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Associazionismo

S.M. di Licodia, Indipendenti e “Ideale Comune”: “svenduti 3 posti di lavoro al comune”

Alla base, la delibera di Giunta per assumere nuovi dipendenti comunali attingendo alle graduatorie degli idonei dei comuni di Biancavilla e Misterbianco

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Riceviamo e pubblichiamo la nota stampa a firma dei consiglieri comunali “indipendenti” di Santa Maria di Licodia e dei rappresentanti del gruppo di opposizione “Ideale Comune”. Contestualmente, in data odierna, gli stessi consiglieri hanno inviato al Presidente del Consiglio Comunale e al Sindaco una mozione affinché revochi le delibere relative all’accesso ad altre graduatorie per l’assunzione di nuovo personale.

La nota

VERGOGNA SENZA FINE

Svenduti ai comuni di Biancavilla e Misterbianco tre posti al comune che dovevano essere messi a concorso. Cui prodest? A chi serve????Mentre i giovani del nostro Comune aspettano che il Comune bandisca i concorsi per dare un minimo di sollievo alla disoccupazione, la Giunta Municipale approva due punti all’ordine del giorno con cui preleva dalle graduatorie dei comuni di Biancavilla e Misterbianco ben tre dei posti che dovevano essere messi a concorso.

In tre anni di fallimentare Amministrazione, il Sindaco Buttò e tutti coloro che lo appoggiano, non è riuscito a bandire nessun concorso mentre la pianta organica è deficitaria, e qualche giorno addietro ha approvato due delibere con la quale stipula una convenzione con i Comuni di Biancavilla e Misterbianco per far scorrere le graduatorie già espletate in quei Comuni per un posto di Istruttore Vigile Urbano e due posti di Istruttore Area Contabile cedendo di fatto i tre posti a quei Comuni, mortificando le aspettative dei nostri giovani. Per buona misura abbiamo anche dovuto pagare quei Comuni affinché si prendessero i posti, circa 1500 euro ciascuno. Il Sindaco da quando si è insediato non fa altro che chiamare personale direttamente infischiandosene altamente dei concorsi. Prima un funzionario con l’articolo 110 poi un altro funzionario con il PNRR ora tre posti ceduti ad altri Comuni.

A questo punto dobbiamo pensare che non sia una casualità o una necessità ma che sia una questione studiata. Assumiamo dalle delibere approvate che due dei tre assessori che hanno approvato queste, non erano nemmeno presenti ma hanno partecipato in videoconferenza alla seduta di Giunta addirittura l’Assessore insediata una settimana fa, ha partecipato alla sua prima giunta in videoconferenza. Approvare un atto così importante senza essere fisicamente presente dà la misura di quanta considerazione mette il nuovo assessore (ricordiamo….. “non c’è un vero motivo, ma una presa di coscienza per aver meditato abbastanza e quindi mi sono prefissata di non deludere i cittadini”……. così ha dichiarato dopo il suo giuramento) sugli atti che va a deliberare e se questo è solo l’inizio pensate più avanti quali sorprese ci potrà riservare. Questa Amministrazione insieme ai Consiglieri Comunali che la appoggiano ci stanno riservando sempre nuove sorprese e purtroppo sempre negative per il paese a questo punto sarebbe auspicabile che togliessero il disturbo e dessero la voce nuovamente ai cittadini se non altro per evitare ulteriori e più gravi risultati che danneggerebbero inevitabilmente ancora di più il nostro paese già martoriato da tre anni di Amministrazione fallimentare.

Tuttavia, adotteremo tutte le iniziative possibili per evitare che queste delibere abbiano attuazione per difendere il diritto dei nostri giovani a partecipare ai concorsi e ci riserviamo ogni iniziativa politica per portare a conoscenza della popolazione qualsiasi evoluzione. Prossimamente presenteremo una mozione al Consiglio Comunale con la quale chiederemo a tutti i Consiglieri di esprimere apertamente e pubblicamente il loro pensiero su questo argomento ed impegnare, qualora approvata la mozione, il Sindaco a revocare gli atti.

 

 

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Catania, spiagge libere e solarium di S. G. Li Cuti, attrezzati con sedie anfibie per disabili

L’iniziativa è stata resa possibile grazie alla sinergia tra l’amministrazione comunale, l’associazione “Catania Più Attiva”, il Centro Ortopedico Siciliano e il Liceo statale Giuseppina Turrisi Colonna

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A Catania da oggi le spiagge libere n. 1 e n. 3 della Plaia e il solarium di San Giovanni Li Cuti sono provvisti di sedie anfibie e strumenti per consentire la balneazione alle persone con disabilità.

L’iniziativa è stata resa possibile grazie alla sinergia tra l’amministrazione comunale, l’associazione “Catania Più Attiva”, il Centro Ortopedico Siciliano e il Liceo statale Giuseppina Turrisi Colonna.

Alla base della collaborazione c’è il contratto di comodato d’uso gratuito promosso dall’avv. Francesco Sanfilippo con “Catania Più Attiva” per la consegna al comune dei vari presidi di mobilità da mettere a disposizione di chi ne ha bisogno: “Ringraziamo Catania Più Attiva e l’avvocato Sanfilippo – ha detto l’assessore al Mare Andrea Guzzardi – per avere coinvolto diverse realtà e sensibilità in questo importante e necessario progetto che consentirà a tutti, senza ‘barriere’ e ostacoli, di accedere al nostro mare e godere della stagione estiva in un clima di piena condivisione”.

Santo Musumeci presidente di “Catania Più Attiva” si dice particolarmente soddisfatto. “Un ringraziamento particolare all’avvocato Francesco Sanfilippo, promotore di questa iniziativa, ai soci e simpatizzanti di Catania più Attiva all’azienda COS centro ortopedico siciliano e alla preside del Turrisi Colonna che ha aderito all’iniziativa e ai ragazzi e ai professori tra cui il professore Dario Consoli. Negli ultimi 4 giorni di scuola hanno realizzato una straordinaria e generosa raccolta fondi permettendo l’acquisto della terza sedia job. Da questa esperienza abbiamo maturato l’idea che la gente di Catania ha un grande cuore e tanto amore verso i più fragili”.

 

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Catania, emergenza senza dimora, la rete “In Strada”: “Urgente un dormitorio a bassa soglia”

Le organizzazioni hanno denunciato con fermezza l’inadeguatezza delle politiche sociali comunali e l’assenza di interventi strutturali per affrontare una delle espressioni più gravi della crisi abitativa cittadina

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. Nessun dormitorio pubblico, servizi frammentati, decine di persone costrette a dormire per strada nonostante finanziamenti milionari ricevuti dal Comune. È questo il quadro tracciato stamattina nella Sala Coppola di Palazzo degli Elefanti, dove si è svolta la conferenza convocata dalla rete di associazioni e sigle sindacali “In Strada Catania”, impegnata da mesi sul fronte dell’accoglienza delle persone senza dimora.

Le organizzazioni hanno denunciato con fermezza l’inadeguatezza delle politiche sociali comunali e l’assenza di interventi strutturali per affrontare una delle espressioni più gravi della crisi abitativa cittadina. “Catania – è stato detto – è oggi priva di un sistema pubblico di prima accoglienza degno di questo nome. Il diritto a un riparo resta negato a centinaia di uomini e donne”.

A preoccupare le realtà della rete è lo scollamento tra le risorse economiche disponibili e l’assenza di risultati concreti. “Il Comune ha ricevuto o riceverà 18 milioni di euro tra il 2014 e il 2029, somme sul cui utilizzo non abbiamo avuto alcun chiarimento, ma ad oggi- sottolineano i promotori- nessun dormitorio pubblico è stato attivato, nemmeno di emergenza e la rete dei servizi sociali si dimostra inadeguata a garantire un’accoglienza immediata e dignitosa a senza tetto e senza fissa dimora. Attualmente, le uniche strutture disponibili sono gestite da enti del privato sociale- dicono gli organizzatori- e associazioni religiose, con posti limitati e accesso condizionato, spesso impossibile per chi vive in condizione di fragilità psichica o per nuclei familiari che, per entrare, sono costretti a separarsi”

La rete “IN STRADA Catania” ( composta da SUNIA, SICET, UNIAT, ASIA-USB, OULP, LHIVE Diritti e Prevenzione, Centro Astalli Catania ODV, UDI, ARCI Catania, Associazione Penelope – Coordinamento Solidarietà Sociale ETS, Rete La Ragnatela, Restiamo Umani/Incontriamoci, Cooperativa di Comunità Trame di Quartiere, Casa della Mercede dei Cavalieri della Mercede, Catania Risorge, Catania Più Attiva)  chiede soprattutto l’attivazione immediata di un dormitorio a bassa soglia, accessibile senza filtri burocratici e pensato come primo passo verso l’inclusione. “Un modello – hanno spiegato – che parte dai bisogni reali delle persone e non da vincoli rigidi. Prima la dignità, poi le carte. Il contrario dell’approccio ‘securitario’ che il Comune sembra prediligere, come se la marginalità fosse una minaccia da rimuovere anziché una condizione da curare”.

Al centro delle critiche anche la gara d’appalto indetta dal Comune per un nuovo centro di accoglienza di cui non si conoscono ancora gli esiti, nonostante siano passati mesi dalla pubblicazione. Le associazioni temono che il bando non preveda affatto la realizzazione di un dormitorio a bassa soglia, ma piuttosto strutture rigidamente selettive.

Gli organizzatori avevano chiesto l’apertura di un tavolo permanente, accesso alla documentazione sui progetti finanziati e chiarimenti sul bando. A oggi, nessuna risposta concreta”. Alla conferenza hanno partecipato anche i consiglieri comunali Graziano Bonaccorsi e Gianina Ciancio (M5S) e il capogruppo PD Maurizio Caserta, che hanno espresso il loro sostegno alla vertenza portata avanti da “In Strada” per sollecitare l’amministrazione comunale a garantire risposte strutturate e tempestive.

Secondo la rete, oggi a Catania vivono in strada oltre 150 persone, assistite in modo occasionale da volontari e associazioni, spesso in condizioni sanitarie e psicologiche gravemente compromesse. “Non è tollerabile che in una città che si proclama dell’accoglienza – hanno proseguito i promotori-– si pensi che il decoro urbano si difenda nascondendo i poveri, anziché accogliendoli con umanità”.

Un nuovo appuntamento è stato fissato il 7 luglio con un flash mob in piazza Università, mentre a fine settembre si terrà un seminario sui dormitori a bassa soglia.

 

 

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