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Incontro a Palermo per discutere di impianti sportivi e strade

Folta rappresentanza di amministratori del Comune di Paterno’ a Palermo per discutere di impianti sportivi e riqualificazione stradale

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Una folta delegazione di esponenti dell’amministrazione paternese ha raggiunto il capoluogo per portare all’attenzione del governo regionale istanze cruciali per la collettività locale. Nello specifico, erano oggi a Palermo, il Sindaco di Paternò, Nino Naso, insieme all’Assessore Andrea Lo Faro, all’Architetto Domenico Benfatto (responsabile dei Lavori Pubblici del Comune di Paternò) e alcuni consiglieri comunali. Hanno incontrato l’Assessore allo Sport e Turismo della Regione Siciliana l’Onorevole Elvira Amata , e l’Arch. Dario Tornabene, Dirigente Regionale del Servizio, per parlare della riqualificazione ed efficientamento dello Stadio Falcone Borsellino e di altri impianti sportivi della città.
Contemporaneamente  erano a Palermo anche i consiglieri comunali di Fratelli d’Italia di Paternò’: Salvo Tomasello, Ionella Catena, Giovanni Piana, Tuccio Paternò, Maria Barbara Benfatto, Lorenzo Terranova, Gabriele Di Fazio, Turi Frisenna insieme al coordinatore cittadino Angelo Calenduccia per la richiesta di finanziamento per la ristrutturazione del campo sportivo Falcone-Borsellino. Incontrato anche  l’Assessore Regionale alle Infrastrutture Alessandro Aricò per la richiesta di finanziamenti per la manutenzione straordinaria di alcune assi viarie cittadine quali: parte est tratto via Vittorio Emanuele, strade urbane e piazze quartieri Coniglio, San Biagio, Palazzolo area sud est centro urbano, quartieri Mazzini, Cappuccini, Ardizzone area nord est centro urbano e Viale Kennedy.

Cronaca

Catania, incendio in un palazzina, pompieri salvano due persone e due cani

Il rogo ha interessato l’intero appartamento e, a scopo precauzionale, l’intero stabile è stato evacuato durante le fasi di spegnimento.  Le cause del rogo sono in fase di accertamento

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A Catania, nella tarda mattinata di oggi, è divampato un incendio in un appartamento al nono piano di uno stabile in viale Grimaldi a Librino. Sul posto sono intervenute diverse squadre dei vigili del fuoco del comando provinciale di Catania: dal distaccamento Sud, dalla Sede Centrale, oltre a due autobotti, un’autoscala, un mezzo logistico e il funzionario di guardia.

Durante le operazioni di soccorso, i pompieri  hanno tratto in salvo una donna, un bambino e due cani. L’incendio ha interessato l’intero appartamento e, a scopo precauzionale, l’intero stabile è stato evacuato durante le fasi di spegnimento.  Le cause del rogo sono in fase di accertamento. Presenti sul posto anche sanitari del 118 e militari dell’Arma.

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giudiziaria

Catania, perizia psichiatrica per Martina Patti, la donna che uccise la figlia di 5 anni

In corso il processo d’appello nei confronti della donna. Gli esperti incaricati sono gli psichiatri Roberto Catanesi e Eugenio Aguglia

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A Catania è in corso il processo d’appello nei confronti di Martina Patti, la donna che ha ucciso la figlia Elena di appena 5 anni, con un’arma da taglio nel giugno 2022; seppellendo la bambina in un campo vicino casa, a Mascalucia e simulandone poi il rapimento.

La Corte d’appello  ha disposto una perizia psichiatrica sulla donna. Gli esperti incaricati sono lo psichiatra forense Roberto Catanesi dell’università di Bari, e lo psichiatra etneo Eugenio Aguglia. Il conferimento dell’incarico sarà formalizzato il prossimo 26 maggio. Nell’udienza odierna la donna ha spiegato che il suo malessere ha avuto inizio “dalla relazione con un suo ex, un rapporto dove ha subito anche violenze” e che dopo una delusione d’amore per un ragazzo conosciuto sui social ha compreso di essere “sprofondata in una crisi depressiva” e che avrebbe “dovuto chiedere aiuto”.

La donna ha parlato anche del rapporto con la figlia e poi della decisione di togliersi la vita assieme a Elena. I suoi difensori, gli avvocati Tommaso Tamburino e Gabriele Celesti, basandosi su una perizia di parte, hanno sempre sostenuto che Martina Patti nel momento della commissione del delitto avesse scemata l’incapacità di intendere e di volere.  Per questo hanno ribadito la richiesta di una perizia collegiale.

Il sostituto procuratore generale Agata Consoli, pur ritenendo che l’accusa sia convinta che la donna fosse cosciente del gesto che stava compiendo, ha avanzato ugualmente la richiesta di perizia collegiale per eliminare qualsiasi dubbio.

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