Si intensifica l’attività stromboliana dell’Etna al cratere voragine, attiva ormai da diversi giorni. Ad osservare il tutto gli esperti dell’Istituto nazionale di geofisica e vulcanologia di Catania, i quali hanno avuto modo di notare che il progressivo accumulo del materiale piroclastico, attorno alla bocca, ha favorito la crescita del cono di scorie formatosi attorno alla bocca esplosiva,che ora occupa gran parte del fondo del cratere stesso.
Proprio le osservazioni effettuate, in loco, dalle guide vulcanologiche hanno permesso di accertare la formazione di una colata lavica intracraterica. La colata, oltrepassata la sella che divide i crateri voragine e bocca nuova, si è riversata all’interno di quest’ultimo cratere, dividendosi in due bracci. La tendenza all’incremento dell’ampiezza del tremore vulcanico registratesi già a partire da venerdì scorso, è perdurata anche nei giorni successivi.
Circa 72 ore addietro questo parametro ha superato di poco la soglia tra il livello medio e quello elevato, senza mostrare significative variazioni veloci, e ha raggiunto un massimo nelle prime ore di ieri. Successivamente l’ampiezza media del tremore ha mostrato una lieve tendenza al decremento, presentando tutt’oggi valori alti e medio-alti. Relativamente alla localizzazione della sorgente del tremore essa risulterebbe ubicata al disotto del cratere Voragine, ad una profondità di 2800 metri. Fino adesso non si sono registrati problemi all’operatività dell’aeroporto di Fontanaross