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Cronaca

S.M. Di Licodia, arrestato pregiudicato per atti persecutori

Pretende di parlare con la ex e le rompe la porta di casa, ma intervengono i Carabinieri e lo arrestano

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Massima attenzione viene rivolta, da parte del Comando Provinciale Carabinieri di Catania, alle attività di prevenzione e contrasto alla violenza di genere, anche attraverso la sua rete di monitoraggio, istituita dal 2014 su tutto il territorio nazionale e composta da militari formati e specializzati sulla delicata materia.

In tale contesto, i Carabinieri della Stazione di Santa Maria di Licodia, in mattinata, hanno arrestato un 26enne del posto, pregiudicato, per “atti persecutori”.

In particolare, erano circa le 09.30, quando la Centrale Operativa di Paternò, ricevuta la richiesta di aiuto di una donna, ha subito inviato una gazzella dell’Arma, già impiegata in un servizio di prevenzione dei reati in genere, presso l’abitazione della signora,la quale era stata appena minacciata dall’ex convivente il quale, pur di entrare in casa sua, le aveva rotto il vetro della porta di ingresso.

In quei concitati momenti, la profonda conoscenza del territorio e la consapevolezza che un tempestivo intervento in occasione di questi gravi eventi è fondamentale per salvaguardare l’incolumità delle vittime, ha permesso ai militari di raggiungere in un lampo il posto e, quindi, di evitare il peggio.

Nel frangente, l’equipaggio ha trovato l’uomo chiuso all’interno della sua auto, parcheggiata proprio dinanzi casa della donna,quindi lo ha messo in sicurezza e perquisito.

La vittima, invece, appena ha visto i militari, è uscita per raggiungerli in strada, rassicurata dalla loro presenza, iniziando così a raccontare di essere stata insultata e minacciata dall’ex che pretendeva di entrare per parlarle.

In particolare, la vittima, poi raggiunta da due vicini di casa che avevano assistito a tutta la scena, ha riferito ai Carabinieri che l’uomo aveva rotto la porta di ingresso dell’abitazione adoperando qualcosa che a lei sembrava un’arma, con il chiaro intento di aggredirla, e, per tale motivo, lei, terrorizzata, si era rifugiata all’interno, chiamando il 112 per chiedere aiuto.

Sentendosi ormai al sicuro grazie alla presenza dei militari dell’Arma, la signora ha iniziato a sfogarsi, raccontando la sua storia, che durava da almeno un anno, ovvero da quando la coppia si era separata e lui era andato a vivere in un’altra abitazione. Tuttavia l’uomo, non rassegnandosi alla fine della relazione, si sarebbe intromesso sempre nella sua vita, con appostamenti e pedinamenti, tanto che lei lo aveva denunciato qualche mese fa per atti persecutori e il Giudice lo aveva rinviato a giudizio.

Raccolti, dunque, tutti gli elementi di prova a carico dell’aggressore, comprese le dichiarazioni dei testimoni, i Carabinieri lo hanno arrestato e posto a disposizione dell’Autorità Giudiziaria, che ne ha convalidato l’arresto e ordinato la misura cautelare in carcere.

Cronaca

Etna, soccorsa escursionista rimasta ferita nei pressi del Rifugio Sapienza

La ragazza si trovava in escursione con un gruppo quando è scivolata sulla neve ghiacciata procurandosi la sospetta frattura di un arto inferiore

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I Tecnici del Soccorso Alpino e Speleologico della Stazione Etna sud sono stati attivati stamane dalla Centrale Operativa 118 per recuperare un’escursionista scivolata sulla neve a quota 2000. La ragazza, 20 anni, originaria di Belpasso, si trovava in escursione con un gruppo quando è scivolata sulla neve ghiacciata procurandosi la sospetta frattura di un arto inferiore.

I tecnici del Servizio Regionale Sicilia del Soccorso Alpino hanno raggiunto rapidamente l’infortunata nell’area dei crateri a nord ovest del Rifugio Sapienza ed hanno provveduto a fornirle le prime cure, proteggendola dall’ipotermia ed immobilizzandola.

L’infortunata è stata quindi posizionata in una barella specifica per il trasporto in ambiente innevato e ghiacciato e quindi trasportata sin dove poteva giungere un mezzo gommato di soccorso del 118. La ragazza, una volta a bordo dell’ambulanza è stata trasportata verso il presidio ospedaliero di Acireale.

Anche nella giornata di ieri il Soccorso Alpino e Speleologico era intervenuto per recuperare, mediante i Tecnici del Soccorso Alpino di presidio presso il piazzale del Rifugio Sapienza, un turista in ambiente innevato e ghiacciato nell’area di Piano Vetore (Etna sud), colto da un importante malore. Il turista era stato consegnato all’ambulanza medicalizzata del 118 per il trasferimento verso adeguata struttura sanitaria.

 

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Cronaca

Santa Venerina, esplode petardo, feriti tre bambini, due in prognosi riservata

Un dodicenne albanese ha subito l’amputazione del dito di una mano all’ospedale Cannizzaro, un altro ragazzino ha riportato delle ferite giudicate guaribili in 20 giorni ed è stato dimesso, mentre un terzo ha subito la perforazione del timpano dell’orecchio destro

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FOTO WEB

A Linera, frazione del comune di Santa Venerina, un dodicenne albanese ha subito l’amputazione del dito di una mano all’ospedale Cannizzaro di Catania dove era stato trasferito per le ferite riportare per l’esplosione di un ‘botto’ mentre erano in strada proprio nella piccola frazione. L’episodio è avvenuto ieri, intorno alle 20.

Il ragazzino è stato sottoposto a un delicato intervento di ricostruzione dell’arto effettuato da un’equipe composta da chirurghi plastici, ortopedici e vascolari. La mano è stata salvata, ma un dito era compromesso al punto che i medici hanno dovuto amputarlo. Il paziente, che ha altre ferite al corpo causate dalla deflagrazione, è ricoverato con la prognosi riservata. Altri due ragazzini, connazionali del 12enne, sono rimasti feriti nell’esplosione: uno di loro ha riportato delle ferite giudicate guaribili in 20 giorni ed è stato dimesso, mentre un terzo è ricoverato nel reparto di Otorinolaringoiatria dell’ospedale di Acireale per la perforazione del timpano dell’orecchio destro riportata a causa dell’esplosione del petardo.

Il piccolo ha riportato anche lesioni corneali all’occhio sinistro, per cui la prognosi rimane ancora riservata. I tre ragazzini dopo l’esplosione sono stati portati al pronto soccorso di Acireale, ma il 12enne, per le sue gravi condizioni, è stato prima stabilizzato e poi trasferito al Cannizzaro di Catania dove è stato operato. Secondo quanto si è appreso, i ragazzini avrebbero detto di avere trovato per terra il petardo che è esploso mentre uno di loro, quello ricoverato a Catania, lo aveva in mano.

Sul posto per le indagini del caso si sono recati agenti del commissariato di polizia di Acireale che hanno sentito i genitori dei tre feriti, che non hanno saputo dare indicazioni sull’accaduto. Gli investigatori avrebbero anche visionato le registrazioni di sistemi di videosorveglianza della zona, ma non sarebbero state trovate immagini utili alle indagini.

 

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