Cronaca
Sfruttamento ed estorsioni ai danni di sette dipendenti di due ditte di rifiuti
Denunciati amministratori e responsabili aziendali per orari e contratti di lavoro irregolari

I carabinieri del Nucleo ispettorato del lavoro di Catania hanno dato esecuzione ad un decreto di sequestro conservativo di beni mobiliari e immobiliari, per un valore di 420 mila euro, appartenenti a due società operanti nel settore della raccolta dei rifiuti in un comune della provincia etnea. Non è stato specificato il nome dell’ente comunale dall’Ufficio stampa del NIL su disposizione della Procura.
I militari del NIL, a conclusione delle indagini avviate nell’ottobre 2017, hanno depositato, nei successivi mesi, una serie di informative di reato alla Procura, denunciando 4 persone, poiché ritenute responsabili di intermediazione illecita, sfruttamento del lavoro ed estorsione.
Le attività investigative hanno consentito di acclarare che i 4 soggetti, amministratori e responsabili delle due società per la gestione dei rifiuti solidi urbani, avrebbero sfruttato 7 lavoratori dipendenti (tutti italiani), sottoponendoli ad orari e condizioni di lavoro/ferie palesemente difformi dal CCNL (contratti part-time che celavano un impiego full-time, retribuito 5 euro l’ora) nonché a metodi di sorveglianza in violazione delle normative di legge, costringendoli altresì, dietro la minaccia di licenziamento, alla restituzione del TFR (circa 1.000 euro a dipendente) in caso di non accettazione delle condizioni imposte.
Nello scorso mese di aprile questa Procura emetteva nei loro confronti avviso di conclusione delle indagini preliminari. All’esito di analisi economico-finanziaria, è stato sottoposto a sequestro il fondo su cui insiste una delle due aziende, quale controvalore della somma indicata nel provvedimento.

Cronaca
Catania, quattro arresti per tentata estorsione, aggravata dal metodo mafioso
Le indagini sono partite dopo la denuncia di un dirigente di una società di spedizione che era stato minacciato da due dipendenti di una ditta di facchinaggio dopo che i rapporti commerciali tra le due aziende erano state sospese
A Catania la Squadra Mobile ha arrestato quattro uomini, rispettivamente di 42,29, 50 e 53 anni per tentata estorsione, aggravata dal metodo mafioso, ai danni di una società di spedizione. I quattro uomini si trovano rinchiusi nel carcere di Catania Piazza Lanza.
Le indagini sono partite dopo la denuncia di un dirigente della società di spedizione che era stato minacciato da due dipendenti di una ditta di facchinaggio dopo che i rapporti commerciali tra le due aziende erano state sospese. In particolare il dirigente era stato condotto a casa del 42enne, all’epoca dei fatti sottoposto agli arresti domiciliari, che, pur non avendo alcuna carica nella società estromessa, avrebbe preteso spiegazioni sulla cessazione dei rapporti contrattuali.
Il 42enne, secondo l’accusa, avrebbe “minacciato il dirigente di gravi ritorsioni all’azienda di spedizione e ai suoi amministratori qualora i rapporti economici non fossero proseguiti regolarmente”. La Squadra Mobile ha accertato che l’uomo che si trovava ai domiciliari è figlio di un esponente storico appartenente alla cosca mafiosa Santapaola-Ercolano e che i due dipendenti che avevo accompagnato coattivamente il dirigente, rispettivamente di 29 e 50 anni, sono cognati del 42enne.
Dalle indagini sono emersi anche gravi indizi su “reiterate pressioni intimidatorie e minacce gravi” da parte del quarto arrestato il 53enne, cognato del 42enne e amministratore di fatto della ditta di facchinaggio, nei confronti dei “rappresentanti locali dell’impresa di spedizione” per “ottenere la revoca della risoluzione del contratto di appalto di servizi stipulato o, in alternativa, la corresponsione alla società di una somma di danaro a titolo di ‘indennità di buonuscita’ con richieste per appalti in altre regioni italiane”.
Cronaca
Zafferana Etnea, trema la terra, due terremoti avvertiti dalla popolazione
Due eventi sismici registratesi alle 02.06 e alle 07.21 entrambi di magnitudo 2.1. Al momento non si hanno notizie di danni a persone e cose.

Trema la terra ai piedi dell’Etna con due terremoti avvertiti dalla popolazione. Il primo sisma è stato registrato alle 02.06 di magnitudo 2.1 a 2 km a sud-ovest del centro abitato di Zafferana Etnea e ad una profondità di 3 chilometri.
L’evento sismico è stato avvertito dalla popolazione anche nei paesi vicini. L’altro terremoto questa mattina alle 07.21 di magnitudo 2.1 a 3 km a sud-ovest di Zafferana Etnea e ad una profondità di soli 2 chilometri. Anche in questo caso sisma avvertito dalla popolazione. Non si hanno al momento notizia di danni a persone e cose.
-
In Primo Piano1 mese fa
Famiglia di Adrano protagonista a “C’è Posta per te”
-
Cronaca3 giorni fa
Giarre, incidente sulla A29, scontro moto – auto, deceduti marito e moglie
-
Cronaca4 settimane fa
Adrano in lutto, folla commossa ai funerali dei tre braccianti morti nell’incidente sulla SS 194
-
Cronaca2 mesi fa
Catania, operazione “Mercurio”: in manette diversi politici locali e regionali