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Cronaca

Paternò, incendio in un garage di via delle rose

Alla base sembrerebbe esserci un cortocircuito. Sul posto i Vigili del Fuoco

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Un incendio si è sviluppato intorno alle 19:30 di oggi all’interno di un garage di una palazzina a più piani in via delle rose a Paternò. Secondo le prime sommarie informazioni sembrerebbe che il rogo si sia sviluppato a seguito di un probabile cortocircuito che avrebbe poi mandato in fumo un soppalco in legno. Le fiamme hanno generato una coltre di fumo che ha invaso tutto il condominio, obbligando i residenti a lasciare le proprie abitazioni a scopo precauzionale. Si sarebbe inoltre verificato un crollo di una piccola porzione di soffitto che ha danneggiato un’auto. Sul posto sono intervenuti i Vigili del Fuoco del Distaccamento di Paternò che hanno domato le fiamme e bonificato e messo in sicurezza il garage. Fortunatamente non si registrano feriti a seguito dell’incendio.

Cronaca

Biancavilla, sequestrati beni per oltre 3 milioni di euro ad imprenditore del posto

Si tratta di un 51enne attivo nel settore dei trasporti e ritenuto dalla procura etnea elemento vicino all’associazione mafiosa Tomasello-Mazzaglia-Toscano

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I carabinieri del nucleo Investigativo del comando provinciale di Catania  hanno sequestrato beni pari a oltre tre milioni di euro all’imprenditore Carmelo Militello, 51 anni, ritenuto dalla procura, elemento vicino all’associazione mafiosa Tomasello-Mazzaglia-Toscano, attiva nei territori di Adrano e Biancavilla e riconducibile alla ‘famiglia’ Santapaola -Ercolano. Nei suoi confronti è stato eseguito un provvedimento emesso dalla sezione Misure di prevenzione del Tribunale etneo su richiesta della locale Procura distrettuale su indagini patrimoniali della sezione Criminalità economica di militari dell’Arma eseguite tra il 2016 e il 2022.

I carabinieri hanno evidenziato una “notevole sperequazione” tra il reale tenore di vita della famiglia ed i redditi dichiarati, giustificabile solo attraverso il riciclaggio, secondo la Procura, dei “proventi illeciti generati appunto dall’appartenenza di Militello alla criminalità organizzata”.  Le imprese interessate dal sequestro finalizzato alla confisca sono intestate ai due figli di Militello; aziende con sede ad Adrano e  Biancavilla. Sigilli sono stati posti anche all’abitazione familiare, una villa di Santa Maria di Licodia con piscina.  Secondo l’accusa le due società sarebbero “state sotto il controllo delle organizzazioni mafiose non lasciando spazio alla concorrenza in virtù di un patto siglato tra i vertici criminali dei due comuni etnei”. Secondo diversi collaboratori di giustizia, “la figura di Militello sarebbe stata scelta e imposta sia dai vertici dell’associazione mafiosa di Biancavilla, prima dai fratelli Vito e Pippo Amoroso con il beneplacito di Alfio Ambrogio Monforte, e poi da Giuseppe Mancari, sia dal clan Santangelo- Scalisi di Adrano”.

Secondo la Procura, l’indagato avrebbe “avuto il ruolo di prestanome e a lui sarebbe stata affidata la gestione della cosiddetta ‘agenzia’ di Biancavilla, deputata al carico delle merci, soprattutto prodotti agroalimentari, i cui introiti sarebbero andati per la maggior parte al clan”. In sostanza, contesta l’accusa, “l’agenzia avrebbe avuto un ruolo di intermediazione tra i titolari dei magazzini che raccolgono i prodotti lavorati nei campi e gli autotrasportatori, pretendendo da entrambi delle somme di denaro in percentuale al peso della merce da trasportare”. Una condotta che, ricostruisce la Dda di Catania, “sembra integrare una estorsione, obbligatoria per poter lavorare su quel territorio, notoriamente ricco di aziende agrumicole, che alterava il mercato senza possibilità di scelta di servizi alternativi, e che veniva alimentata dalla forza intimidatrice delle famiglie mafiose”.

 

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Cronaca

Linguaglossa, incidente stradale sulla Mareneve, due motocilisti feriti

I due centauri sono stati medicati in loco dal personale del 118 e trasportati all’ospedale Cannizzaro di Catania

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E’di due feriti il bilancio di un incidente stradale che ha visto il coinvolgimento di due moto, registratosi poco dopo le ore 14 di oggi sulla strada “Mareneve”, in territorio di Linguaglossa. Scattato l’allarme sul posto sono arrivati i vigili del fuoco del distaccamento di Riposto per soccorrere i due motociclisti e mettere in sicurezza i mezzi incidentati. Presenti anche i tecnici del soccorso alpino e speleologico siciliano i quali, insieme ai sanitari del 118, hanno immobilizzato e posizionato nelle barelle i due infortunati. I due centauri sono stati medicati dal personale del 118 e trasportati, successivamente, uno in elisoccorso all’ospedale Cannizzaro di Catania l’altro in ambulanza. sempre al nosocomio etneo.  Sul posto per i rilievi del caso i militari dell’Arma della compagnia di Randazzo e agenti della locale polizia municipale.

Una settimana addietro, sempre sulla Mareneve, si è verificato un altro incidente in cui un motociclista è rimasto ferito visto che l’uomo, un 38enne di Giardini Naxos, è caduto con la moto in una scarpata profonda circa 15 metri. A soccorrere l’uomo tecnici della stazione Etna Nord del Soccorso Alpino e Speleologico Siciliano e i vigili del fuoco del distaccamento di Riposto. L’infortunato è stato posizionato su una speciale barella portantina in dotazione al Soccorso Alpino, adatta per la movimentazione sui terreni impervi, con la quale è stato portato fuori dalla scarpata dove era precipitato, in parte per mezzo di trasporto a spalla e successivamente con il supporto dell’autoscala dei vigili del fuoco, che ha imbragato e sollevato la barella sulla strada.  Il motociclista è stato condotto dall’elisoccorso al pronto soccorso dell’ospedale Cannizzaro di Catania.

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