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Associazionismo

S.M. di Licodia, Licodisiadi: oggi alla “Don Bosco” la cerimonia di restituzione del trofeo

Quella di oggi è stata un’occasione per presentare l’edizione 2025 e per parlare di sport e salute ai più giovani

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Un’aula Magna gremita di entusiasmo ha fatto da cornice, questa mattina, alla conferenza di presentazione delle “Licodisiadi 2025”, tenutasi presso l’Istituto Comprensivo “Don Bosco”. L’evento ha rappresentato non solo il lancio ufficiale della nuova edizione della manifestazione sportiva, ma anche l’occasione per la simbolica restituzione del trofeo custodito con orgoglio per un intero anno dall’istituto licodiese. All’incontro hanno partecipato, oltre agli studenti delle classi seconde e terze della scuola secondaria di primo grado, il dirigente scolastico Agata Caudullo, numerosi docenti e le principali figure rappresentative dell’Associazione Licodisiadi: il presidente Don Santo Salamone, il vicepresidente Marta Barbagallo e il coordinatore Giuseppe D’Olica. La conferenza si è rivelata un importante momento di riflessione collettiva sul valore dello sport nella formazione dei giovani, inteso non solo come attività fisica, ma come potente strumento educativo e sociale.

«L’iniziativa – ha detto il dirigente Caudullo – si inserisce all’interno del percorso formativo volto a promuovere nei nostri alunni la cultura della partecipazione, del rispetto delle regole, della cittadinanza attiva e della convivenza civile, attraverso l’esperienza educativa dello sport».

Uno dei momenti più significativi dell’incontro è stato la firma del protocollo d’intesa tra l’Istituto Comprensivo “Don Bosco” e l’Associazione Licodisiadi, una collaborazione che consolida ulteriormente il legame tra scuola e territorio e che punta a offrire ai giovani nuove opportunità di crescita attraverso lo sport. In questo contesto, è stata anche rilanciata l’iniziativa del “Basket Inclusion”, nata proprio nell’ambito delle Licodisiadi. Il progetto, che si svolge ogni sabato, vede la partecipazione congiunta di ragazzi normodotati e giovani con disabilità, che si allenano fianco a fianco, superando barriere fisiche e culturali e costruendo legami autentici all’insegna dell’integrazione e del rispetto reciproco. L’appuntamento di oggi ha così gettato le basi per un’edizione 2025 delle Licodisiadi ancora più ricca di significato, confermando come lo sport possa e debba essere uno strumento privilegiato per educare, includere e unire.

ambiente

Belpasso, evento “Plastic Free”, ripulita area “Santuario Madonna della Roccia”

“La grande partecipazione è un chiaro segnale della forte sensibilità della nostra comunità verso la protezione dell’ambiente e la bellezza del nostro territorio, che ricordiamoci è proprio ai piedi dell’Etna” ha detto il sindaco Carlo Caputo

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“Un grande grazie a Plastic Free, alle altre associazioni e a tutti i volontari per aver partecipato con entusiasmo, questa mattina, alla giornata di raccolta rifiuti e sensibilizzazione lungo la via Regina della Pace, vicino al nostro Santuario Madonna della Roccia, Belpasso”. A dirlo è il sindaco di Belpasso Carlo Caputo in merito all’iniziativa di Plastic Free i cui volontari hanno “ripulito” l’area intorno al Santuario Madonna della Roccia.

La collaborazione tra il comune di Belpasso e l’associazione Plastic Free è nata anni addietro a seguito della firma di un protocollo d’intesa tra ente comunale e associazione ambientalista. Belpasso ha ricevuto importanti riconoscimenti da Plastic Free, sia nel 2024 che nel 2025.

“La grande partecipazione è un chiaro segnale della forte sensibilità della nostra comunità verso la protezione dell’ambiente e la bellezza del nostro territorio, che ricordiamoci è proprio ai piedi dell’Etna. Vedere così tanti cittadini attivi, non solo belpassesi, uniti nell’impegno di liberare un luogo così significativo, ci fa capire che stiamo seguendo la strada giusta” ha detto il primo cittadino belpassese.

All’evento hanno preso parte oltre i volontari di Plastic Free, altre realtà associative del territorio come la Consulta Giovanile, BelpassoChè, gli Scout, i Giovani Volontari Formazione & Emergenza O.D.V, oltre che liberi cittadini.

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Associazionismo

Caltagirone, un corteo di uomini per dire un no alla cultura della violenza di genere

L’evento non si è limitato alla denuncia, ma era anche un momento di costruzione e impegno per il futuro

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Foto "LiveSicilia"

Si è svolto ieri pomeriggio a Caltagirone un “corteo di soli uomini” che nel tratto finale del percorso è stato “raggiunto da un corteo di donne” per sfilare insieme. A promuovere l’iniziativa il comitato #noncisonoscuse per dire no ai femminicidi e le violenze di genere e per “mettere in moto un processo di consapevolezza, di coscienza e di impegno, per avviare un cambiamento culturale profondo e duraturo”.

L’idea del comitato nasce dalla consapevolezza che la battaglia contro la violenza di genere appartiene tanto alle donne quanto agli uomini e che l’azione di contrasto per l’abbattimento di quella sottocultura di prevaricazione del maschile sul femminile che, stando alla cronaca, resiste ancora nella relazione uomo-donna, non debba essere una battaglia esclusivamente femminile, come spiegato dall’avvocato Luca Cultrera, promotore dell’evento.

“La violenza di genere ha radici profonde, ma coinvolge entrambi i generi. È necessario che anche gli uomini si assumano la responsabilità e il dovere di agire concretamente per un cambiamento ha dichiarato Cultrera- L’incontro con le donne, che attendono gli uomini quasi a fine corteo per poi percorrere l’ultimo tratto assieme è la metafora di un percorso che va fatto necessariamente assieme dopo il riconoscimento da parte dell’uomo che il cammino è lungo e che è rimasto indietro”.

Il promotore dell’iniziativa l’avvocato Luca Cultrera e uomini e donne del comitato organizzatore hanno stilato un decalogo letto durante l’incontro.

1)Riconosco la fragilità e la sensibilità come qualità che rendono migliori gli esseri umani;

2)Esprimere le emozioni non è debolezza, ma forza;

3)Rispetto la libertà, l’autonomia e l’indipendenza di ogni donna: nessuno ha potere assoluto sull’altro;

4)Rimango fuori da ciò che non mi è concesso: il “no” di una donna non è una sfida da cogliere, ma un confine sacro e inviolabile;

5)Rifiuto l’uso della forza, della prepotenza e dell’aggressività come forme di interazione tra uomini e donne: non alzo la voce, non punto il dito, non mi impongo con la forza, non faccio commenti umilianti;

6)Non faccio battute sessiste e prendo le distanze da chi le fa;

 

7)Intervengo e denuncio qualsiasi forma di violenza contro le donne, anche se coinvolge qualcuno a me vicino: l’indifferenza è complicità;

 

8)Educo e mi educo: parlo apertamente di femminicidio e violenza di genere con figli, amici e colleghi;

 

9)Non cerco alibi: non ci sono scuse che giustifichino la violenza; non oserò mai fare a una donna ciò che non vorrei fosse fatto a mia figlia, a mia madre o alle persone a me più care;

 

10)Scelgo di non restare a guardare, agisco per il cambiamento: parteciperò alle manifestazioni #noncisonoscuse per onorare la memoria delle donne uccise finora.

 

L’evento, quindi, non si è limitato alla denuncia, ma come momento di costruzione e impegno per il futuro.

 

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