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Cronaca

Verità sulla scomparsa del 23enne Vincenzo Calcagno Giarrusso

Il giovane è scomparso da Paternò il giorno di Capodanno del 2013; ad accendere i riflettori sul caso la signora Maria Pruiti.

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E’ rimasta seduta per tre ore in terra, al centro di piazza Regina Margherita, a Paternò. Una bottiglia d’acqua accanto a lei ed un grande foglio con su scritto un nome, quello di Vincenzo Giarrusso. Autrice del gesto la signora Maria Pruiti, originaria di Maniace, ma residente a Catania che con quest’azione ha voluto riaccendere i riflettori sulla scomparsa del 23enne paternese, sparito nel nulla da Paternò l’1 gennaio del 2013.

«Non ho nessun legame familiare né di conoscenza con la famiglia – dice la signora Pruiti -, semplicemente lo faccio perché sento il dovere, da essere umano, di sapere che fine hanno fatto le persone scomparse, come Vincenzo ed altri. Non è giusto che sia calato il silenzio che di loro non si sappia nulla.»

Tanti curiosi e passanti si sono avvicinati alla signora per capire il motivo del suo posto. Poi, alle 16.30, allertati da una giovane barista, i Vigili urbani del comando paternese sono arrivati in piazza, hanno prelevato la donna per accompagnarla dal sindaco, Nino Naso. Qui un breve dialogo con il primo cittadino, poi per la signora il ritorno a casa.

Resta l’altruistico gesto di voler sapere la verità su Vincenzo, su quel giovane di cui si sono perse le tracce in un pomeriggio di festa. Ricostruendo quel che accadde, giorno 1 gennaio del 2013, alle ore 16 Vincenzo lasciò la casa di via De Amicis, nel quartiere di Scala Vecchia, dove viveva con gli zii materni, dicendo che stava andando a prendere un caffè. Uscì a piedi con l’obiettivo, almeno così disse, di recarsi al vicino bar di via Scala Vecchia, ma di lui si persero le tracce. Nessuno pare lo abbiamo visto, inutili si rivelarono gli appelli dei familiari, del fratello Filippo, tutti preoccupati delle condizioni di salute di Vincenzo, costretto a dover costantemente sottoporsi a trasfusioni di sangue.

Vincenzo da poco era diventato papà, impossibile che nessuno lo abbia incontrato. Dopo tanti anni, forse, è arrivato il momento di dire la verità.

Cronaca

Incidente sulla Catania-Siracusa, galleria Demetrio, ferito conducente Tir e traffico in tilt

Il mezzo pesante è finito dentro l’uscita di emergenza della galleria, incastrandosi e mettendosi di traverso rispetto alla strada; il conducente è stato trasportato in codice rosso all’ospedale San Marco di Catania

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Incidente stradale nel pomeriggio intorno alle 16.30 all’interno della galleria San Demetrio, lungo la Catania-Siracusa, in direzione Catania.

Sul posto i vigili del fuoco del distaccamento di Lentini, intervenuti per soccorrere il conducente di un mezzo pesante finito dentro l’uscita di emergenza della galleria, incastrandosi e mettendosi di traverso rispetto alla strada; il conducente è stato subito soccorso e affidato al personale medico del 118 il quale l’hanno trasportato in codice rosso all’ospedale San Marco di Catania.

Il tratto autostradale è stato chiuso al traffico. Sul posto anche personale della Polstrada di Lentini. A seguito del sinistro  il traffico è rimasto bloccato, il mezzo pesante occupa la corsia di sorpasso e di marcia per cui l’Anas ha proceduto alla chiusura con uscita obbligatoria allo svincolo di Lentini.

“Si sconsiglia al momento di mettersi in viaggio da Siracusa in direzione Catania o, in alternativa, di percorrere la vecchia strada SS 114” dicono dalla Polstrada. Dopo le operazioni di messa in sicurezza del mezzo pesante la  stradale sta facendo defluire la coda di automobili che si era creata all’interno della galleria.

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Cronaca

Catania, morto lo storico esponente del MSI, Francesco Condorelli Caff

Non seguì Gianfranco Fini nella “Svolta di Fiuggi” e fu il primo consigliere comunale d’Italia del Movimento sociale fiamma tricolore guidato da Pino Rauti. È stato candidato alla presidenza della provincia e a sindaco di Catania, oltre che di Mascalucia

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FOTO ANSA

E’ morto nella giornata di oggi lo storico esponente del Movimento sociale italiano Francesco Condorelli Caff, aveva 86 anni. Un grande professionista del foro di Catania ha lavorato  fino a poche ore dal malessere che lo ha colpito, sostenendo le ragioni del diritto al fianco dei propri clienti in tribunale.

Nel dicembre 2022 aveva ricevuto il riconoscimento, dall’ordine degli avvocati, per i 50 anni di professione. Impegnato senza tregua nel settore civile, penale e nel patrocinio all’interno dei tribunali ecclesiastici. Era un esponente storico del Msi, non seguì Gianfranco Fini nella “Svolta di Fiuggi”, e fu il primo consigliere comunale d’Italia del Movimento sociale fiamma tricolore guidato da Pino Rauti.

È stato candidato alla presidenza della provincia e a sindaco di Catania, oltre che di Mascalucia, la città che ha amato e difeso con storiche battaglie in consiglio comunale. Era un amante della pittura nel tempo libero, dello sport, ha fondato lo Sci club Monte Fusaro e dei vigneti, che ha coltivato in prima persona fino agli ultimi giorni.

Rimasto orfano ad appena 3 anni, il padre era colonnello dell’esercito, ha vissuto con la madre e le sorelle a Mascalucia e frequentato la scuola militare Nunziatella di Napoli. Tre suoi figli, Nunzio, Nicola e Mimmi hanno seguito le sue orme professionali, mentre il primogenito Antonio è giornalista. E oggi lo ricordano così: “un padre sempre presente, infaticabile e capace di educare alle responsabilità con un amore puro”.

 

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