Cronaca
Valverde, ladri tentano di far esplodere bancomat : terrore tra i residenti
Piazzato un ordino a basso potenziale nel bancomat, l’esplosione ha attivato l’allarme. Sul posto carabinieri e artificieri

Paura questa notte, a Valverde, lungo Corso Vittorio Emanuele III° per i residenti di una palazzina a tre piani, dove ignoti hanno tentato di fare esplodere, senza riuscirci, il bancomat della filiale <Bpm>, ubicata proprio a piano terra dell’immobile. Il tentativo di scardinare l’ATM è avvenuto poco prima delle ore 03.20, quando è scattato l’allarme collegato con le forze dell’ordine: sul posto in pochi minuti sono arrivate le pattuglie del comando stazione di San Gregorio di Catania e del nucleo radiomobile della compagnia di Gravina di Catania. I banditi utilizzando il sistema <marmotta> (consiste nell’inserire un ordigno rudimentale a basso potenziale all’interno degli sportelli bancomat e quindi farlo saltare in aria) hanno attivato il sistema d’allarme e danneggiando nel contempo l’ATM. Il botto provocato dall’esplosione ha di fatto svegliato i residenti.
Visto l’arrivo dei carabinieri i banditi hanno preferito tagliare la corda lasciando sul posto le due autovetture utilizzate per il colpo, una Lancia Y e una Fiat Bravo, entrambe risultate rubate. Malviventi che hanno abbandonato, nei pressi della banca, anche un secondo ordigno non esploso. Allertati per la circostanza i vigili del fuoco del distaccamento di Acireale che hanno provveduto a spegnere l’incendio che si era sviluppato nel bancomat a seguito della prima esplosione; presenti anche artificieri dei carabinieri per disinnescare e rendere innocua la bomba.
A scopo precauzionale la palazzina è stata fatta sgomberare, il traffico veicolare lungo il corso è stata deviato, mentre i bambini di una scuola non distante dal luogo del furto, visto che le operazioni di disinnesco sono andate per le lunghe, sono stati fatti entrare da un ingresso secondario. La bonifica dell’area è stata ultimata poco dopo le 10. L’istituto bancario per la circostanza è rimasto non operativo. Al vaglio degli inquirenti le immagini registrate del sistema di video sorveglianza collocato all’esterno della filiale del <Bpm>, al fine di individuare e identificare gli autori del colpo: presenti anche uomini della scientifica che si sono posti alla ricerca di impronte e tracce utili alle indagini.

Cronaca
Catania, carabinieri scovano 7 kg di cocaina nascosti all’interno di uno zaino tra i rifiuti
La droga avrebbe potuto fruttare oltre 2 milioni e mezzo di euro una volta suddivisa in dosi e immessa sul mercato dello spaccio

A Catania, nel quartiere San Cristoforo, i carabinieri della compagnia di Piazza Dante hanno rinvenuto e sequestrato uno zaino contenente circa 7 chilogrammi di cocaina, suddivisa in otto panetti. Lo stupefacente era destinato con ogni probabilità alla successiva immissione nel mercato locale dello spaccio.
Il ritrovamento è avvenuto durante un’attività di perlustrazione in una zona interna del quartiere: i militari dell’Arma hanno notato uno zaino, apparentemente in ottime condizioni, appoggiato vicino a un cumulo di rifiuti in una via secondaria del quartiere. La droga avrebbe potuto fruttare oltre 2 milioni e mezzo di euro una volta suddivisa in dosi e immessa sul mercato dello spaccio. Sebbene parzialmente occultato, la presenza dell’oggetto, appariva chiaramente fuori contesto e non coerente con l’ambiente circostante, pertanto ha attirato l’attenzione dei carabinieri. Sono in corso approfondimenti investigativi, anche con il supporto dei reparti specializzati dell’Arma, per individuare i responsabili e ricostruire la rete di approvvigionamento dello stupefacente.
In passato, sempre nel rione San Cristoforo, nello scorso mese di febbraio, gli investigatori del Nucleo Investigativo di Catania recuperarono 250 chilogrammi di marijuana nascosti in sacchi dell’immondizia tra materiale di risulta. Ed ancora nel marzo del 2022, sempre a San Cristoforo, furono rinvenuti, all’interno di un appartamento apparentemente abbandonato in via Bianchi, due borsoni contenenti un fucile mitragliatore AK-47 Kalashnikov, un mitragliatore calibro 9 con silenziatore, un fucile lanciagranate con sei proiettili, una pistola Benelli Army, numerose munizioni, un giubbotto antiproiettile, un passamontagna e nove ordigni esplosivi artigianali. In quello stesso periodo, in un parcheggio nei pressi di un centro commerciale, fu trovata una valigetta occultata sotto alcuni sacchi di rifiuti contenente un’altra pistola Benelli calibro 9 priva di matricola e circa 300 cartucce di vario calibro.
Infine, nelle adiacenze di un edificio scolastico, venne rinvenuto un borsone con un mitra AK-47 Kalashnikov, un fucile a pompa, una pistola calibro 38 con matricola abrasa, sessantotto cartucce, un puntatore laser e tre ordigni artigianali. “Tutti questi episodi hanno contribuito a consolidare nei militari la consapevolezza di una modalità operativa che sta prendendo piede nel traffico illecito, non solo di sostanze stupefacenti, ma anche di armi ed esplosivi- si legge in una nota del comando provinciale di Catania- e che consiste nell’abbandonare temporaneamente il materiale in luoghi isolati, tra i rifiuti, materiali di risulta o in edifici dismessi, per poi recuperarlo in un secondo momento, riducendo il rischio di essere intercettati durante il trasporto o colti in flagranza”.
Cronaca
Catania, denunciato un 43enne,quale presunto autore di un “Revenge- porn”
L’uomo in più di una occasione avrebbe utilizzato un nickname e avrebbe pubblicato sui social alcune foto intime della ex e screenshot di conversazioni private scambiate con la donna

A Catania un 43enne è stato denunciato per essere l’autore di un presunto caso di “Revenge-porn”. L’uomo in più di una occasione avrebbe utilizzato un nickname e avrebbe pubblicato sui social alcune foto intime della ex e screenshot di conversazioni private scambiate con la donna, che però è stata riconosciuta ed informata di ciò che stava accadendo.
La vittima si è così rivolta ai poliziotti del Commissariato di pubblica sicurezza ‘Borgo – Ognina’, che sono risaliti all’identità dell’autore. L’uomo, in precedenza, era stato già denunciato dall’ex compagna per maltrattamenti e per tale ragione nei suoi confronti era stata adottata la misura di prevenzione della sorveglianza speciale con divieto di avvicinamento nei luoghi frequentati dalla vittima.
L’uomo avrebbe utilizzato il nickname di ‘Capitan Nemo’ per chattare con perfetti sconosciuti ai quali avrebbe rivelato particolari intimi della relazione con la ex. Sul web, oltre a scrivere delle pesanti offese nei confronti della donna, avrebbe pubblicato foto strettamente private e personali della donna, in alcuni casi legate a rapporti sessuali.
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