, ma anche monili e oggetti di bronzo come lo strigile usato dagli atleti per detergere sudore e sabbia dal corpo dopo le gare. Ancora, una “vetrina di falsi” cioè una silloge di pezzi mal assemblati e, appunto, falsi ma didatticamente utili.  La mostra “Memorie ritrovate” è stata resa possibile grazie all’applicazione delle norme prevista dalla Carta di Catania che permette di dare in concessione, sotto la vigilanza della Soprintendenza, oggetti custoditi nei depositi.

L’iniziativa è finanziata dall’assessorato regionale ai Beni culturali, dall’Ars e dalla fondazione Federico II e messa in atto grazie alla sinergia tra il liceo De Sanctis, la Soprintendenza etnea e l’Archeoclub d’Italia. Obiettivo è quello di restituire al territorio e alla collettività il patrimonio disseminato nelle tante raccolte private o nei depositi dei musei evidenziando la necessità di rendere fruibili questi beni e continuare a sostenere il lavoro delle forze dell’ordine, impegnate ogni giorno nella lotta contro i ladri di memoria.

Ed ieri l’apertura della mostra; presenti amministrazione comunale, forze dell’ordine, esponenti della soprintendenza e altre figure che hanno reso possibile la realizzazione dell’evento. “Per la prima volta – dice l’architetto Francesco Finocchiaro, consigliere nazionale di Archeoclub d’Italia, docente e progettista della mostra – è l’archeologia che va verso i giovani. Si tratta di un esperimento nazionale, il cui precedente è stato solo al liceo Tasso di Roma. Il liceo di Paternò ha allestito, in sicurezza, una esposizione con reperti di grande valore che vanno dal VIII secolo avanti Cristo al IV a.C. Ci sono ceramiche, coroplastiche, monili scelti tra i 200 di una raccolta privata mai esposta al pubblico”.

 

Protagonisti dell’iniziativa sono gli studenti deli liceo De Sanctis come spiega la dirigente scolastica, Santa Di Mauro. I ragazzi delle III classi del liceo Linguistico e Scienze umane, con i loro tutor Santa Longo, Angela Di Salvo ed Enrico Santaniello, hanno curato ogni passo della mostra nel contesto di un Pcto promosso dalla scuola: hanno così studiato i reperti, descritto i pezzi in didascalie e pannelli tradotti in quattro lingue, curato brochure e saranno loro a fare da “ciceroni” all’interno della esposizione. La soprintendente di Catania, Donatella Aprile dice ha specificato che si tratta di un evento importante e di rilevante interesse didattico culturale che vede la scuola protagonista, che si trasforma, per un momento in museo”.   All’archeologa Rosalba Panvini, docente accademica e già soprintendente regionale e direttrice museale, è stata affidata la direzione scientifica dell’operazione culturale mentre il progetto museografico è dell’architetto Francesco Finocchiaro.

La mostra è visitabile previa prenotazione giovedì, venerdì, sabato dalle ore 9 alle ore 12 fino al prossimo 31 maggio.  Dopo il liceo De Sanctis la mostra andrà al liceo Eschilo di Gela e all’istituto Russo di Caltanissetta.

 

Continua a leggere

Cronaca

Bronte, due persone arrestate per maltrattamenti e violenza ai danni di una moldava

In manette una donna di 39 anni e un uomo di 41, entrambi di nazionalità rumena; l’indagata avrebbe filmato gli abusi col cellulare

Pubblicato

il

A Bronte la Squadra Mobile di Catania ha arrestato una 39enne, finita ai domiciliari con braccialetto elettronico e un 41enne rinchiuso nel carcere di Piazza Lanza. I due sono accusati di maltrattamenti, lesioni personali e violenza sessuale di gruppo. I due arrestati sono di nazionalità rumena.  Le indagini hanno permesso di acquisire  elementi che dimostrerebbero come i due indagati sarebbero gli autori di gravi “condotte illecite” perpetrate nei confronti di una donna moldava giunta in Italia da qualche mese in cerca di lavoro.

In particolare le indagini sono partite dopo una segnalazione giunta alla Squadra Mobile lo scorso 4 aprile, proveniente dal Servizio per la Cooperazione Internazionale di Polizia, avente ad oggetto “possibili maltrattamenti nei confronti della cittadina moldava”. Il giorno successivo alla segnalazione  personale della III Sezione Investigativa – “Reati contro la persona, in pregiudizio di minori e reati sessuali” della locale Squadra Mobile, si sono recati a Bronte dove sono stati rintracciati i due arrestati  oltre che la cittadina moldava.  I poliziotti hanno avuto modo di ascoltare la vittima di tali violenze; gli investigatori hanno appurato i  presunti maltrattamenti e lesioni personali subite dalla donna, la quale ha subito, come accertato dai sanitari di un presidio ospedaliero del posto, una “frattura scomposta, pluriframmentaria estremità acromiale della clavicola sinistra”, con prognosi di 30 giorni.

Inoltre si sarebbe verificato un episodio di violenza sessuale: la 39enne  arrestata avrebbe un video che avrebbe ripreso talune fasi della violenza con il proprio telefono cellulare, posto sotto sequestro, nella cui memoria sarebbero stati rinvenuti tre brevi video relativi a tale reato. Lo scorso 6 aprile la donna moldava è stata condotta in una struttura protetta, mentre i due indagati nella mattinata di ieri sono stati arrestati dalla Squadra Mobile. La donna 39enne è stata sottoposta agli arresti domiciliari in ragione della presenza di prole di sei anni, mentre  è stato rinchiuso presso la Casa Circondariale di Piazza Lanza.

Continua a leggere

Trending