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Cronaca

Acireale, incidente mortale sulla SS114, a perdere la vita un motociclista di 31 anni

Per cause in corso di accertamento il giovane ha perso il controllo del mezzo a due ruote su cui viaggiava, finendo dapprima contro una Hyundai per poi carambolare contro una Golf Volkswagen

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E’ di un morto il tragico bilancio di un incidente stradale registratosi ieri sera, poco dopo le 23, lungo la SS114 a Guardia Mangano, frazione di Acireale. A perdere la vita un acese di 31 anni il quale, al momento  dell’incidente si trovava alla guida di una mota di grossa cilindrata, una Honda Cbr 600. La dinamica del sinistro è affidata ai carabinieri della compagnia di Acireale. Per cause in corso di accertamento il giovane ha perso il controllo del mezzo a due ruote, finendo dapprima contro una Hyundai per poi carambolare contro una Golf Volkswagen.

Lo scontro è stato particolarmente violento ; il giovane, nonostante indossasse il casco, sarebbe morto sul colpo: infatti avrebbe subito gravi ferita alla testa la quale si sarebbe quasi staccata dal corpo.  Sul posto, una volta allertati i soccorsi, personale medico del 118 che non ha potuto fare altro che accertare la morte del 31enne.  Presenti anche i vigili del fuoco del distaccamento di Acireale che hanno messo in sicurezza i mezzi rimasti coinvolti nel sinistro.

Sulla statale si sono  recati oltre ai carabinieri anche gli agenti di una volante del locale commissariato.  Il magistrato di turno ha disposto il sequestro della salma condotta al Policlinico di Catania, dove nelle prossime ore dovrebbe essere effettuata una ispezione cadaverica o una autopsia.  Posti sotto sequestro anche i mezzi incidentati. Il tratto della statale dove si è registrato l’incidente mortale è rimasto chiuso al traffico fino all’alba di oggi; infatti il transito è tornato regolare subito dopo che sono state ripristinate le condizioni di sicurezza.

Associazionismo

Catania, la Fipe Confcommercio consegna alla famiglia di Santo Re il ricavato di una raccolta fondi

“A mia figlia – ha detto Giulia, la moglie di Santo Re– racconterò tutte le cose belle e i ricordi che ognuno di noi ha del suo papà”

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“Un grande lavoratore, una persona dedita alla famiglia, ma soprattutto un ragazzo tranquillo”. A ricordare così Santo Re è Saro Menza, presidente della sezione Bar e Pasticcerie di Fipe Confcommercio Catania. La federazione dei pubblici esercizi etnei, presieduta da Dario Pistorio, si è fatta promotrice di una raccolta fondi per aiutare i familiari del giovane pasticcere ucciso a coltellate da un parcheggiatore abusivo lo scorso 30 maggio davanti alla pasticceria di famiglia, nel quartiere di Ognina.

“Quando il nostro direttivo ha appreso la notizia – ha raccontato Menza – abbiamo organizzato un incontro e deciso di avviare una raccolta fondi come Fipe”. “Catania non si gira dall’altra parte – ha detto, durante la consegna della somma alla moglie e alle sorelle di Santo, il presidente Dario Pistorio – e questo per me è un atto d’amore.  Il settore delle rappresentanze dei pubblici esercizi è stato quello che ha contribuito maggiormente a questa donazione. Un gesto importante anche per la città, per far capire che abbiamo bisogno di sicurezza, di forze dell’ordine che controllano all’esterno i nostri locali”.

Pistorio ha spiegato, poi, di aver avuto un’interlocuzione sia con il sindaco che con il questore “ai quali abbiamo rappresentato le nostre esigenze: l’esercente e la popolazione devono sentirsi sicuri. Al più presto quindi ci sarà un tavolo di confronto con le istituzioni proprio sul fronte sicurezza”.

Quelle istituzioni da cui però la famiglia di Santo si è sentita abbandonata. “Non ci sono state vicine- ha detto la moglie Giulia- Abbiamo ricevuto solidarietà da parte di tante persone, ma non da loro. Nessuno di loro ha fatto nulla, ringrazio invece chi ci ha fatto sentire la propria vicinanza”.  Resta invece la speranza che venga fatta giustizia e che la memoria del marito resti viva: “A mia figlia – ha concluso Giulia – racconterò tutte le cose belle e i ricordi che ognuno di noi ha del suo papà”.  Una famiglia distrutta, quella di Santo, che da 50 giorni non vive più.

“Il dolore è ancora forte – dice Deborah, tra i primi a soccorrere il fratello quel maledetto 30 maggio –, i nostri genitori non riescono a riprendersi e nemmeno noi ci riusciamo. La mia nipotina di cinque anni chiede dove sia lo zio e noi non sappiamo cosa risponderle, perché è difficilissimo dire a una bambina così piccola cosa è accaduto. Nemmeno noi siamo ancora riusciti a spiegarci cosa sia accaduto. Non esiste una spiegazione. Santo era una persona buona- ricorda- ed era il primo che aiutava quell’individuo, dandogli dei soldi, ma anche cibo e vestiti che non usava più, perché erano molto simili per altezza e corporatura”.

“Vogliamo giustizia – conclude la sorella Eleonora – perché un ragazzo di 30 anni non può morire così. Chi ha colpe deve pagare. Chiediamo aiuto perché la morte di mio fratello non cada nel dimenticatoio”

 

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Cronaca

Ragalna, auto in fiamme nei pressi del Ponte Currone, in via Pietro Micca

Probabile corto circuito. Sul posto i pompieri di Adrano

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Auto in fiamme ieri sera intorno alle 21 sulla Paternò- Ragalna, esattamente in via Pietro Micca in territorio ragalnese, in direzione Paternò, proprio a ridosso del Ponte di Currone. Per cause in corso di accertamento(probabilmente un corto circuito) l’auto mentre era in marcia ha preso fuoco; prima che le fiamme la avvolgessero del tutto il conducente è riuscito ad accostare il mezzo e mettersi in sicurezza.

Nel contempo sono stati allertati i pompieri; sul luogo dell’incendio i vigili del fuoco del distaccamento di Adrano. L’autovettura è andata del tutto distrutta. Lungo via Pietro Micca  e lungo via Mongibello si  sono formate lunghe code di auto nell’attesa che venissero ripristinate le condizioni di sicurezza. Sul posto anche una ditta specializzata che ha provveduto a bonificare la strada liberandola da oli e detriti. Fortunatamente non si registrano intossicati e feriti.

 

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