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Chiesa

Biancavilla, il culto della Madonna dell’Elemosina, tra fede e tradizione

Tra meno di 48 ore i biancavillesi festeggeranno “Maria Santissima dell’Elemosina”, protettrice della città, giorno in cui il sindaco Antonio Bonanno reciterà l’atto di affidamento della città alla Vergine.

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A Biancavilla fervono i preparativi della “Grande Festa Estiva” , in programma tra due giorni, in onore alla Vergine e Madre di Dio Maria Santissima dell’Elemosina, protettrice della città.

L’oramai tradizionale festa che vede culminare la fede dei biancavillesi l’ultima domenica del mese di agosto è preceduta da un novenario di preparazione caratterizzato da Sante Messe ed eventi che fortificano la fede dei tanti fedeli che a lei si affidano.

E da essa che affondano le origini della città quando nel 1482, dopo la conquista turca della cittadina di Scutari, nella parte nord-occidentale dell’Albania, un piccolo gruppo di profughi guidati da Cesare Masi si accampò in territorio di Callicari, alle pendici dell’Etna, con l’intensione di effettuare una breve sosta per poi proseguire in direzione di Palermo, precisamente nell’attuale Piana degli Albanesi. Ad accompagnarli nel lungo viaggio una reliquia del soldato martire d’Arabia, S. Zenone, una croce in legno di stile orientale, tutt’oggi gelosamente custoditi, e la sacra raffigurazione dell’icona bizantina della Madre di Dio “Eleùsa”. Fu proprio quest’ultima che appoggiata sulle fronde di un albero di fico, simbolo della volontà di Dio, ne rimase aggrovigliata. Non solo gli esuli albanesi ne rimasero colpiti ma anche i signori del luogo, i Conti Moncada, tanto che concedettero loro ospitalità. Iniziarono da lì a formarsi i primi aggregati urbani fino a diventare oggi la Biancavilla che tutti conosciamo.

L’evento venne raffigurato successivamente nel 1952 nel dipinto su tavola “La Madonna dell’Elemosina si ferma a Callicari” opera dell’artista catanese Manuele Di Giovanni e collocato all’interno della Basilica Collegiata Santuario Santa Maria dell’Elemosina di Biancavilla.

Dal giorno del prodigioso evento il culto rivolto alla Madre di Misericordia si fece sempre più vivo ed intenso nella comunità; sono molteplici le occasioni in cui è stata invocata la sua Divina protezione così come le grazie da essa concesse in occasioni di terremoti, eruzioni vulcaniche, intemperie climatiche ed epidemie.

Nel 1576 l’epidemia di peste che colpì la Sicilia, grazie alle suppliche dei fedeli, lasciò del tutto incolume gli abitanti di Biancavilla; evento miracoloso se si pensa che la vicina Paternò contò circa 70 vittime. Anche le preghiere rivolte in occasione delle eruzioni vulcaniche del 1536, del 1603, del 1669, del 1879 e del 1942 furono accolte dalla Vergine; durante quest’ultima la colata lavica minacciava Biancavilla, ma la devozione dei fedeli diede loro il coraggio di portare in processione sul fronte lavico l’effigie della Madonna, fino a quando non si arrestò nel giorno dedicato alla Madonna delle Grazie. Anche durante l’invasione delle truppe tedesche nel 1943 la protezione della Madonna accompagnò i biancavillesi; il territorio venne giudicato favorevole per la difesa grazie all’alta rupe lavica e vennero posizionate le artiglierie. Gli abitanti per sfuggire a morte certa, fiduciosi nella Vergine, dovettero abbandonare le abitazioni. Inaspettatamente i tedeschi decisero di lasciare Biancavilla spostando il luogo di difesa. La città rimase quasi del tutto incolume, diversamente deve dirsi dei territori limitrofi che subirono danni incalcolabili.

L’icona di Maria SS. dell’Elemosina, di stile greco-bizantina, misura 67×86 cm ed è dipinta con colori a tempera d’uovo su legno di cedro. L’effigie è coperta da una riza in argento, oro e preziosi ex voto lavorata a sbalzo e al capo della Madonna e del Bambin Gesù sono poste le corone. La solenne incoronazione della Vergine Maria avvenne il 3 ottobre 1948 con decreto del Ven.le Capitolo della Basilica Papale Vaticana, mentre il Bambin Gesù ebbe la sua corona regale il 27 agosto 1961 dall’allora arcivescovo di Catania monsignor Guido Luigi Bentivoglio.

Il 17 febbraio 1978 ignoti si introdussero all’interno della Basilica Collegiata Santuario rubando preziosi, arredi sacri, vari monili, le due corone d’oro e la riza d’argento che ornavano la sacra icona dell’Elemosina. Da quel tragico evento l’allora parroco della Chiesa Madre il prevosto Don Giosuè Calaciura decise di far realizzare una fedele riproduzione del quadro ad un giovane studente di arte, nonché frequentatore della chiesa, Salvatore Mazzone, tenendo custodito lontano da possibili malintenzionati l’originale. La copia della Madonna da allora prese il posto dell’originale e venne posta alla venerazione dei fedeli. Oggi la riproduzione dell’icona è custodita all’interno della cappella del piccolo seminario di Biancavilla.

L’ultima domenica di maggio dell’anno successivo, il 26 agosto 1979, giorno durante il quale oggi si celebra la Festa Estiva in onore della Madonna dell’Elemosina, l’effigie venne nuovamente incoronata dall’allora Arcivescovo di Catania Mons. Domenico Picchinenna.

La devozione a Maria Santissima dell’Elemosina continua ad essere fortemente sentita e professata dai biancavillesi. Anche in tempi più recenti è stato fatto affidamento da parte dei fedeli all’Elemosina per superare momenti di preoccupazione; durante il terremoto del 5 ottobre del 2018, la comunità si è stretta in preghiera dinanzi alla Madonna dell’Elemosina e dei Santi Placido e Zenone.  In quell’occasione sono stati sospesi i festeggiamenti patronali ed è stata rivolta una preghiera penitenziale per lo scampato pericolo.

Culto alla Madre di Dio  che valica i confini territoriali tanto da essere portata nel settembre del 2016 in pellegrinaggio a Roma da papa Francesco durante il Giubileo della Misericordia ed il 6 maggio di quest’anno a Malta.

La Grande Festa Estiva in onore alla protettrice di Biancavilla è vicina. Quest’anno il novenario, iniziato lo scorso 18 agosto, culminerà domenica 27  con la celebrazione eucaristica, durante la  quale il sindaco Antonio Bonanno reciterà l’atto di affidamento della città alla Madonna.

 

 

Chiesa

Fede, la Madonna dell’Elemosina tra i Biancavillesi di Gap in Francia

Il pellegrinaggio dal 10 al 12 maggio 2024. L’Arcivescovo di Catania: “un’occasione di evangelizzazione per i figli degli emigrati”

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Tutto pronto per la prossima Missione Mariana a Gap (Francia), che si terrà dal 10 al 12 maggio prossimi. Da Biancavilla, al seguito dell’amata Vergine dell’Elemosina, partiranno poco più di cinquanta pellegrini, della Comunità parrocchiale della Basilica Santuario e dell’Associazione “Maria SS. dell’Elemosina”, che riunisce molti devoti dell’amata protettrice di Biancavilla da tutta la città ed oltre e che ha fortemente voluto tale Missione. A questa nutrita delegazione ecclesiale, accompagnata dal prevosto don Pino Salerno, si uniranno il Sindaco di Biancavilla, Antonio Bonanno, e alcuni rappresentanti dell’Amministrazione e del Consiglio Comunale. Dopo l’esperienza dello scorso anno a Malta, che aveva visto una Missione Mariana tra i siciliani di quello stato insulare, stavolta si parte alla volta di Gap, città delle alte alpi francesi, dove vive una Comunità italo-francese di oriundi biancavillesi che negli anni ‘50 del secolo scorso emigrarono per lavoro. Ad oggi la comunità è formata da un centinaio di persone (tra figli e nipoti discendenti della prima generazione di emigrati).

Nel corso della tre giorni missionaria sono previsti incontri istituzionali e momenti di evangelizzazione e preghiera, che culmineranno con una processione aux flambeaux della Sacra Icona della Madonna dell’Elemosina dalla Chiesa Cattedrale alla Chiesa di Saint-André les Cordeliers, dove il vescovo di Gap-Embrun, Mons. Xavier Malle, presiederà l’Eucarestia. Previsti anche momenti di convivialità. La visita si concluderà con un pellegrinaggio al Santuario diocesano di Notre-Dame du Laus, ubicato nelle alte montagne della regione.

Ad accompagnare i pellegrini biancavillesi anche un messaggio dell’Arcivescovo di Catania, Mons. Luigi Renna, indirizzato al confratello vescovo francese per ringraziarlo “per l’accoglienza e per la cura pastorale che riserva a emigrati che non hanno dimenticato le loro radici di fede”. Mons. Renna si augura quindi che “La copia dell’icona di Maria SS. dell’Elemosina sia un richiamo per i fedeli della Sua Chiesa a guardare a Maria come Madre di Misericordia, soprattutto nel cammino che ci separa dall’inizio dell’Anno Santo, che è sempre un dono fatto alla Chiesa per sperimentare la Misericordia divina che si china sull’umanità e la rigenera, e chiede anche a noi di essere misericordiosi, testimoni «dell’anno di grazia del Signore»”

Il legame dei biancavillesi di Gap con la città di origine è rimasto sempre piuttosto vivo, soprattutto in occasione delle feste patronali ottobrine e del Natale del Signore; nel 2009 nella chiesa di San Rocco a Gap venne portata un’immagine di ceramica di San Placido, e nell’ottobre seguente la Comunità di Gap restituì la visita a Biancavilla nei giorni 4, 5 e 6, per le celebrazioni in onore dei Patroni: Maria SS. dell’Elemosina e San Placido. Stavolta sarà la Madre dell’Elemosina, “simbolo” di accoglienza, di pace e dialogo tra diverse realtà culturali e religiose, a riunire storie lontane e a ritrovare radici comuni.

 

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Chiesa

Catania, l’arcivescovo Luigi Renna annulla messa in ricordo della morte di Mussolini

Il provvedimento è giunto alla luce della pubblicazione di un necrologio su un giornale con la scritta “anniversario” e con la dicitura “Fiamma Tricolore ricorda Benito Mussolini”. 

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L’Arcivescovo di Catania Luigi Renna ha annullato la Santa  Messa nella chiesa Santa Caterina del capoluogo etneo per ricordare Benito Mussolini, è stata annullata; l’Arcivescovo ha anche disposto la chiusura della chiesa oggi pomeriggio fino a domani. Il provvedimento di Mons. Renna è giunto alla luce della pubblicazione di un necrologio con la scritta “anniversario” e con la dicitura “Fiamma Tricolore ricorda Benito Mussolini”.

“La decisione è motivata da monsignor Renna per evitare che a margine di una messa di suffragio ci possano essere non opportune esternazioni ideologiche che nel recente passato hanno avuto degli spiacevoli precedenti”, afferma una nota dell’arcidiocesi etnea.  Oggi ricorre l’anniversario della morte di Mussolini avvenuta il 28 aprile 1945 a Giulino, frazione del comune di Mezzegra (oggi Tremezzina), in provincia di Como, dove il fondatore del fascismo fu fucilato insieme ala sua amante Clara Petacci.

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