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Cultura

S.M. di Licodia, presentato progetto di rigenerazione urbana “Split Step and go!”

Il progetto è a valere sul “Fondo Politiche Giovanili” Anno 2022

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Si è tenuta nella giornata di ieri, all’interno della Sala Consiliare del Comune di Santa Maria di Licodia, la presentazione del progetto “Split Step and go!”. Sport, Giovani, Street Art, Rigenerazione e riqualificazione Urbana, Ambiente, Sostenibilità, Patrimonio Culturale sono solo alcune delle azioni progettuali previste nel progetto e che saranno rivolte ai giovani di età compresa tra i 14 ed i 35 anni residenti nel territorio del Comune di Santa Maria di Licodia i quali saranno investiti del doppio ruolo di destinatari del progetto ma anche artefici delle attività. Saranno loro, infatti, ad adoperarsi per la riqualificazione dei quartieri e delle piazze del loro Comune, sotto la supervisione degli operatori esperti del Restyling. Il progetto è promosso dalla Regione Siciliana – Assessorato Regionale della Famiglia, delle Politiche Sociali e del Lavoro e condotto dall’Associazione “C’era Domani Librino”, in partenariato con “Liberart Centuripe”, l’ Associazione “Libertas INESSA” e con il Patrocinio del Comune di Santa Maria di Licodia.

“La scelta del titolo non è casuale” si legge nel progetto, “con il termine “split step”, nel tennis, si intende quel particolare saltello con cui ogni giocatore si prepara per partire alla rincorsa del colpo avversario, saltello continuo durante il gioco che permette di non perdere i colpi dell’avversario. Ed è proprio questo l’obiettivo della proposta progettuale: innestare nei giovani l’idea che non è stando fermi ad aspettare che si realizzano i propri desideri. Gli effetti attesi riguardano: il risveglio nelle coscienze del desiderio di conoscere, apprezzare e tutelare il proprio territorio; contrasto alla povertà educativa attraverso la realizzazione di attività ludico-ricreative in grado di dare ai ragazzi un’alternativa ai social media ed ai cellulari; promozione del patrimonio paesaggistico, culturale della Sicilia e nello specifico del comune di Santa Maria di Licodia e dei territori limitrofi aderenti al Presidio Partecipativo del Patto del fiume Simeto”.

Nella giornata di lunedì prossimo – in occasione dell’avvio del progetto – è previsto un momento di festa a partire dalle ore 10:00 su Piazza Umberto I dedicato ai bambini delle scuole del territorio licodiese, le loro famiglie e i loro insegnanti. “Lo scopo” scrivono in una nota il Sindaco Giovanni Buttò e l’assessore alle Politiche Sociali Mirella Rizzo, “è quello di rievocare il bello delle epoche passate, quando semplicità e pochi giochi portavano armonia e voglia di stare insieme. Saranno messi in campo I Giochi di una Volta, in versione gigante, per riscoprire e rivivere le attività e la bellezza di tanti giochi semplici e coinvolgenti; giochi all’aria aperta o al chiuso che i genitori facevano da piccoli e che molti bambini oggi non conoscono”. Diverse le scenografiche che saranno allestite dove bambini e genitori potranno divertirsi insieme, coinvolti dagli animatori della Compagnia Cafè Express.

Cultura

Catania, il murale “Déjà-vu” di Ligama sulla circonvallazione della città

“Ho voluto rappresentare – ha spiegato l’artista – un’immagine familiare e allo stesso tempo destabilizzante: un ‘déjà-vu’. Un incontro con sé stessi, un gesto di cura in mezzo al caos urbano”

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È il verde, simbolo di natura, cura e rigenerazione, a dominare il nuovo eco-murales realizzato alla circonvallazione di Catania dall’artista Ligama.

L’opera, donata da Covei, storica concessionaria Volvo, in occasione dei quarant’anni di attività dell’azienda, è stata ufficialmente consegnata nella giornata di ieri alla città dall’Amministratore Delegato di Covei, Salvatore Gangi, alla presenza dell’Assessore alle Politiche Comunitarie Sergio Parisi e del docente dell’Accademia di Belle arti di Catania Salvatore Lo Giudice.

“Déjà-vu” si estende su una superficie di 150 metri quadri, dipinta su una parete ad alto scorrimento. L’opera è stata realizzata utilizzando colori al quarzo base acqua e innovativi colori fotocatalitici Airlite, rispettando i principi dell’economia circolare in tutte le fasi del suo ciclo di vita. Un progetto che unisce arte e sostenibilità, trasformando un angolo urbano, ad alto traffico, in uno spazio di riflessione e bellezza condivisa.

Il murales di Ligama per Covei è nato come un cantiere a cielo aperto, accessibile e visibile alla cittadinanza fin dal primo giorno. Una partecipazione condivisa anche dall’Assessore all’Ambiente, Ecologia e Verde Pubblico, Massimo Pesce, che nei giorni scorsi ha voluto essere presente di persona al cantiere.

Studentesse dell’Accademia di Belle Arti di Catania, guidate dai docenti Daniela Costa, Salvatore Lo Giudice e Giuseppe Puglisi, hanno affiancato Ligama nella realizzazione, partecipando attivamente a ogni fase. Al centro del murales, due figure femminili si osservano in silenzio, immerse in una rigogliosa vegetazione e illuminate dalla calda luce del tramonto. Una porge all’altra dei garofani bianchi e rosa: un gesto semplice ma intenso, che evoca gentilezza, cura, dialogo e riconoscimento reciproco.

La figura dai capelli dorati e carnagione chiara richiama Sant’Agata, patrona della città, simbolo di forza e devozione. Il titolo “Déjà-vu” evoca la sensazione di aver già vissuto quella scena, un riconoscimento imperfetto che richiama la natura ripetitiva e automatica della vita contemporanea. In questo contesto frenetico, l’opera si impone silenziosa e decisa tra il traffico, catturando per un attimo l’attenzione di chi passa e stimolando una riflessione profonda.

“Ho voluto rappresentare – ha spiegato Ligama – un’immagine familiare e allo stesso tempo destabilizzante: un ‘déjà-vu’. Un incontro con sé stessi, un gesto di cura in mezzo al caos urbano. L’opera invita alla consapevolezza, a rallentare e guardare davvero. Mi sono ispirato alla suggestione pittorica de ‘La riproduzione vietata’ di Magritte, per la sua forza visiva e concettuale”.

 

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Cultura

Nicolosi, “La Sicilia nella Divina Commedia”: in mostra arte, mito e materia

Si tratta di un progetto voluto dal comune nicolosita con la Scuola Museo della ceramica su pietra lavica dell’Etna. Un viaggio tra Inferno, Purgatorio e Paradiso con la guida degli artisti e del maestro Barbaro Messina

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Un viaggio tra Inferno, Purgatorio e Paradiso con la guida degli artisti e del maestro della pietra lavica, Barbaro Messina. Opus Aetna la lava si veste di colore. Non una semplice mostra, ma un invito alla connessione autentica, alla riflessione e alla celebrazione dell’arte come linguaggio universale. È questo lo spirito che anima l’esposizione “La Sicilia nella Divina Commedia”, un progetto artistico corale che intreccia la forza evocativa della poesia dantesca con il fascino eterno della terra siciliana. Progetto voluto dal Comune di Nicolosi con la Scuola Museo della ceramica su pietra lavica dell’Etna.

Ogni artista in mostra ha scelto di interpretare e raccontare la Sicilia all’interno del poema dantesco, attraverso opere uniche, dense di simbolismi, citazioni mitologiche e riferimenti alla cultura isolana. Non “fuliginosa” ma ricca di colori. Pezzi che spaziano dal moderno al classico, accomunati dalla figura inconfondibile di Dante – con il suo profilo aquilino e il berretto da poeta – e da una tensione narrativa che attraversa le tre cantiche.

All’interno della scuola museo, a fare da “damigelle” a queste creazioni inedite sono le opere provenienti da precedenti mostre, che accompagnano il visitatore in un percorso continuo tra memoria e innovazione.

“Grazie per la vostra attività – dice il vice sindaco e assessora allo sviluppo e Economia Pina Gemmellaro – questa scuola, prima un laboratorio, oggi una galleria di pezzi artistici unici”.

Il cuore pulsante della rassegna è rappresentato dal lavoro di Barbaro Messina, artista che da sempre si identifica con un materiale primordiale e potente: la pietra lavica. Per Messina, quella per la pietra non è una semplice scelta estetica, ma una vera filosofia artistica. “Madre Terra” – così lui stesso la definisce – diventa materia viva da cui trarre ispirazione. Le sue creazioni celebrano l’imperfezione e l’unicità, trasformando il difetto in cifra poetica, e costruendo un’idea di serialità fatta di pezzi irripetibili, proprio come gli esseri umani.

La mostra è divisa in due sezioni: la prima, dedicata agli studi e agli appunti visivi degli artisti; la seconda, più strutturata, propone moduli composti da nove pezzi ciascuno, in cui il decoro e il nucleo centrale ruotano attorno a una rappresentazione dantesca intensa e raffinata. Barbaro Messina, da tempo affiancato dal figlio Filippo, guida una squadra di artisti con mano sapiente, favorendo un dialogo fertile tra generazioni e linguaggi.

Un peccato non citarli tutti; Amata Tina, Barbagallo Angela, Basone Maria, Benfatto Maria Carmela, Bonaccorsi Orsola, Bongiorno Erica, Bongiorno Graziella, Catania Mariella, Cocco Alvaro, Coco Rosanna, Consoli Mariuccia, Consoli Mimma, Contraffatto Carmelo, Contrafatto Vittorio, Corrao Elvira, Cunsolo Anna Maria, D’arrigo Tiziana, Di Grande Romeo, Di Mare Ester, Di Salvo Gaetano, Distefano Dalila, Fazzio Chiara, Fragalà Loredana, Calvagno Nacy, Giuffrida Antonio, Giunta Enza, Guardo Anastasia, Gulisano Antonella, Mazzaglia Maria, Milici Miria, Navarria Lucia, Pane Laura, Panebianco Anna, Peritore Pietro, Pisale Biagio, Privitera Francesca, Rapisarda Cettina, Rapisarda Cinzia, Ruggeri Asia, Ruvolo Stefania, Santonocito Alfio, Sciacca Connie, Scuderi Salvatrice, Scuderi Santa, Spidaleri Rosa, Tarso Melita, Tassiu Dimitra, Tomaselli Salvo, Urzì Maria Luisa, Valenti Lucia, Virgillito Carmelo.  Alcuni di questi artisti, prima pittori maestri di olio su tela, oggi sperimentano la pittura su pietra, rinnovando la propria poetica attraverso un contatto diretto con la materia.

L’evento espositivo, inaugurato il 17 maggio, ha avuto un momento speciale sabato pomeriggio, con una conferenza riservata agli allievi del corso d’arte, tenuta dallo storico Pasquale Almirante. Almirante ha catturato l’attenzione dei presenti con un intervento appassionato e ricco di spunti.

Centrando la sua analisi sulla fisicità enigmatica di Dante, ha anche elogiato gli allievi per aver saputo cogliere e reinterpretare in chiave siciliana il tema proposto. Miti e simboli dell’isola si intrecciano così alla narrazione dantesca, in un’ideale convergenza tra la Scuola Siciliana voluta da Federico II e il dolce stil novo, in un dialogo continuo tra poesia, arte e identità.

In anteprima, l’incontro ha anche offerto una finestra sul tema della prossima edizione: Federico II, figura cardine della storia siciliana e già al centro di lavori precedenti del maestro Messina, in occasione dell’ottavo centenario della sua nascita.

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