La penna, la tastiera e un microfono, e dalla tastiera alla penna per scrivere la propria vita professionale: l’inevitabile percorso del cronista moderno.
Il cammino professionale di Orazio Provini, che è passato dai microfoni della radio libera all’alba degli anni ‘80, alla redazione dell’Espresso Sera — una vera e propria palestra per molti giornalisti professionisti di oggi — fino ad arrivare davanti alle telecamere di Tele Etna e Antenna Sicilia e Telecolor, per farsi le ossa raccontando, in modo particolare, fatti e misfatti del Catania calcio. E per ultimo anche sui social catapultatoci dell’amico Antony Distefano.

Dopo quasi un anno dalla sua uscita, il libro “Girotondo Rossoazzurro”, presentato ieri anche a Ragalna nel salotto del Palmento Arena. Presenti il sindaco Antonino Caruso, il vicesindaco Emanuele Motta e gli assessori Enzo Messina e Rita Vitaliti. La serata ha visto il coinvolgimento della giovane giornalista Federica Zammataro, che ha intervistato Orazio, confrontandosi con lui e con i ricordi del mitico allenatore Angelo Busetta e del giornalista Nunzio Currenti. Nonostante la differenza di età e di esperienza, Orazio non ha lesinato lunghe e esaustive risposte.

Molto suggestiva la metafora del gioco dei bambini quello del girotondo per parlare del Catania. Un gioco che porta i piccoli a gettarsi per terra ma pronti a rialzarsi. La stessa cosa la squadra etnea. Caduta per terra adesso si è rialzata per guardare al presente prima e poi al futuro.
Come sempre il roccioso e diversamente giovane mister Busetta accompagnato dalla sua tre quarti, come ama definire la moglie, non ha confini ama il bel calcio a qualsia si latitudine, senza alcuna preferenza tra Paternò dove vive, l’Acireale e il Catania solo per citare alcune delle sue brillanti panchine.

Il libro di Orazio Provini è un “amarcord” che, con il suo stile inconfondibile, si conferma come una delle testimonianze più significative del giornalismo sportivo moderno di Catania. Arrivato alla pensione, sornione ancora lucido e con una mente vivace, ha ripreso carta e penna per riscrivere i momenti salienti della sua carriera.
Federica ha voluto scoprire alcuni dei ricordi più belli: la risalita del mitico Catania, partendo dalla vittoria nel polveroso campo sportivo di Gangi, quando su quella panchina sedeva proprio Busetta.

Un libro da leggere con passione, che raccoglie ricordi di cronaca ben noti a chiunque viva sotto il vulcano. Una passione mai sopita, condivisa con l’intera famiglia. Un destino comune a tanti giornalisti, e anche allenatori che scelgono di essere cronisti e di seguire la squadra del cuore in ogni angolo del mondo, e vivere le domeniche lontano dalla famiglia.
Il giornalismo, oggi molto cambiato, deve fare i conti con i social, ma quando la stoffa c’è, non ci sono ostacoli, anche quando la testata del proprio giornale attraversa momenti difficili.
Il giornalismo una passione un destino condiviso da molti: prima la gavetta, poi l’opportunità di aprirsi al mondo, e infine diventare anche maestri, come ha ricordato Nunzio Currenti, ricordando il maestro Casabianca da cui ha imparato a fare un buon cartellino. Oggi presidente dell’USSI fa lo stesso negli stage per gli iscritti all’albo dei giornalisti.