News
Risplende di verde un tratto della dismessa linea ferrata FCE a Santa Maria di Licodia
I residenti di via Lanza e dintorni hanno bonificato l’area e messo a dimora fiori, piantine e piccoli arbusti

Da ieri un tratto dell’ormai dismessa linea ferrata FCE del circuito di Santa Maria di Licodia è pulita e risplende di verde.
Merito dell’iniziativa portata avanti da alcuni residenti di via Lanza e dintorni, che si sono mobilitati per ridare decoro ad un’area divenuta purtroppo, – da quando non si sente più il rombo delle littorine in superficie -, il bersaglio dei soliti incivili.
Un buon esempio di civiltà, che sottolinea la necessità di fare della salvaguardia e della valorizzazione del patrimonio ambientale una strategia quotidiana di comportamento.
Questo il senso dell’opera di bonifica, che ha visto nel fine settimana alcuni uomini muniti di guanti e rastrello, impegnati a far splendere questo piccolo angolo verde del paese.
Hanno pensato a tutto, dal materiale alle piante, che hanno messo a dimora lungo il tracciato.
A fine giornata deposti gli arnesi da lavoro, i cittadini hanno commentato: «Pulizia dal degrado ambientale equivale a bellezza e a rispetto».

Cronaca
Mascalucia, rissa tra calciatori e dirigenti dentro lo stadio, denunciate sette persone
Causa scatenante della rissa alcune “espressioni sgradite” a sfondo razziale, poi ulteriormente degenerata

Rissa all’interno dello stadio di Mascalucia che ha visto il coinvolgimento di calciatori e dirigenti di due squadre di calcio dilettanti. Un fatto di violenza che ha spinto uno spettatore ad allertare i carabinieri, i quali, alla fine delle opportune indagini, hanno denunciato a piede libero sette uomini, tra i 24 ed i 44 anni. I fatti sono accaduti nei giorni scorsi presso il campo sportivo comunale “Bonaiuto Somma”, in occasione dello svolgimento di una gara del campionato di calcio tra dilettanti; i militari dell’Arma sono giunti all’interno dello stadio, ma al loro arrivo gli animi dei contendenti si erano già calmati ma, entrati all’interno dello spogliatoio, i militari hanno riscontrato la presenza di tre calciatori che avevano alcune ferite di natura traumatica, i quali, successivamente sono stati trasportati al pronto soccorso del Policlinico di Catania dal personale del 118.
I giovani sono stati visitati dai medici che hanno riscontrato traumi con relative prognosi da due a trenta giorni, quest’ultima diagnosticata ad un giovane originario del Gambia, al quale è stata rilevata la frattura delle ossa nasali. Sembra che la causa scatenante della rissa sia stata originata da alcune “espressioni sgradite” a sfondo razziale, poi ulteriormente degeneratesi in atti violenti tra gli appartenenti alle due squadre. Inoltre i carabinieri hanno provveduto a segnalare alla Questura di Catania il presidente di una delle due squadre poiché avrebbe organizzato una manifestazione sportiva senza darne formale comunicazione alla competente autorità di pubblica sicurezza.
Cronaca
Catania, donna che avrebbe frequentato un pentito ferita al volto con un solvente
La vittima avrebbe avuto in passato frequentazioni con Salvatore Giarrizzo, collaboratore di giustizia di Adrano

A Catania, nel tardo pomeriggio di ieri, un uomo a bordo di un’auto, una Lancia Musa, ha lanciato contro una donna, dopo averla affiancata con il mezzo, del solvente raggiungendola al viso. Il fatto è avvenuto nei pressi della stazione ferroviaria. La vittima è una donna che in passato avrebbe frequentato Salvatore Giarrizzo, un collaboratore di giustizia di Adrano; la donna è stata condotta in ospedale dove i medici le avrebbero riscontrato un arrossamento al viso guaribile in sette giorni. Secondo una prima ricostruzione, l’aggressore avrebbe lanciato contro la vittima il solvente dopo averle urlato ‘Giarrizzo’, il cognome del collaboratore di giustizia.
Sull’accaduto indaga la squadra mobile della Questura. Al momento non viene esclusa alcuna ipotesi. Il boss Salvatore Giarrizzo è stato il reggente del clan mafioso Scalisi di Adrano ed è stato arrestato nel 2020 nell’ambito dell’operazione ‘The King’. Il 17 febbraio del 2021 è stato incendiato un camion per la vendita di panini di un suo familiare. Da intercettazioni disposte dalla Dda della Procura di Catania erano emersi, nell’ambito dell’inchiesta Triade del marzo 2021, dei progetti di vendetta della cosca nei confronti del pentito e dei suoi familiari.
Le indagini del commissariato di Adrano e dalla squadra mobile di Catania, secondo la Dda etnea, fecero emergere il “forte disappunto tra gli affiliati al clan Scalisi”, per la collaborazione con la giustizia di Salvatore Giarrizzo, avviata nell’estate del 2020, tanto da “progettare atti intimidatori nei suoi confronti e della sua famiglia, finalizzati a fargli ritrattare le dichiarazioni rese nei confronti degli ex compagni e di appartenenti ad altri gruppi mafiosi”.
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