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Cenere vulcanica, sindaci comuni etnei lamentano ritardo nei trasferimenti dei ristori

“Chiediamo un immediato intervento per definire l’iter burocratico finalizzato a sostenere gli Enti locali che, a fine anno, si ritrovano senza la liquidità necessaria” dicono i sindaci di 8 comuni pedemontani

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FOTO REPERTORIO

Abbandonati a loro stessi, con la promessa di aiuti nazionali e regionali.  E’ il grido d’aiuto di 8 comuni situati alle pendici dell’Etna ossia Aci Sant’Antonio, Milo, Pedara, Santa Venerina, Trecastagni, Nicolosi, Viagrande e Zafferana Etnea che sono stati loro malgrado protagonisti di parecchi disagi venutisi a creare l’estate scorsa a seguito della cenere vulcanica caduta in maniera copiosa durante le eruzioni dell’Etna.

Nonostante le casse comunali già in sofferenza, i comuni autonomamente si sono dovuti adoperare per trovare soluzioni immediate al fine di rimuovere i residui piroclastici. Lo hanno fatto a loro spese, “tranquillizati” anche a seguito delle rassicurazioni del governo nazionale e regionale e dalla dichiarazione dello Stato di Mobilitazione Straordinaria firmata dal ministro Musumeci.

Sono passati mesi. E di questi aiuti non si vede neppure l’ombra. I primi cittadini allora Quintino Rocca, Alfio Cosentino, Alfio Cristaudo, Santo Antonio Raciti, Giuseppe Messina, Angelo Pulvirenti, Salvatore Faro e Salvatore Russo si uniscono in un comunicato unanime in cui si legge: “Siamo giunti a dicembre, adesso, e di questi interventi di ristoro non c’è traccia. A seguito del decreto della Protezione Civile si è attivata sì la procedura, che però va a rilento. Per questo chiediamo un immediato intervento per definire l’iter burocratico finalizzato a sostenere gli Enti locali che, a fine anno, si ritrovano senza la liquidità necessaria. È necessario – concludono i sindaci – che questi interventi non rimangano confinati nel novero degli annunci, col rischio di essere bollati come spot: serve dar seguito concretamente alle parole, e serve farlo adesso”.

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Biancavilla, all’Asbestos International Forum di Roma si è parlato di amianto

Presenti all’evento il sindaco Antonio Bonanno che ha partecipato al più grande evento a livello mondiale sul tema dell’amianto, dove ha parlato della esperienza di gestione del territorio dichiarato Sito di interesse nazionale

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Il sindaco di Biancavilla Antonio Bonanno ha partecipato ieri pomeriggio a Roma all’Asbestos International Forum, i più grande evento a livello mondiale sul tema dell’Amianto organizzato da Sportello Amianto. Sindaco inviato per parlare della esperienza di gestione del territorio dichiarato Sito di interesse nazionale.

“Alla platea ho illustrato gli interventi già messi in campo e quelli in programma per il futuro- ha detto Bonanno – Ringrazio il presidente di ‘Sportello Amianto’, Fabrizio Protti, per avermi dato questa opportunità”.

I lavori per la bonifica e messa in sicurezza dell’area di Monte Calvario sono in corso. Le ruspe hanno abbattuto alcuni manufatti che rientrano nel perimetro interessato dall’opera. Nel contempo si stanno realizzando le piste di attraversamento. Per i lavori sono stati stanziati oltre 17 milioni di euro, grazie a un accordo quadro siglato nell’ottobre del 2020 tra la Regione e il Ministero dell’Ambiente.

Nell’area di Monte Calvario, sorgerà un Parco urbano, un luogo di vita aperto all’incontro e all’aggregazione tra i cittadini, ci sarà uno spazio dove anche i bambini potranno giocare.

“Va sottolineato che il Comune di Biancavilla ha provveduto, nei giorni scorsi, a presentare al Ministero dell’Ambiente l’istanza per il finanziamento che riguarda la bonifica degli intonaci delle strutture edilizie realizzate negli anni ‘50 e fino al 1998, anno di chiusura della cava di Monte Calvario” ha concluso Bonanno .

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Maltempo, Schifani richiede stato di emergenza per 39 comuni Sicilia orientale

La stima complessiva dei danni si attesta intorno a 75 milioni di euro, dei quali quasi 7 milioni sono necessari per interventi di somma urgenza, alcuni già eseguiti per un importo di 1,4 milioni, mentre altri sono in corso o da avviare per oltre 5,5 milioni 

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Il governo Schifani ha dichiarato lo stato di crisi regionale e deliberato la richiesta dello stato di emergenza nazionale per i danni causati dall’ondata di maltempo che ha colpito con nubifragi e alluvioni la fascia orientale della Sicilia dal 10 al 14 novembre.   Lo ha deliberato la Giunta regionale su proposta del presidente della Regione, Renato Schifani, in base alla relazione firmata dal dirigente generale del dipartimento regionale della Protezione civile, Salvo Cocina.

“Abbiamo fronteggiato la situazione con i primi interventi – afferma il presidente Schifani – e lo stato di crisi regionale ci consentirà di attivare ulteriori iniziative per le quali sarà commissario il dirigente generale della Protezione civile. La devastazione apportata dai fenomeni atmosferici ci impone di chiedere anche l‘aiuto dello Stato. Siamo certi che il governo nazionale si attiverà per consentirci di mettere in sicurezza il territorio”.

Ingente la mole di danni rilevati a infrastrutture pubbliche e private, alla viabilità e alle attività produttive e commerciali, segnalati dalle amministrazioni comunali o verificati con appositi sopralluoghi dei tecnici regionali. La stima complessiva dei danni, in alcuni casi ancora in corso, si attesta intorno a 75 milioni di euro, dei quali quasi 7 milioni sono necessari per interventi di somma urgenza, alcuni già eseguiti per un importo di 1,4 milioni, mentre altri sono in corso o da avviare per oltre 5,5 milioni.

Sono 39 i Comuni interessati dal provvedimento.

Città Metropolitana di Catania: Aci Castello, Aci Catena, Aci Sant’Antonio, Acireale, Calatabiano, Castiglione di Sicilia, Catania, Fiumefreddo di Sicilia, Giarre, Linguaglossa, Mascali, Mascalucia, Misterbianco, Nicolosi, Pedara, Piedimonte Etneo, Ragalna, Riposto, San Giovanni La Punta, Sant’Alfio, Santa Venerina, Trecastagni, Tremestieri Etneo, Valverde, Viagrande.

Città Metropolitana di Messina: Forza D’Agrò, Gallodoro, Giardini Naxos, Graniti.

Libero Consorzio di Siracusa: Augusta, Avola, Buccheri, Canicattini Bagni, Carlentini, Floridia, Francofonte, Palazzolo Acreide, Rosolini, Siracusa.

“Apprendo con soddisfazione che il Governo Schifani ha accolto l’appello che avevo lanciato poco meno di un mese fa ed ha richiesto lo stato di emergenza nazionale per 39 Comuni della Sicilia orientale colpiti dalla terribile ondata di maltempo registrata tra il 10 e il 14 novembre. Si tratta di un primo segnale di attenzione al territorio e ai cittadini”.

A dirlo è Jose Marano, deputata regionale del Movimento Cinquestelle e vicepresidente della commissione Ambiente, Territorio e Mobilità all’Assemblea regionale siciliana.

“Adesso però la palla passa a Roma – chiosa Marano – che dovrà garantirci adeguato sostegno confermando la richiesta avanzata dal governo regionale, altrimenti ben poco si potrà fare per uscire dall’emergenza”.

“Colgo l’occasione per ricordare al governo regionale solo una seria strategia di pianificazione e prevenzione del rischio idrogeologico permetterà a questi Comuni di ritornare ad una situazione di normalità. Normalità significa disporre delle condizioni per cui il territorio sviluppi gli anticorpi, attraverso adeguati interventi di messa in sicurezza, per arginare gli effetti devastanti degli eventi calamitosi, oggi sempre più violenti e imprevedibili”, conclude la deputata.

 

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