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All’Istituto Alberghiero di Santa Maria di Licodia si conversa in inglese con i Marines

Un’esperienza formativa importante per gli studenti che molto spesso si ritrovano a lavorare all’estero

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Grande entusiasmo tra i banchi dell’Istituto I.P.S.S.A.T “Rocco Chinnici” di Santa Maria di Licodia per l’ora di “English conversation”. Gli studenti del triennio del plesso di via Regina Margherita, sono stati coinvolti per la prima volta in una interessante attività di scambio culturale e arricchimento linguistico, con un gruppo di giovani Marines di madrelingua, accompagnati dal responsabile Relazioni Esterne, Base Marina USA Sigonella, Alberto Lunetta.

A fare gli onori di casa la professoressa, Maria Russo, che ha coordinato l’incontro coadiuvata dalle docenti di inglese Linda Liuzzo e Margherita Mirone. «Abbiamo accolto questa iniziativa – spiega la prof. Maria Russo – per l’alto valore formativo dello scambio e l’incisiva ricaduta didattica sulla preparazione degli alunni coinvolti. I ragazzi, hanno avuto per la prima volta l’opportunità di instaurare un avvincente ed efficace dialogo in lingua madre con i loro interlocutori. Un’esperienza che gli servirà per il mondo del lavoro».

Molti di loro, infatti, seguendo il progetto di alternanza scuola – lavoro, si ritrovano molto presto a lavorare all’estero. Il progetto di volontariato linguistico/culturale, che i militari americani di Sigonella effettuano regolarmente nelle scuole siciliane, s’inquadra nell’ambito di un vario e articolato programma di “Community Relations” ovvero di amicizia e riconoscenza con le comunità locali.

In questa occasione per l’attività d’interazione linguistica, sono stati impegnati un gruppo di militari americani del reparto di pronto intervento dell’associazione First Responders (FRA).

La giornata di formazione si è conclusa con un pranzo, preparato dagli studenti di terza H, seguiti dal prof. Luis Tedeschi.

L’attività progettuale di collaborazione tra i militari USA e il piccolo centro etneo proseguirà mercoledì 18 alla scuola “Don Bosco”. 

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Cronaca

Etna, attività stromboliana al cratere di sud-est, la nube si disperde verso est-sud-est

Dal punto di vista sismico dalle ore 15.30 di oggi  l’ampiezza media del tremore vulcanico ha mostrato un incremento, raggiungendo intorno alle 22  l’intervallo dei valori alti.

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Dopo qualche giorno di pausa l’Etna si risveglia.   L’Istituto Nazionale di Geofisica e Vulcanologia ha osservato che dalle immagini delle telecamere di sorveglianza,  a partire dalle ore 22 è visibile un’attività stromboliana al cratere di sud-est. Il modello previsionale indica che un’eventuale nube eruttiva si disperderebbe in direzione ESE.

Dal punto di vista sismico dalle ore 15:30 di oggi  l’ampiezza media del tremore vulcanico ha mostrato un incremento, raggiungendo intorno alle 22  l’intervallo dei valori alti. Attualmente i valori sono alti con tendenza ad un ulteriore aumento. La localizzazione del centroide delle sorgenti del tremore ricade nell’area del cratere di sud-est ad una quota di circa 2800 metri.

Anche l’attività infrasonica ha mostrato un incremento e dalle 21. 30 circa gli eventi risultano localizzati nell’area del cratere di sud-est con ampiezze che, attualmente, sono su valori alti.  Le reti di monitoraggio delle deformazioni del suolo non mostrano allo stato attuale variazioni significative.

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Cronaca

Messina, omicidio Sara Campanella, confessa Stefano Argentino

Il giovane non avrebbe accennato ad alcun pentimento. “Non so dire se nutra rimorso – ha aggiunto il legale dell’arrestato- E’ molto chiuso e d’altronde nessuno glielo ha chiesto”

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Cetty Zaccaria, mamma di Sara Campanella, la studentessa palermitana accoltellata e uccisa a Messina da Stefano Argentino, un collega universitario che la perseguitava con messaggi e attenzioni moleste chiede giustizia: “Sara voleva chiedere la tesi di laurea in oncologia, una ricerca sperimentale mi diceva, per poi specializzarsi e poi fare anatomia patologica per fare le autopsie. E invece adesso l’autopsia la faranno a te. Bisogna SEMPRE parlare per denunciare!!! Aiutatemi a dare voce a Sara”, ha scritto stamattina su Facebook. “Non sapevamo che fosse perseguitata da quel ragazzo, ma di certo lei non l’ha mai ricambiato”, racconta.

L’assassino a difendersi non ha nemmeno provato. Ha ammesso di aver ucciso Sara, ma sul perchè del gesto, sull’arma – il coltello mai ritrovato – e su chi l’abbia aiutato a fuggire non ha voluto rispondere. “Confuso, prostrato”, così lo definisce il suo legale, Stefano nelle due ore in cui si è trovato davanti al gip che ne ha convalidato il fermo ha accettato di rispondere solo ad alcune domande. E ossessivamente ha parlato di Sara, anche quando gli inquirenti gli chiedevano altro.

“Ha confessato il delitto, ha risposto in parte, ma non ha spiegato cosa lo ha spinto ad aggredire la ragazza. Si è certo reso conto della gravità dei fatti e sta male”, ha detto l’avvocato Raffaele Leone, legale di Argentino per meno di 24 ore. Il difensore, uscito dal carcere in cui il ragazzo è detenuto, ha rimesso il mandato. ” Io sono un civilista – ha spiegato ai giornalisti – e a lui serve un penalista. Resterò a disposizione solo fino a nuova nomina”.

Lo studente non avrebbe accennato ad alcun pentimento. “Non so dire se nutra rimorso – ha aggiunto Leone – E’ molto chiuso e d’altronde nessuno glielo ha chiesto”. Perchè dopo averla seguita abbia tagliato la gola a Sara davanti a decine di persone Stefano non l’ha detto. “E’ continuamente tornato sul suo rapporto con la vittima anche quando non era attinente alle domande. Era convinto che la ragazza ricambiasse in qualche modo il suo sentimento anche se ha ammesso che non erano mai stati fidanzati. Non ha parlato delle motivazioni del suo gesto però, né ha risposto sull’arma usata’, ha proseguito il legale.

Dei drammatici minuti che hanno preceduto l’omicidio, ripresi dalle videocamere di sorveglianza della zona che, passo passo hanno “seguito” tutti i movimenti dell’assassino, il ragazzo ha preferito non parlare. “Ha lasciato capire che a scatenare la sua ira è stata l’ultima discussione avuta con la vittima ma non ha dato particolari – ha detto Leone – Era lucido ma molto frastornato dalla vicenda’” Stefano non avrebbe risposto nemmeno alle domande sull’eventuale aiuto avuto nella fuga dopo l’omicidio. Un aspetto della vicenda su cui i carabinieri del comando provinciale di Messina continuano a indagare.

 

 

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