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Sede Apostolica Vacante: cosa succede dopo la morte di Francesco

Dopo la morte del Papa ecco l’iter – tra antiche tradizioni ed innovazioni – che porterà la Chiesa all’elezione del nuovo Pontefice

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“Apostolica Sedes Vacans”, Sede Apostolica Vacante. Così si legge nel sito del Vaticano dopo la morte di Papa Francesco avvenuta questa mattina alle 7:35 a seguito di ictus celebrale e successivo collasso cardiocircolatorio certificato dalle autorità sanitarie vaticane. Un fatto, la morte di un Pontefice, che attiva all’interno del Vaticano una serie di antichi riti – in parte riformati e snelliti dallo stesso Papa Francesco – che dovranno portare all’elezione del nuovo Pontefice che potrebbe avvenire, probabilmente, entro il prossimo mese di maggio.

I momenti salienti di un papato controverso
Come ogni papato, sono diversi i momenti che caratterizzano il suo operato, soprattutto se questo – sin dal nome assunto, Francesco – si è imposto come “rivoluzionario” sia nei modi che nelle azioni. Papa Francesco, sarà certamente ricordato sia come il primo Papa latinoamericano sia come il primo appartenente all’ordine dei Gesuiti eletto come successore di Pietro. Ma non solo. Sarà certamente ricordato per il suo “Chi sono io per giudicare?” – con l’apertura verso le persone LGBT, per la sua Enciclica “Laudato si’”– in difesa della Terra, per l’incontro con Kirill – con lo storico abbraccio con il Patriarca ortodosso, per i suoi viaggi nelle periferie in visita a luoghi poveri e in guerra. Particolarmente importante è stata la sua azione mirata alla lotta agli abusi sessuali, continuando quanto intrapreso da papa Benedetto XVI, attraverso l’emanazione di nuove leggi e con le scuse pubbliche rivolte alle vittime di pedofilia. Emblematica e scolpita nei cuori di tutti, la preghiera solitaria, sotto la pioggia, in una piazza San Pietro vuota, per chiedere la fine della Pandemia da Covid.

Alcuni apprezzamenti al papato di Francesco
– Stile semplice – rinuncia ai simboli di potere.
– Attenzione ai poveri – messaggi costanti su giustizia e disuguaglianze.
– Apertura al dialogo – con atei, musulmani, ebrei, ortodossi.
– Difesa dell’ambiente – con Laudato si’ e scelte concrete.
– Linguaggio diretto – comunicazione chiara, anche fuori dalla “lingua vaticana”.
– Viaggi coraggiosi – visita in Iraq, Sud Sudan, ecc.
– Inclusività – atteggiamento accogliente verso divorziati, LGBT, migranti.
– Semplificazione delle regole – nei processi canonici e nei riti.
– Centralità della misericordia – tema chiave di tutto il pontificato.
– Riforma della Curia – più trasparenza, meno burocrazia.

Alcune critiche al papato di Francesco
– Ambiguità dottrinali – accuse di poca chiarezza su alcuni temi morali.
– Tensioni interne – ha diviso parte del clero e dei cardinali.
– Meno attenzione alla liturgia – critiche da chi ama la tradizione.
– Scarsa attenzione all’Europa – ha spostato il focus verso il Sud del mondo.
– Difficile rapporto con media conservatori – spesso in conflitto.
– Critiche dai tradizionalisti – per aperture ritenute troppo “morbide”.
– Alcuni dossier non risolti del tutto.

La morte di un Papa durante il Giubileo
La morte di Papa Francesco è avvenuta in pieno Giubileo 2025 “Pellegrini di speranza”. Era stato lo stesso Pontefice ad averlo inaugurato lo scorso 24 dicembre con l’apertura della porta santa in San Pietro e successivamente anche in altre chiese romane. Tra le porte sante aperte da Francesco, anche quella all’interno del Carcere romano di Rebibbia. La morte del Papa porterà certamente dei rallentamenti e dei cambi di programma in quelli che saranno gli eventi programmati per il Giubileo. Tra questi, è stata la stessa curia romana ad aver annunciato la sospensione della canonizzazione di Carlo Acutis che sarebbe dovuta avvenire durante la domenica della Divina Misericordia, il prossimo 27 aprile in occasione anche del Giubileo degli Adolescenti. Prima di Papa Francesco, a morire durante un Giubileo erano stati Papa Clemente VI (1352, durante il Giubileo del 1350, indetto da lui stesso), Papa Innocenzo XII (1700, durante il Giubileo di quell’anno. La chiusura fu affidata al suo successore, Clemente XI) Papa Pio VI (1799, mentre era ancora in corso il Giubileo del 1775, prolungato per diversi anni).

Il nuovo rito funebre – cosa accadrà adesso?
Dopo la morte di un Papa in Vaticano si attiva una complessa macchina organizzativa, carica di riti e tradizioni, a partire dalla costatazione della morte per arrivare poi agli omaggi da parte dei fedeli, al funerale e successivamente alla nuova elezione del successore di Pietro. In materia funeraria, era stato lo stesso Francesco ad aver approvato nel mese di novembre  2024 un nuovo rito per le esequie papali, rese più semplici e sobrie. La prima novità, a partire dalla costatazione della morte da parte del Camerlengo, che avverrà questa sera alle 20:00 da parte del Cardinale Kevin Farrell insieme al decano Cardinale Giovanni Battista Re, ai familiari del Romano Pontefice e al Direttore e il Vice Direttore della Direzione di Sanità e Igiene dello Stato della Città del Vaticano. Questo momento, in passato si svolgeva all’interno della camera del Pontefice defunto con il Camerlengo che lo chiamava per tre volte con il suo nome di battesimo, picchiettando la fronte del defunto con un martello d’argento su cui era inciso lo stemma papale. Dopo non aver ricevuto risposta, pronunciava la frase: “Vere Papa mortuus est”. Oggi, con lo snellimento della liturgia, una volta che il Camerlengo ha accertato la morte del Papa che nel frattempo è stato traslato nella cappella personale del Pontefice – che nel caso di Papa Francesco è quella di Casa Santa Marta – si limiterà a stendere un velo sul suo volto, a sfilare dall’anulare della mano destra l’anello del pescatore e a spezzarlo o inciderlo in modo da “annullarlo” insieme al sigillo papale che usava per le sue lettere.

Altra novità è quella in merito alla bara che accoglierà le spoglie del Papa. Se in passato era composta da tre bare (cipresso, piombo e rovere), adesso il Papa sarà deposto in una sola bara di legno e zinco. L’esposizione del suo corpo all’interno della Basilica di San Pietro, che avverrà probabilmente a partire da Mercoledì 23 Aprile, non sarà più sul classico catafalco ma all’interno della bara. All’interno della stessa, verrà mantenuta la tradizione di inserire una pergamena che riassume i principali momenti del pontificato ed alcune monete commemorative emesse durante il papato.

Novità anche sul fronte della sepoltura, che potrà avvenire in un posto diverso dalle grotte vaticane. Papa Francesco ha scelto per lui di essere sepolto all’interno della Basilica di Santa Maria Maggiore vicino all’icona della Salus Populi Romani a lui tanto cara e visitata oltre cento volte quando era pontefice. In questa Basilica romana, sono sepolti altri 5 predecessori di Bergoglio:  Pio V (1566-1572), Sisto V (1585-1590), Clemente XIII (1758-1769), Paolo V (1605-1621) e Clemente IX (1667-1669). Le esequie del Pontefice potrebbero avvenire tra venerdì 25 e domenica 27 Aprile 2025.

E dopo il funerale? Il Conclave
Le esequie del Pontefice, rappresentano il primo giorno dei novendiali – nove giorni di lutto e preghiere celebrati in onore del Papa defunto – che saranno celebrati dai cardinali. Nel frattempo, i cardinali elettori giungeranno a Roma in vista del Conclave. L’ingresso in Conclave sarà preceduta dalle “Congregazioni generali”, ovvero riunioni preparatorie a cui partecipano tutti i cardinali, anche quelli con più di 80 anni (che poi non votano), durante le quali si verifica che tutti gli elettori siano arrivati a Roma, si discute sulla situazione della Chiesa e sui problemi più urgenti, si scambiano idee su che tipo di Papa sarebbe necessario alla Chiesa e si stabilisce la data di inizio del Conclave. Secondo alcune stime, l’inizio del prossimo Conclave potrebbe avvenire entro la metà di Maggio 2025. Lo stesso inizierà subito dopo la messa “Pro Eligendo Romano Pontifice”, seguita dal giuramento dei Cardinali e dal famoso “Extra omnes” pronunciato dal Maestro delle Celebrazioni Liturgiche Pontificie all’interno della Cappella Sistina.

Durante la giornata, saranno quattro le votazioni – due la mattina due il pomeriggio – che i cardinali effettueranno in segreto, il cui risultato sarà comunicato all’esterno dalla famosa “fumata” (bianca o nera) che uscirà dal comignolo montato sul tetto della Cappella Sistina e ben visibile da Piazza San Pietro. Per la famosa “fumata bianca”, bisognerà attendere che il candidato Papa ottenga una maggioranza qualificata dei due terzi dei voti. Potrà accadere che dopo diversi giorni (34 votazioni) nessun candidato raggiunga il quorum necessario e a quel punto sarà possibile scegliere di fare un ballottaggio, che avverrà tra i due cardinali più votati nell’ultimo scrutinio. Anche in questo caso, per essere eletto Papa, sarà necessario ottenere i due terzi dei voti.

Chi sarà il prossimo Papa?
Seppur è dire comune che “chi entra Papa, esce cardinale”, sono diversi i nomi dei papabili che potrebbero essere chiamati a ricoprire il ruolo di successore di Pietro. C’è chi auspica un ritorno alla tradizione chi invece spera in un “continuum” sulle orme di Papa Francesco. Di certo, la geopolitica interna degli elettori che sceglieranno il nuovo Pontefice farebbe pendere la bilancia verso una Chiesa che risponda alle nuove esigenze del mondo e ai tempi moderni. Su 252 cardinali presenti nel mondo (50 italiani) sono 138 quelli elettori (ovvero che non hanno superato gli 80 anni di età). Di questi , ben 110 sono i porporati nominati da Papa Francesco.

Tra i porporati in lizza, abbiamo

  • Pietro Parolin (Italia, 70 anni), ex Segretario di Stato vaticano, stimato sia da progressisti che da conservatori;
  • Matteo Zuppi (Italia, 69 anni), Arcivescovo di Bologna e presidente della CEI, vicino alla Comunità di Sant’Egidio, noto per l’impegno sociale e la mediazione per la pace, Apprezzato per la sua sensibilità verso i poveri e i migrati;
  • Luis Antonio Tagle (Filippine, 67 anni), Pro-prefetto del Dicastero per l’Evangelizzaione, carismatico e popolare in Asia, rappresenta una Chiesa globale, considerato il “Francesco asiaico”;
  • Péter Erdő (Ungheria, 72 anni), Arcivescovo di Esztergom-Budapest, figura conservatrice, stimata nei circoli telogici, potrebbe attrarre il voto dei cardinali più tradizionalisti;
  • Peter Turkson (Ghana, 76 anni), Ex prefetto del Dicastero per il Servizio dello Sviluppo Umano integrale, impegnato su temi di giustizia sociale e ambientale, Potrebbe essere il primo Papa africano;
  • Pierbattista Pizzaballa (Israel, 60 anni), Patriarca latino di Geusalemme, Esperto in dialogo interreligioso, potrebbe rappresentare una scelta neutra;
  • Robert Sarah (Guinea, 79 anni) Ex prefetto della Congregazione pe il Culto Divino, figura conservatrice, critica delle riforme di Francesco;
  • Gerhard Ludwig Müller (Grmania, 77 anni), Ex prefetto della Congregazione per la dottrina della Fede, Conservatore, noto per le sue posizioni dottrinali

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Paternò, Trionfa la 9ª edizione degli Award of Football Stars

Andrea D’Amico conquista il Pallone d’Oro Siciliano. Tanti premi e riconoscimenti nella serata che celebra il meglio del calcio isolano

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Si è conclusa con un successo straordinario e una partecipazione da record la nona edizione degli Award of Football Stars, andata in scena nel suggestivo scenario del Piccolo Teatro di Paternò. Una serata di grande spettacolo e forti emozioni che ha visto salire sul palco i protagonisti della stagione calcistica siciliana, culminata con l’assegnazione del prestigioso Pallone d’Oro Siciliano 2025 ad Andrea D’Amico, centrocampista dell’Unitas Sciacca.

Classe ’89, catanese, D’Amico ha vissuto un’annata da protagonista assoluto nel campionato di Eccellenza. Emozionatissimo durante la premiazione, ha ricordato il suo gol decisivo nella finale di Coppa Italia Eccellenza vinta proprio allo stadio “Falcone-Borsellino” di Paternò contro l’Avola (1-0), che ha consegnato alla squadra agrigentina uno storico trofeo.

A contendersi il riconoscimento c’erano anche Giuseppe La Spada (Milazzo) e David Floro Valenca (ASD Athletic Club Palermo), a testimonianza del livello altissimo dei candidati in lizza.

Ma il Pallone d’Oro è stato solo uno dei tanti riconoscimenti assegnati durante la serata, che ha celebrato giocatori, allenatori e dirigenti che si sono distinti nell’ultima stagione sportiva. Tra i momenti più toccanti, la consegna del Premio “Salvo Vadalà”, dedicato al direttore sportivo scomparso tragicamente nel 2017, a Massimiliano Borbone, responsabile del Dipartimento Femminile del Catania.

Spazio anche ai tecnici e ai volti dell’informazione sportiva:

Il Premio “Miglior Allenatore Siciliano”è andato a Giuseppe Raffaele, allenatore dell’Audace Cerignola, protagonista nei playoff di Serie C.

Il Premio “Giornalista Sportivo Siciliano”è stato assegnato ad Angelo Patanè, storica voce di Telecolor e volto dell’amata trasmissione “Corner”.

Il Premio “Vincenzino Del Vecchio”è stato conferito a Davide Dama, difensore del Milazzo.

Riconoscimenti sono stati distribuiti anche ai migliori nelle categorie Promozione, Eccellenza, Serie D, oltre che agli allenatoricapocannonieri e ai giovani talenti delle selezioni Under 15, 17 e 19.

A fare gli onori di casa, il patron della manifestazione, patrocinata dall’ARS,  Carmelo Licciardello, che con orgoglio ha sottolineato:

“Sono paternese, amo la mia città. Questo premio non è business: non girerà mai le piazze della Sicilia, ma resterà qui. Per me è un motivo di grande orgoglio”.

Presenti in sala le istituzioni locali, tra cui il sindaco di Paternò Nino Naso, gli assessori Luigi Gulisano e Antonello Longo, oltre a numerosi rappresentanti del mondo calcistico regionale.

A condurre la serata, scandita anche dal saluto del presidente dell’ARS, Gaetano Galvagno, i giornalisti Federica Zammataro e Rosario Sortino, che hanno guidato il pubblico attraverso i momenti salienti di una cerimonia ormai punto di riferimento del panorama calcistico siciliano.

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Cronaca

Catania, tre incidenti stradali, complessivamente 8 feriti, nessuno sarebbe in gravi condizioni

Incidenti ad Aci Sant’Antonio con due feriti a seguito di uno scontro moto -auto, a Belpasso sulla SP 4/II con un ciclista urtato da un’autovettura, e sulla SS 121 nei pressi di Piano Tavola, una vettura contro guard-rail con cinque feriti

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Scontro auto moto ad Aci Sant'Antonio

Ancora incidenti stradali sulle strade del catanese. Nelle ultime ore si sono registrati ben tre sinistri, provocando complessivamente 8 feriti.

Scendendo nel dettaglio questa mattina ad Aci Sant’Antonio, poco dopo le 08.30, si è verificato, per cause in corso di accertamento uno scontro all’incrocio tra via Monterosso e Via Cristaudo. Ad impattare una moto di grossa cilindrata una Suzuki “bandit” con alla guida un uomo di 28 anni di Aci Bonaccorsi e una Toyota Yaris condotta da una donna di 31 anni di Acireale.

Ad avere la peggio il centauro che è caduto rovinosamente sull’asfalto. Scattati i soccorsi sul posto è arrivato personale medico del 118 che ha trasportato il ferito al nosocomio di Acireale per tutti gli accertamenti le cure del caso. L’uomo avrebbe riportato alcuni traumi. Non sarebbe in pericolo di vita. Anche la conducente dell’autovettura è rimasta leggermente ferita ed è stata controllata dai medici.

Sul posto per effettuare i rilievi gli agenti della polizia municipale di Aci Sant’Antonio. Il traffico veicolare nella zona dell’incidente ha subito dei rallentamenti. Sul posto per ripristinare le condizioni di sicurezza personale di una ditta specializzata che ha bonificato la sede stradale da olii e detriti.

Altro incidente questa mattina sulla SP 4/II dove un ciclista amatoriale di 48 anni di Biancavilla è rimasto ferito ad un arto superiore. Da una prima ricostruzione sembra che il ciclista sia stato “toccato” dallo specchietto di un’autovettura che transitava sulla corsia opposta di marcia. Il ciclista avrebbe riportato una contusione alla mano. Condotto in un ospedale della zona ne avrà per 10 giorni. Sul fatto indagano i carabinieri della compagnia di Paternò. Da quanto si apprende il conducente dell’autovettura non si sarebbe fermato per prestare aiuto al ciclista.

Altro sinistro la notte scorsa intorno alle ore 2 lungo la SS 121, in direzione Paternò, nei pressi dello svincolo per Piano Tavola in territorio di Belpasso. Il conducente di una utilitaria, per cause in corso di verifica, ha perso il controllo del mezzo andando a sbattere contro il guard-rail.

A seguito dell’impatto l’auto si è messa di traverso. Sul posto i carabinieri della stazione di Motta Sant’Anastasia e quella della radiomobile della compagnia di Paternò. Presente anche personale medico del 118 che ha soccorso e trasferito negli ospedali della zona i feriti. Ossia i 5 occupanti dell’autovettura. Non avrebbero riportato ferite rilevanti. Il traffico sulla SS121 è andato a rilento per qualche ora.

 

 

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