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Calcio Eccellenza, prima di campionato da dimenticare per il Paternò sconfitto a Gela

Gli etnei erano privi di 5 titolari, tutti squalificati e il tecnico Raciti mastica amaro : “Le assenze non devono essere un alibi”

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foto pagina ufficiale Facebook Paternò Calcio

Parte male il Paternò nella prima giornata del campionato di Eccellenza, sconfitto senza attenuanti per 2 a 0 a Gela contro la locale squadra di calcio. Un Paternò irriconoscibile, rispetto alla ultime apparizioni, apparso senza mordente e incapace di contrastare gli attacchi dei padroni di casa, ai quali francamente il 2 a 0 sta stretto. Ad evitare un punteggio più  pesante la prestazione del portiere rossazzurro Romano. Il Paternò era privo di 5 titolari tutti squalificati e chi li ha sostituiti in pratica ha fatto rimpiangere la loro assenza. Il Paternò se davvero vuole vincere il campionato deve avere una panchina all’altezza della situazione.

Non cerca alibi il tecnico del Paternò Filippo Raciti : “Non è stata una bellissima prestazione – dice nel dopo partita il tecnico rossazzurro-  ne siamo consapevoli. Non sono il tipo, tantomeno non credo sia il momento per cercare alibi. Sapevamo di arrivare a Gela senza cinque titolari quindi sapevamo che fosse un match in salita. Dispiace perché un gruppo che vuole raggiungere un obiettivo importante deve farsi trovare pronto e non è stato così in questa occasione. Le assenze non devono essere alibi ma una marcia in più per chi si deve fare trovare pronto. C’è solo da lavorare e siamo pronti già da domani. La società sa come operare, noi sappiamo cosa fare. Una caduta ci può stare. Lecchiamoci le ferite ma sin da subito siamo pronti a battagliare come abbiamo sempre fatto”.

La cronaca. Nei primi minuti di gara è il Paternò a farsi pericoloso con Baldeh al 2’ la cui conclusione è deviata in angolo dal portiere di casa.  Dieci minuti dopo arriva la replica del Gela con D’Amico che su punizione centra la traversa . Al 14’ ancora D’Amico impegna Romano che para in due tempi. Al 20’ i padroni di casa passano in vantaggio su rigore concesso dall’arbitro per atterramento di Tomaino; dal dischetto il bomber Abate che batte Romano. La rete taglia le gambe al Paternò che non riesce a reagire; i padroni di casa controllano la gara e al 35’arriva il raddoppio con Lo Giudice con un tiro che non lascia scampo al portiere ospite. Romano alla scadere del primo tempo limita il passivo, bravo a deviare la conclusione di un incontrollabile D’Amico.

Nella seconda frazione di gioco i gelesi controllano la gara con il Paternò che tenta, inutilmente, di riaprire la partita. Etnei che si sono resi pericolosi, solo in una circostanza, con Micoli il cui tiro è respinto da un attento Di Martino. Adesso testa e gambe al prossimo turno di campionato: il Paternò giocherà in casa contro la squadra messinese Nebros, la quale nella prima giornata ha superato in casa per 3 a 2 la Leonfortese.

ambiente

Adrano, oltre 300 telecamere contro inciviltà e degrado urbano

Tra le innovazioni più incisive, spicca l’introduzione di E-KILLER, una valigetta mimetica dotata di telecamera, pensata per contrastare l’abbandono illecito di rifiuti

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Adrano segna una svolta storica verso una città più sicura, ordinata e rispettosa delle regole. Con l’attivazione di oltre 300 nuove telecamere distribuite capillarmente su tutto il territorio urbano e periferico, l’amministrazione comunale rilancia con decisione il proprio impegno nella tutela del decoro e della legalità.

Dal centro storico alle zone industriali, da piazza Umberto fino alle aree periferiche, ogni angolo della città sarà monitorato in tempo reale, grazie a una rete di videosorveglianza intelligente. Il sistema, basato su tecnologie di ultima generazione, è direttamente collegato con le forze dell’ordine, garantendo un controllo costante e tempestivo su tutto il territorio.

Tra le innovazioni più incisive, spicca l’introduzione di E-KILLER. Si tratta di una valigetta mimetica dotata di telecamera, pensata per contrastare l’abbandono illecito di rifiuti. Collocata strategicamente nei punti più critici, E-KILLER si confonde tra i rifiuti e, senza farsi notare, registra e documenta i trasgressori in azione, fornendo prove inconfutabili per l’identificazione e la sanzione degli autori. Oltre al contrasto dei reati ambientali, la nuova infrastruttura rafforza la prevenzione contro furti, atti vandalici e danneggiamenti. Un investimento sulla sicurezza di tutti, reso possibile anche grazie alla sinergia costante con le forze dell’ordine locali.

“Lo avevamo promesso: Adrano sarebbe rinata – dichiara l’ Amministrazione – oggi aggiungiamo un nuovo tassello alla costruzione di una città più moderna, vivibile e rispettata.” Quella messa in campo non è solo una rete di telecamere, ma una rete di fiducia e corresponsabilità tra istituzioni e cittadini.

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giudiziaria

Catania, omicidio Filippo Raciti, la Cassazione annulla risarcimento di Speziale allo Stato

La Suprema Corte, riconoscendo un difetto di motivazione, ha accolto la richiesta presentata dall’avvocato Giuseppe Lipera e ha cassato la decisione di secondo grado rinviando a un nuovo collegio

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La Cassazione ha annullato con rinvio la sentenza della Corte d’appello di Catania, emessa l’8 giugno del 2023, che aveva condannato a 100 mila euro di risarcimento per danni d’immagine, in favore del ministero dell’Interno e della Presidenza del consiglio dei ministri, Antonino Filippo Speziale, condannato a otto anni di reclusione per l’omicidio preterintenzionale dell’ispettore di polizia Filippo Raciti, il 2 febbraio del 2007, negli scontri con gli ultra etnei fuori dallo stadio Massimino dove si disputava il derby col Palermo.

La Suprema Corte, riconoscendo un difetto di motivazione, ha accolto la richiesta presentata dall’avvocato Giuseppe Lipera e ha cassato la decisione di secondo grado rinviando a un nuovo collegio. Contro la decisione della Corte d’appello di Catania aveva presentato ricorso, che è stato rigettato dalla Cassazione, anche l’avvocatura dello Stato che aveva chiesto il ripristino del danno patrimoniale stimato in primo grado in 15 milioni di euro, in concorso con Daniele Natale Micale, anche lui condannato per la morte di Raciti, che era stato cassato in secondo grado.

Secondo la Cassazione “non è sufficiente la mera divulgazione delle immagini di un evento lesivo (riferendosi agli scontri degli ultras con le forze dell’ordine), ma è necessario dimostrare che da tale condotta sia derivato un effettivo pregiudizio all’immagine, intesa come reputazione” e ha sottolineato che “non è affatto detto che la visione di tali immagini abbia comportato discredito o una idea negativa dello Stato italiano e della sua capacità di reprimere le violenze”.

Il legale di Speziale l’avvocato Giuseppe Lipera ha affermato che la sentenza della Cassazione “segna un importante punto a favore di Antonino Speziale, annullando la condanna al risarcimento del danno all’immagine per le amministrazioni pubbliche e rinviando la questione alla Corte d’appello di Catania in diversa composizione anche per le spese del giudizio”.

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