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Cultura

S.M. di Licodia, domani simposio “La Sicilia dei Valli e delle Istituzioni”

Un momento di studi per riscoprire la storia di un territorio che ha visto fiorire il monachesimo benedettino tra Catania e S. M. di Licodia nell’area simetino-etnea

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“La Sicilia dei Valli e delle Istituzioni: il monachesimo benedettino tra Catania e S. M. di Licodia nell’area simetino-etnea”. È questo il titolo del simposio che si terrà domani pomeriggio, a partire dalle ore 17:00, all’interno del palazzo di città di Santa Maria di Licodia, organizzato dall’assessorato alle politiche culturali licodiese in collaborazione con altri enti partner che hanno sposato l’iniziativa. Sarà un pomeriggio di studi proposto da più ricercatori e specialisti dei Dipartimenti di Scienze della Formazione e Scienze Umanistici dell’Ateneo di Catania, da istituzioni quali la Soprintendenza ai BB.CC., la Società di Storia Patria per la Sicilia Orientale e il Museo Diocesano. Alla base dell’iniziativa, voler fare il punto sullo stato degli studi storici e storiografici dell’incidenza della “Signoria” monastica dei «Monasteri riuniti di Santa Maria di Licodia e San Nicola l’Arena» tra il medioevo e l’età moderna nonché sviluppare possibili nuove prospettive di ricerca.

“Questo prestigioso simposio rappresenta una grande opportunità per analizzare la medievalità della nostra cittadina”, ha commentato l’assessore alle politiche culturali Mirella Rizzo, “che pone l’attenzione di diversi studiosi e accademici sul ruolo dell’Abbazia di Santa Maria di Licodia e San Nicolò l’Arena. Alziamo lo sguardo verso nuove prospettive per la nostra cittadina e il territorio simetino-etneo.” Diversi i nomi illustri che prenderanno parte all’incontro tra cui Sua Eccellenza l’Arcivescovo di Catania Luigi Renna, Horst Enzensberger (professore emerito di Scienze Storiche ausiliarie dell’Università di Bamberga), Cristina Soraci, Francesca Aiello e Antonio Mursia (docenti UniCt), Roberta Carchiolo (storica dell’arte BCA di Catania) e Grazia Spampinato (Direttrice del Museo Diocesano). L’evento, sarà moderato dallo storico licodiese Luigi Sanfilippo e le conclusioni saranno affidate all’Abate Benedettino di San Martino delle Scale Vittorio Rizzone.

Quello di domani, promettono gli organizzatori, è il primo di più eventi in programma mirati ad una una ricognizione ragionata della Licodia medievale e moderna. Il momento di studi è stato patrocinato dalla presidenza dell’Assemblea Regionale Siciliana, dall’Università di Catania, da diverse associazioni e agenzie educative presenti nel territorio quali l’I.I.S, “M. Rapisardi”, il Gal Etna, Sicilia Antica, la diocesi di Catania, la Società Patria Catania e il centro culturale “Giorgio La Pira.

Cultura

Paternò, XIII Edizione del Premio Santa Caterina

Un faro di speranza contro la violenza sulle donne

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Domani, 24 novembre, alle ore 17, prenderà il via la XIII Edizione del Premio Santa Caterina, organizzato dall’associazione Città Viva. Questo evento, che da tredici anni rappresenta un simbolo di impegno e resistenza contro la violenza sulle donne, deve la sua realizzazione alla passione e alla dedizione della presidente Grazia Scavo. Grazie al suo lavoro, il Premio Santa Caterina è divenuto un punto di riferimento e una voce che richiama all’azione e da speranza a chi è vittima di abusi.

 

Santa Caterina: Simbolo di forza e inclusività

Il nome scelto, Santa Caterina d’Alessandria, non è casuale: spesso raffigurata come donna musulmana, per via alle sue origini egiziane, incarna l’universalità e la capacità di unire culture e religioni diverse, simboleggiando la forza e la resilienza delle donne di tutto il mondo.

Ogni edizione del premio è stata dedicata a una tematica specifica, volta a esaltare il contributo di donne che hanno lasciato un segno nella storia e nella cultura. Quest’anno, la tematica prescelta è “I percorsi dell’Arte“, un omaggio al ruolo di figure femminili che si contraddistinguono, ma che vengono oscurate o non sufficientemente celebrate. Tra queste, Sofonisba Anguissola, grande artista rinascimentale, elogiata persino da Michelangelo e Caravaggio, che ha rappresentato un esempio straordinario di talento e dedizione in un’epoca in cui le donne erano raramente riconosciute per il loro genio artistico.

In questo contesto, il premio verrà conferito all’archeologa Rosalba Panvini, una figura che incarna perfettamente il legame tra arte, cultura e impegno sociale. Con il suo lavoro, Panvini dimostra come la valorizzazione del patrimonio culturale possa contribuire a costruire una società più equa e giusta.

A rendere ancora più significativo l’evento sarà la presenza di ospiti di grande rilevanza artistica e culturale, tra i quali Barbaro Messina e Carmen Arena, che offriranno spunti di riflessione e arricchiranno la giornata con le loro esperienze.

 

25 Novembre, Giornata contro la violenza di genere

L’evento continuerà lunedì 25 novembre, Giornata internazionale per l’eliminazione della violenza di genere. Per l’occasione, sarà celebrata una messa simbolica, durante la quale la chiesa si illuminerà di rosso, richiamando l’attenzione su un tema di urgente rilevanza sociale.

Fin dalla sua fondazione, nel 1997, l’associazione Città Viva lavora per creare uno spazio accogliente e inclusivo, dove le donne possano trovare il coraggio di denunciare la violenza e ricostruire la propria vita. Attraverso iniziative culturali, sportive e sociali, si cerca di rompere l’isolamento e favorire il confronto e il sostegno reciproco.

 

Un impegno concreto verso il cambiamento

L’obiettivo più ambizioso dell’associazione è la realizzazione di un centro di accoglienza specifico per le vittime di violenza domestica. Un luogo sicuro, dove offrire assistenza psicologica, legale e sociale, consentendo alle donne di progettare un nuovo inizio. Nonostante gli ostacoli burocratici, l’associazione non si arrende e continua a lottare per raggiungere questo traguardo fondamentale.

Il Premio Santa Caterina non è solo una cerimonia, ma un invito alla riflessione, un grido contro le ingiustizie, e una promessa di impegno concreto per un futuro più giusto e inclusivo. Perché il cambiamento non si costruisce solo con le parole, ma con azioni coraggiose e collettive.

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Chiesa

Mascali, sequestrate dai carabinieri discariche abusive, tre persone denunciate

Sono stati controllati 3 terreni nei quali i proprietari avrebbero lasciato scarti di materiali edili e rifiuti ferrosi

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Rimane alta l’attenzione del comando provinciale carabinieri di Catania per contrastare le varie forme di illegalità diffusa e garantire il rispetto delle norme dedicate alla tutela ambientale. Cosi a Mascali i militari della locale stazione Carabinieri hanno controllato i fondi agricoli situati nei pressi del torrente esondato “Salto del Corvo”, in località Nunziata, all’altezza dell’intersezione con la strada provinciale.

In particolare, sono stati controllati 3 terreni nei quali i proprietari avrebbero lasciato scarti di materiali edili e rifiuti ferrosi. L’accesso ispettivo al primo fondo, di proprietà di un 63enne di Calatabiano titolare di un negozio di ferramenta ed edilizia, ha consentito ai carabinieri di scoprire una vera e propria discarica abusiva di scarti di lavori edili e rifiuti ferrosi.

Nel terreno di un 42enne di Mascali, invece, oltre ai rifiuti provenienti da lavori edili, gli investigatori hanno accertato che sono stati accatastati anche pneumatici e tubi di gomma che poi sono stati  dati alle fiamme, con grave danno per l’ambiente e per la cittadinanza, visti i fumi tossici rilasciati dalla combustione. Infine, nella proprietà di un autotrasportatore 40enne, residente a Riposto, i militari dell’Arma hanno assistito ad un mutamento della destinazione d’uso del terreno agricolo, trasformato in una cava abusiva e riempito anche di rifiuti divario genere, da pezzi di ferro a parti in cemento.

Tutti e tre i terreni sono stati sequestrati e dovranno essere bonificati, eliminando i rifiuti secondo le modalità previste dalla normativa ambientale, mentre i proprietari sono stati denunciati penalmente per aver realizzato e gestito una discarica abusiva, e il 40enne anche per aver allestito una cava senza alcuna autorizzazione.

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