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Politica

S.M. di Licodia, si approva consuntivo e poi la seduta viene rinviata

Gabriele Gurgone: «Votiamo positivamente il consuntivo ma rimane un giudizio critico su questa amministrazione». Giovanni Buttò: «Il consiglio non sta facendo un atto di vicinanza alla cittadinanza ma solo un atto dovuto»

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Si è tenuto questo pomeriggio all’interno della sala consiliare del comune di Santa Maria di Licodia il civico consesso per la trattazione, tra i vari punti all’ordine del giorno, anche dell’approvazione del conto consuntivo 2023. Un avvio di seduta che ha visto tutti i consiglieri, su proposta di Mariella Spalletta, uniti in un pensiero di vicinanza ai Carabinieri rimasti feriti nella serata di ieri sulla Ss121 durante lo svolgimento del proprio servizio mentre si trovavano a regolare il traffico andato in tilt a causa di un incidente stradale. «Ho appreso la notizia questa mattina e ho chiamato il Comandante di stazione» ha commentato il primo cittadino Giovanni Buttò. «Uno dei due Carabinieri sembrerebbe essere in gravi condizioni a seguito di un forte trauma cranico. Ho espresso la vicinanza a nome di tutti soprattutto perché il fatto è accaduto durante l’orario di lavoro».

Una a tratti animata, quella sull’approvazione del bilancio consuntivo 2023. A spiegare il bilancio è stato lo stesso ragioniere del comune Giuseppe Musumeci che ha precisato come seppur il documento si chiuda con 590 mila euro di disavanzo, questo rappresenta un buon risultato rispetto al disavanzo atteso che sarebbe dovuto ammontare a 1milione e 200 mila euro. «Il fatto di esserci resi indipendenti – ha commentato nella sua dichiarazione di voto Enrico Caruso, insieme alla consigliera Grazia Ranno – non significa che non voteremo i quanto si presenterà in aula per il bene della cittadinanza. Colgo l’occasione per invitare il sindaco ad anticipare i tempi di trasmissione al consiglio del bilancio di previsione, così da poterci lavorare in tempo». Sulla stessa linea anche il consigliere Antonino La Delfa e la consigliera Fabiana Patti che ha precisato come «votiamo favorevolmente il punto solo per il bene dei cittadini e per un senso di responsabilità verso il paese».

Posizione più critica quella del gruppo di opposizione “Ideale Comune” che hanno votato favorevolmente al consuntivo 2023. «Il nostro voto è legato ad un senso di responsabilità» ha detto Gabriele Gurgone. «Al di la del voto, il nostro rimane un giudizio negativo su questa amministrazione. L’aspetto tecnico contabile è uno e ne prendiamo atto. Diversa cosa è invece la valenza politica e su questa siamo fortemente critici. In aula, chiederemo la rendicontazione su diversi progetti a partire dal parco giochi del belvedere, l’area Gal e tanto altro ancora». A precisare che comunque, quello posto a votazione, sia solo un atto dovuto dal consiglio sono i consiglieri vicini al sindaco Ignazio Sidoti, Giuseppe Fazio e lo stesso primo cittadino che precisa come quanto posto a votazione non deve essere fatto apparire come un’azione per il bene del paese ma come un documento elaborato anche dai 4 indipendenti. «Il consiglio non sta facendo un atto di vicinanza alla cittadinanza ma solo un atto dovuto. Non facciamo passare il messaggio che si stiano facendo cose straordinarie» ha detto il sindaco, con l’assessore Pippo Nicolosi che chiede ai fuoriusciti dalla maggioranza di spiegare ai cittadini il perchè del rinvio della seduta. Il documento è stato poi votato all’unanimità del consiglio che lo ha reso immediatamente esecutivo. Subito dopo, la seduta si è arenata su una variazione di bilancio legata ai 35 mila euro di contributo da parte della Regione Siciliana per la realizzazione dell’evento “Terra Gourmet” festival dell’olio Evo e dei vini Etnei. Molte le perplessità avanzata dei consiglieri di opposizione e indipendenti, principalmente legate all’assenza ancora di una rendicontazione dell’evento. Il punto è stato rinviato al 17 ottobre ore 19:00 su proposta del consigliere La Delfa che ha anche chiesto il rinvio di tutti gli altri punti all’ordine del giorno per mercoledì 11 ottobre alle ore 19:00.

In Primo Piano

PNRR, Barbagallo: “In Sicilia speso solo 8% di 1,6 miliardi, Schifani si sveglia sempre troppo tardi”

Il segretario regionale Anthony Barbagallo e Cleo Li Calzi, responsabile PNRR del Pd Sicilia, intervengono sullo stallo della spesa dei fondi del PNRR da parte della Regione Siciliana

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“A 15 mesi dal termine del programma, la Sicilia ha speso solo l’8% delle risorse assegnate dal PNRR. Non è un pesce d’aprile, ma l’esito della riunione convocata da Schifani con dirigenti ed assessori per fare il punto sul Piano nazionale di ripresa e resilienza.” Esordisce cosi una nota stampa a firma del segretario regionale del Pd Sicilia, Anthony Barbagallo e Cleo Li Calzi, responsabile PNRR del Pd Sicilia, i quali in maniera congiunta, intervengono sullo stallo della spesa dei fondi del PNRR da parte della Regione Siciliana, che a fronte di circa 1,6 miliardi di euro disponibili ne ha speso poco più di una decina di milioni.

“ Un incontro – prosegue la nota – che Schifani ha sentito di fare solo dopo avere letto che, a livello nazionale, vi erano criticità tali da avanzare richiesta di proroga di 1 anno per terminare i 20.634 progetti, distribuiti su diversi settori strategici necessari per lo sviluppo dell’Isola: dalla sanità, alla formazione professionale, dai beni culturali, alle infrastrutture, all’acqua e ai rifiuti”.

“Il dossier giunto sul tavolo del governatore della Sicilia, alla luce di questi dati, fotografa una situazione gravemente compromessa su cui, con colpevole ritardo, oggi il presidente della Regione pretende che in un solo mese risolvano ciò che non è stato fatto negli ultimi 3 anni” continuano Barbagallo e Li Calzi.

Un quadro  allarmante come ribadiscono i due firmatari della nota che concludono:  “C’è un dato che più di tutti allarma e che ci lascia profondamente perplessi: se resta da spendere il 92% della dotazione complessiva di 1,6 miliardi entro il 30 giugno 2026 significa che restano da spendere 1,47 miliardi ovvero quasi 100 milioni al mese. Dato impossibile per qualsiasi amministrazione. Questo dimostra, ancora una volta  al di là degli annunci, delle fanfare e delle passerelle che il PNRR, il più importante programma di investimento per recuperare i ritardi infrastrutturali e per il rilancio sociale ed economico della Sicilia, non è mai stata una vera priorità per Schifani e il centrodestra”.

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Cronaca

Tremestieri Etneo, il Consiglio dei Ministri scioglie per mafia il comune etneo

Disposto l’affidamento della gestione a una commissione straordinaria per la durata di diciotto mesi

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Il comune di Tremestieri Etneo è stato sciolto per mafia. A disporlo il Consiglio dei ministri, su proposta del ministro dell’interno Matteo Piantedosi, “in considerazione degli accertati condizionamenti da parte della criminalità organizzata che compromettono il buon andamento dell’azione amministrativa, ai sensi dell’articolo 143 del Testo unico degli enti locali” .

Disposto l’affidamento della gestione a una commissione straordinaria per la durata di diciotto mesi. Ricordiamo che l’ex sindaco di Tremestieri Etneo Santi Rando, coinvolto nell’inchiesta Pandora, è stato  condannato ad otto anni per voto di scambio politico-mafioso.

Intanto sono stati indetti i comizi elettorali in vista delle Amministrative che si terranno il 25 e il 26 maggio in nove Comuni siciliani. Lo stabilisce un decreto dell’assessore regionale alle Autonomie Locali e alla funzione pubblica Andrea Messina.

A essere coinvolti dal voto saranno comuni, tutti commissariati: Realmonte, in provincia di Agrigento; Montemaggiore Belsito e Prizzi, nel Palermitano; Solarino, in provincia di Siracusa; Favignana, nel Trapanese; mentre, in provincia di Catania sono chiamati alle urne Castiglione di Sicilia, Palagonia, Raddusa e Ramacca, dove intanto sono diventate definitive le dimissioni presentate dal sindaco.

Una decima amministrazione, quella di Tremestieri Etneo, inizialmente coinvolta nella tornata elettorale, non andrà invece al voto a maggio a causa dello scioglimento per mafia deliberato oggi dal Consiglio dei ministri. L’assessorato provvederà dunque a emettere un nuovo provvedimento per escludere il comune del Catanese dalle prossime Amministrative.

“Con l’indizione di queste elezioni – dichiara l’assessore Messina – restituiamo voce ai cittadini e alle comunità locali, garantendo il ritorno alla piena legittimazione democratica delle amministrazioni comunali. La funzione del commissario è temporanea ed è solo attraverso il voto che può realizzarsi pienamente l’autonomia locale sancita dalla nostra Costituzione e dallo Statuto regionale. Questo passaggio rappresenta non solo un atto formale, ma un segnale di fiducia nelle istituzioni e nella partecipazione attiva della cittadinanza”.

Le elezioni, come deliberato dal governo regionale lo scorso 19 marzo, si svolgeranno domenica 25 maggio dalle 7 alle 23 e lunedì 26 maggio dalle 7 alle 15. L’eventuale ballottaggio è fissato per domenica 8 giugno, sempre dalle 7 alle 23 e lunedì 9 giugno dalle 7 alle 15, in coincidenza con la tornata referendaria. Dei Comuni chiamati al voto, solo in uno, a Palagonia, i seggi saranno assegnati con il sistema proporzionale, poiché gli abitanti sono più di 15 mila. In tutte le altre amministrazioni si voterà con il maggioritario.

 

 

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