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Cronaca

Paternò, via Bassano: “grave spreco idrico” un cittadino invia reclamo all’Amministrazione

“Chiedo, con forza e a nome di tanti, un intervento immediato, e mi auguro che il silenzio e l’inerzia non siano ancora una volta la risposta”

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I residenti di via Bassano lamentano, da tempo,  un grave caso di spreco idrico, una perdita d’acqua che continua a riversarsi sulla strada senza che siano stati presi provvedimenti risolutivi.

Riceviamo e pubblichiamo testualmente.

Il sottoscritto Privitera Giuseppe, cittadino attento e profondamente legato alla città di Paternò, intende esprimere formale reclamo per la gravissima e continuata situazione di spreco d’acqua pubblica in Via Bassano, segnalata più volte da diversi cittadini, senza che ad oggi sia stato adottato alcun intervento concreto.

In un momento storico in cui la tutela delle risorse idriche dovrebbe essere al centro dell’agenda pubblica, trovo inaccettabile e offensivo per la comunità assistere a litri e litri di acqua che si disperdono quotidianamente, a causa di incuria, disorganizzazione e, soprattutto, mancanza di volontà politica.

Questa condizione rappresenta un danno ambientale, economico e civile. È il simbolo del crescente distacco tra questa Amministrazione comunale e le reali esigenze della cittadinanza. La poca attenzione rivolta ai servizi essenziali, a fronte di un costante clima di campagna elettorale permanente, alimenta un diffuso senso di sfiducia e indignazione.
 Un’Amministrazione che si professa vicina alla gente non può ignorare il disservizio più elementare: garantire la manutenzione delle infrastrutture idriche e il corretto utilizzo delle risorse pubbliche.

Chiedo, con forza e a nome di tanti, un intervento immediato, e mi auguro che il silenzio e l’inerzia non siano ancora una volta la risposta.”

 

Cronaca

Fiumefreddo di Sicilia, deteneva una pistola lanciarazzi: denunciato 21enne

Il giovane, originario di Giarre, non risultava in possesso di alcuna autorizzazione per la detenzione.

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A Fiumefreddo di Sicilia, i militari della locale Stazione, con il supporto del Nucleo Cinofili di Nicolosi, hanno denunciato un 21enne di Giarre per detenzione abusiva di armi.

Durante una perquisizione domiciliare in un’abitazione situata nella periferia del comune, i Carabinieri hanno rinvenuto una pistola lanciarazzi con tromboncino, marca Mondial, modello 1900 calibro 22, priva di matricola e mai denunciata. L’arma è stata immediatamente posta sotto sequestro poiché il giovane non risultava in possesso di alcuna autorizzazione per la detenzione.

Nel corso del controllo, il 21enne ha spontaneamente consegnato ai militari una busta nascosta sotto una sedia nella sua camera da letto, contenente la pistola lanciarazzi e una pistola ad aria compressa, quest’ultima rientrante nella categoria delle armi di libera vendita.

Una successiva perquisizione presso la sua residenza di Mascali non ha fatto emergere ulteriori elementi di rilievo. L’indagine rientra nel piano di monitoraggio del territorio disposto dal Comando Provinciale dei Carabinieri di Catania. Il giovane è stato denunciato a piede libero, con riserva della presunzione di innocenza fino a eventuale condanna definitiva.

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agricoltura

Piana di Catania, campagne a secco: lettera al Prefetto da parte di CIA Sicilia Orientale

Chiesta la convocazione di un incontro urgente, riunendo i sindaci dei comuni che ricadono nel comprensorio calatino e i rappresentati delle organizzazioni produttive, rappresentanti di regione e del Consorzio di Bonifica

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“E’ ormai noto come in vaste aree del nostro territorio la produzione agricola risulti cronicamente compromessa e come, forse meno noto, tante, troppe aziende in sofferenza economica rischiano di “mollare” e abbandonare il lavoro di una lunga vita. Le ripercussioni sul tessuto economico e sociale delle comunità che vivono principalmente di agricoltura sarebbero devastanti”.

Lo scrive Giosuè Catania, presidente Cia Sicilia Orientale, che ha inviato una lettera al prefetto di Catania, Pietro Signoriello, per convocare un incontro urgente, così come sollecitato anche dal sindaco di Mineo, Giuseppe Mistretta, riunendo attorno ad un tavolo i sindaci dei comuni che ricadono nel comprensorio calatino e i rappresentati delle organizzazioni produttive, rappresentanti di regione e del Consorzio di Bonifica.

“Servono interventi straordinari non più procrastinabili– avverte il presidente Cia Sicilia Orientale – siamo fuori tempo massimo e bisogna reagire a questo stato di cose che non sono frutto né del caso né degli effetti dei cambiamenti climatici e neppure della riforma dei Consorzi di Bonifica che puntualmente da 30 anni e in ogni legislatura viene affossata all’ARS. Ma questa è un’altra storia”.

“Gli agricoltori si ritrovano per il terzo anno consecutivo a vivere una stagione da incubo. I danni sono già incalcolabili e nonostante le rassicurazioni che ci vengono fornite, l’intero sistema non regge più, crollato sotto i colpi di una responsabilità politica che negli anni non ha saputo investire e programmare, mantenendo in vita carrozzoni che hanno accumulato debiti e cattiva gestione”.

“Rispetto agli altri anni – spiega – in cui l’assenza di piogge invernali negli invasi aveva posto in secondo piano la fatiscenza delle condotte, in questi giorni in cui il caldo torrido fa la sua parte, emerge in tutta la sua drammaticità la questione della inadeguatezza della rete di distribuzione, dei ritardi nell’espletamento dei lavori infrastrutturali e di ammodernamento degli impianti, in riferimento ai quali la beffa della diga Ogliastro, piena di acqua ma inaccessibile, è solo la punta dell’iceberg”. “Quest’anno gli invasi hanno avuto una disponibilità a sufficienza ma non si riesce a irrigare ugualmente perché saltano le tubazioni, non si fa in tempo a riparare un punto che se ne rompono altri”.

“Sulla questione della gestione dell’acqua, ricordo solo che – sottolinea Catania – il normale turno di irrigazione avviene ogni 21 giorni, se per ipotesi già da domani fosse disponibile l’acqua, comunque l’ultima azienda agricola del comprensorio avrebbe la disponibilità ad irrigare il proprio fondo solo a metà agosto: e tutto ciò è assurdo, anche in ragione del fatto che il ruolo irriguo viene pagato in anticipo. Come detto, questa è un’altra vecchia storia, rimasta l’ennesimo foglio bianco che neppure questo governo ha saputo riscrivere”.

 

 

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