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In Primo Piano

S.M. di Licodia, approvata variazione bilancio. Caruso e Ranno: “Presidente, si dimetta!”

Grazia Ranno: «Essere rappresentata da un Presidente come lei, per me, è deludente». Caruso: «Presidente, ha dimostrato tutta la sua faziosità. Si dimetta e restituisca tale ruolo ai consiglieri che glielo hanno concesso»

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Cinque voti favorevoli, un astenuto e un contrario. È questo l’esito della votazione del civico consesso di Santa Maria di Licodia, tenutosi ieri pomeriggio all’interno della sala consiliare, che ha finalmente approvato la variazione di bilancio inerente la manifestazione “Terra gourmet”- Festival dell’olio e dei vini etnei tenutasi all’interno della villa Belvedere a metà settembre. Così come indicato durante la scorsa seduta consiliare, il gruppo degli indipendenti e dell’opposizione hanno mantenuto in aula il numero legale utile all’approvazione del punto. A votare favorevolmente sono stati i consiglieri Ignazio Sidoti, Mirella Rizzo, Giuseppe Fazio, Maria Russo e Caterina Piemonte. Quest’ultima, che da tempo si era dichiarata indipendente dal gruppo di opposizione “Ideale Comune”, ha voluto sostenere in aula la ratifica del punto all’ordine del giorno. Astenuto, durante la votazione, il capogruppo di opposizione Gabriele Gurgone. A votare contro, è invece stato l’ex assessore Enrico Caruso.

Ma al di là della votazione del documento, ad assumere un peso rilevante in aula è stata ancora una volta la questione politica inerente le fratture che ormai da qualche mese allontanano sempre più amministrazione Buttò ed indipendenti. A lasciare stizzita l’aula, durante la seduta, la consigliera Grazia Ranno. Alla base del malcontento, il mancato invito – insieme alla consigliera Fabiana Patti- da parte del Presidente del consiglio Maria Russo, ad una riunione dei capigruppo consiliari che si sarebbe dovuta tenere questa sera. «Per l’ennesima volta il Presidente ha sbagliato nei confronti dei consiglieri. In quanto indipendente, io non ho nessuno che mi possa rappresentare e pertanto dovevo essere invitata alla riunione dei capigruppo. Essere rappresentata da un Presidente come lei, per me, è deludente. Pertanto ne ho chiesto le dimissioni» ha commentato la consigliera Ranno a Etna News 24.

A seguire in aula l’onda del malcontento nei confronti del Presidente, è stato anche l’ex assessore Enrico Caruso, il quale ha letto e poi depositato agli atti della seduta una propria missiva indirizzata al Presidente del Consiglio Maria Russo. Documento, che ha assunto il sapore di una vera e propria “sfiducia” verso l’operato di chi da un anno e mezzo occupa lo scranno più alto dell’aula. La prima critica mossa – a detta del consigliere Caruso – è la mancata posizione super partes tenuta qualche settimana fa dal Presidente Russo che ha scelto di sottoscrivere un comunicato stampa redatto dall’amministrazione Buttò attraverso il quale venivano criticati i continui rinvii delle sedute consiliari, arenate da settimane sulla ratifica della delibera di giunta inerente la variazione di bilancio approvata oggi (rileggi l’articolo).

Nella seconda parte del documento di Caruso, invece, si legge una richiesta chiara: “Signora Presidente, con il cuore in mano senza alcun sentimento di rivalsa la esorto a dimettersi e restituisca tale ruolo ai consiglieri che glielo hanno concesso”. E ancora si legge nella nota, “ha dimostrato tutta la sua faziosità e anziché essere l’arbitro imparziale, si è vestita da centravanti cercando di segnare un goal nella sua stessa porta. Questa è l’ennesima novità che lei ha portato in questo consiglio. Non si era mai visto nella storia del nostro comune, nemmeno quando il ruolo era ricoperto dall’attuale sindaco, che il Presidente si schierasse così apertamente contro i consiglieri che null’altro fanno se non svolgere le proprie funzioni”. E per ultimo, la dura chiosa finale: “si schieri pure nella maniera che ritiene più opportuna perché ormai come Presidente del consiglio ha perso ogni credibilità”. 

Cronaca

Adrano, denunciato un 21enne trovato in possesso di 10 grammi di marijuana

Il giovane è stato sorpreso in strada con altri due coetanei a “confabulare” tra di loro . Un atteggiamento che avrebbe insospettito i poliziotti che hanno deciso di controllare i tre ragazzi

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Ad Adrano la polizia di Stato ha denunciato un giovane di 21 anni fermato in strada, in compagnia di altri due coetanei, e trovato in possesso di 10 grammi di marijuana nascosti nelle tasche del giubbotto.  I tre amici stavano confabulando tra loro in una delle vie della periferia del centro cittadino, ma sono stati notati in considerazione dei loro precedenti di polizia giudiziaria dagli agenti di una volante del locale commissariato.

L’atteggiamento tenuto dai tre ragazzi è stato ritenuto particolarmente sospetto dai poliziotti che hanno deciso di fermarli per eseguire alcuni accertamenti. A tutti è stato chiesto di svuotare le tasche e, a quel punto, il 21enne non ha potuto fare altro che riconoscere di essere in possesso di una modica quantità di marijuana, prontamente consegnata ai poliziotti, probabilmente nel tentativo di mettere fine al controllo nel più breve tempo possibile.

Intuendo che il giovane potesse nascondere altra sostanza stupefacente, proprio in virtù del suo gesto particolarmente frettoloso, i poliziotti hanno ritenuto utile perquisirlo. Le intuizioni dei poliziotti si sono rivelate fondate dal momento che è stata trovata addosso al giovane ulteriore marijuana, 28 infiorescenze, per un peso complessivo di 10 grammi. Per tale motivo il 21enne è stato denunciato per detenzione di sostanze stupefacenti.

 

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Etna, Protezione Civile Adrano invita alla responsabilità di chi si avventura sul fronte lavico

Comuni di Biancavilla ed Adrano emanano ordinanze di interdizione all’accesso alle zone in prossimità del fronte lavico

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Richiamo al buon senso ed alla responsabilità da parte dell’Associazione Protezione Civile Adrano nei confronti di coloro che in queste ore intendono avventurarsi in montagna, per raggiungere il fronte lavico. Proprio in queste ore, sono stati i sindaci del comune di Adrano e Biancavilla ad emanare delle ordinanze di interdizione alle aree sommitali o comunque vicine al luogo della colata. Nel caso dell’ordinanza del comune di Adrano, viene imposto “il divieto di accesso alle quote sommitali del territorio comunale, ricadente nella zona del Rifugio “Galvarina”, interessata dalla colata lavica”. Il sindaco di Biancavilla, Antonio Bonanno, impone “il divieto di accesso alla quota 2000 s.l.m. è comunque non oltre una distanza minima di 500 metri dal fronte lavico o dai bordi della colata, se non accompagnati dalle Guide Alpine o Vulcanologiche”.

Ad intervenire sul tema, è anche l’associazione di Protezione Civile Adrano. “Le ordinanze emanate dai Sindaci del territorio di competenza, in relazione alla colata lavica che li sta interessando, sono dovute ed importanti, ma con poca possibilità di vigilanza. La colata non è raggiungibile solamente dai varchi di Piano Fiera, o Piano Mirio. I sentieri sono innumerevoli con impossibilità alla sorveglianza. Unica possibilità di fermare gli escursionisti ed i visitatori sarebbe proprio sul fronte lavico, cosa difficile da raggiungere se non con mezzi speciali. Quindi, nonostante i divieti, si potrà solo contare sul buon senso e sulla responsabilità di chi si avventura sul fronte lavico”.

AGGIORNAMENTO ORE 19.15 

Anche il sindaco di Belpasso Carlo Caputo ha firmato l’ordinanza che “disciplina” l’accesso alla zona dove si trova la colata lavica.

Tale provvedimento prevede, oltre al divieto di avvicinamento a meno di 500 metri dal fronte lavico su tutto il territorio comunale, l’obbligo per le guide abilitate (ai sensi di legge) di sospendere immediatamente le escursioni in presenza di attività vulcanica, accompagnata o meno da ricadute di cenere o scorie.  “Ho ritenuto emanare un’ordinanza urgente volta soprattutto a garantire la sicurezza pubblica in relazione all’attività eruttiva sull’Etna. Il nostro vulcano ci sta certamente regalando uno spettacolo naturale meraviglioso; purtroppo, però, questa meraviglia può creare anche situazioni critiche nel caso in cui l’uomo sottovaluti i pericoli. Ho visto molte foto e video di persone decisamente vicine al fronte, persino sciare. Tutto molto suggestivo, eppure si possono esporre a rischi. Rischi che ci vengono spiegati dagli esperti, come per esempio quello per il quale la lava interagendo con la neve può immediatamente vaporizzarla e, con l’energia termica che si sviluppa, potrebbe lanciare brandelli o scorie in alto e con violenza” conclude Caputo.

 

ORDINANZA COMUNE DI ADRANO

ORDINANZA COMUNE DI BIANCAVILLA

Foto: Luigi Crispi

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