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Cronaca

Coronavirus, in Sicilia 2301 casi positivi: a Biancavilla terzo infermiere contagiato

Catania continua ad essere la provincia siciliana con il numero più alto di contagi: ben 706 persone infette dal virus

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Sono 2.301 le persone positive al Covid-19 in Sicilia, 14 più di ieri, calano i ricoveri e aumenta il numero dei guariti. E’ quanto emerge dai dati comunicati dalla Regione Siciliana all’Unità di crisi nazionale.  Dall’inizio dei controlli, i tamponi effettuati sono stati 62.150 (+3.418 rispetto a ieri). Sono 412 le persone guarite (+24) e 213 quelle decedute (+5). Degli attuali 2.301 positivi, 510 pazienti (-25) sono ricoverati – di cui 34 in terapia intensiva (-1) – mentre 1.791 (+39) sono in isolamento domiciliare. Catania continua ad essere la provincia siciliana con il numero più alto di contagi: ben 706, + 11 rispetto a ieri.  Sono 96 i ricoverati, – 3 rispetto a 24 ore addietro. Salgono a 76 invece i decessi.

A Biancavilla intanto si registra un terzo caso di positività tra il personale infermieristico in servizio presso l’ospedale “Maria Santissima Addolorata”: la conferma è arrivata nel pomeriggio di oggi da parte del sindaco di Biancavilla Antonio Bonanno; si tratta di un infermiere operante nell’ambito del reparto di Chirurgia e che svolge attività anche a bordo delle ambulanze del 118. “Il nostro personale sanitario è in prima linea e non si sta risparmiando: sta mettendo a repentaglio se stesso pur di liberarci dal virus. Un lavoro impagabile- ha detto Bonanno-  Per questo ringrazio ognuno di loro e vi rassicuro dicendo che medici e infermieri si rapportano con le dovute precauzioni all’interno dei Reparti e con qualunque paziente. Tra i contagiati c’è anche un rappresentante delle istituzioni. Un consigliere comunale che presto tornerà a servire i suoi cittadini e la sua città come ha sempre fatto”.

A Paternò, invece,all’interno dell’ospedale “Santissimo Salvatore” c’è molta preoccupazione, dopo la diffusione della notizia del contagio di tre persone:si tratta di un uomo ricoverato nel reparto di psichiatria,trasferito poi all’ospedale di Caltagirone, di una infermiera in servizio presso l’unita operativa complessa di medicina e di una operatrice di una ditta esterna. Entrambi gli operatori non sono in servizio dal 30 marzo. Questa mattina sono arrivati all’ospedale di Paternò 300 tamponi destinati a tutti gli operatori sanitari e al personale che effettua le pulizia al Santissimo Salvatore. La direzione medica del presidio ospedaliero, in sinergia con l’ASP di Catania, ha già un preciso piano di intervento. Si comincia con i tamponi da effettuare subito: si auspica che i risultati di quest’ultimi siano piuttosto celeri. Nell’ipotesi di casi positivi si interverrebbe con provvedimenti urgenti quali la chiusura di qualche reparto o la quarantena per il personale. Per il momento tutto va avanti regolarmente: “Ci siamo attivati immediatamente contattando la responsabile del presidio Agata Santanocito- hanno detto Giuseppe Palumbo e Orazio Lopis segretaria provinciale della UIL FLP- chiedendo di procedere con la massima urgenza per fare effettuare i tamponi a tutto il personale e non solo.Abbiamo chiesto di mettere in quarantena il reparto di medicina e il pronto soccorso come personale”. A Belpasso invece c’è un nuovo caso:salgono a 20 i casi positivi di  cui 15 attualmente attivi, tre deceduti e due guariti.

Intanto l’ASP di Catania ha messo a disposizione dell’utenza per l’emergenza coronavirus 6 le linee telefoniche: 5 linee sono riservate all’utenza (095.2540152/153/227/215 e 338.3526194), attive ogni giorno dalle ore 8.00 alle ore 19.00 e nei festivi dalle ore 8.00 alle ore 14.00; nonche una linea telefonica è dedicata ai medici di medicina generale e ai sindaci dei Comuni della Provincia. A queste si aggiunge l’indirizzo di posta elettronica: sorveglianza.covid19@aspct.it. Ogni giorno medici igienisti, coordinati dal Dipartimento di Prevenzione, rispondono a oltre 500 telefonate da parte di cittadini, fornendo informazioni su: sintomatologie in atto;contati con soggetti risultati positivi al tampone; contati, sui luoghi di lavoro, con soggetti risultati positivi al tampone; esecuzione delle disposizioni nazionali e regionale; richieste di programmazione tamponi; norme igieniche e sanitarie da seguire per contenere i contagi.

In Italia sono 57.576 i guariti dal Coronavirus con un incremento rispetto a ieri di 3.033. E’ il numero più alto dall’inizio dell’emergenza, mentre l’aumento ieri era stato di 2.943. Il dato è stato reso noto dalla Protezione civile. Continua, per il quarto giorno consecutivo il calo dei malati di coronavirus.  Sono 106.848 gli attualmente positivi, 851 in meno di ieri. E’ il calo maggiore dall’inizio dell’emergenza. Prosegue ancora il trend in calo dei ricoveri in terapia intensiva. Dei 106.848 malati complessivi, 22.871 sono ricoverati con sintomi, 934 in meno rispetto a ieri e 81.710 sono quelli in isolamento domiciliare.  Sono 25.549 le vittime per coronavirus con un incremento di 464 in un giorno. Ieri l’aumento era stato di 437.

 

 

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Cronaca

Grammichele, scoperta una discarica di liquami inquinanti, un denunciato

E’ accusato di esercizio dell’attività abusiva di autoriparatore e mancato disfacimento di rifiuto prodotti da questa attività

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Un’officina abusiva e una discarica di liquami potenzialmente inquinanti sono state scoperte a Grammichele dai poliziotti della Questura di Catania.

L’intervento della Polizia si inserisce nell’ambito delle costanti attività di controllo per fronteggiare il fenomeno dell’abusivismo commerciale e per prevenire fenomeni di illegalità diffusa.

Gli agenti della polizia giudiziaria del Compartimento Sicilia Orientale di Catania hanno concentrato il loro intervento in una rivendita di veicoli industriali dove è stata accertata la presenza di un’officina meccanica totalmente abusiva, realizzata in un capannone di circa 200 metri quadrati.

In una prima fase, i controlli dei poliziotti si sono concentrati sulle caratteristiche dei mezzi presenti nell’area e sulle autorizzazioni dell’attività di rivendita di veicoli industriali, identificando i due parenti intestatari della ditta e, successivamente, l’attenzione della Polizia Stradale si è spostata al grande capannone dove veniva svolta, in modo abusivo, l’attività di vendita e riparazione dei veicoli.

Non solo, dietro al capannone, secondo quanto ricostruito dalla Polizia, è stata trovata un’area con oli minerali, batterie esauste, rottami ferrosi e metalli non ferrosi. Insomma, una sorta di discarica abusiva a cielo aperto dove, parcheggiato, si trovava pure un escavatore che perdeva copiosamente oli che finivano direttamente in una sorgente d’acqua.

Lo scarico incontrollato e protetto nel tempo ha potuto causare danni all’ambiente e, per fugare ogni sospetti, i poliziotti della Stradale hanno sequestrato l’intera area in modo poi da procedere con gli intervenenti di bonifica. Il titolare della ditta è stato denunciato per l’esercizio dell’attività abusiva di autoriparatore e per il mancato disfacimento di rifiuto prodotti da questa attività.

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Cronaca

Misilmeri, l’ultimo saluto a Sara Campanella, vittima di femminicidio

“L’amore non uccide. La violenza ha distrutto la vita di Sarà. Siamo qui sconvolti. Senza parole. Dinnanzi al corpo di Sara. Perché? Ancora una volta, risuona un grido: perché?” ha detto l’arcivescovo di Palermo Corrado Lorefice durante l’omelia

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FOTO ANSA

Questa mattina Misilmeri, comune in provincia di Palermo, ha dato l’ultimo saluto a Sara Campanella, la giovane studentessa universitaria vittima di femminicidio. A ucciderla il collega Stefano Argentino. Centinaia le persone che hanno assistito al rito funebre. Troppo piccola la Chiesa di San Giovanni Battista per contenere il fiume di persone che hanno voluto partecipare ai funerali della 22enne.  A celebrarli l’arcivescovo di Palermo  Corrado Lorefice.   Tanti giovani hanno indossato una maglietta bianca con la scritta nera «No Violenza». I familiari hanno portato una foto con l’immagine di Sara e un palloncino rosa a forma di cuore con la scritta «Mi amo troppo per stare con chiunque» la frase preferita da Sara .

‘L’amore non uccide. La violenza ha distrutto la vita di Sarà. Siamo qui sconvolti. Senza parole. Dinnanzi al corpo di Sara. Corpo martoriato. Sacrificato. Vita che ci è stata rubata. Perché? Ancora una volta, risuona un grido: perché? Perché questo strazio indicibile inflitto ai cari genitori Cetty e Alessandro, al fratello Claudio, ai familiari, al fidanzato, agli amici, alla città intera?- ha detto l’arcivescovo durante l’omelia-  Una vita distrutta e rubata troppo presto, in modo oltremodo crudele. L’uomo – dice la Bibbia – ha due strade: quella della relazione e quella della violenza. Ma vediamo come la violenza abbia ancora distrutto la bellezza di Sara, la bellezza delle sue relazioni, la bellezza che lei aveva il compito di far crescere nel mondo attraverso i suoi studi universitari, la realizzazione della sua vocazione professionale e la relazione con l’uomo che lei liberamente aveva scelto di amare”.

“Non ci sono parole per consolare il vostro strazio, cari genitori. Siamo in silenzio con voi. E vi doniamo le nostre lacrime – ha detto Corrado Lorefice- L’intera famiglia umana oggi piange Sara. E noi qui, stamattina, anzitutto la consegniamo ad un Corpo che è stato anch’esso martoriato e ucciso: il Corpo crocifisso di Gesù di Nazareth. Ucciso con violenza da uomini che non sapevano quello che facevano. Perché chiunque è violento non sa che la violenza ha la forza distruttiva di una bomba all’idrogeno: provoca una deflagrazione a cascata. Nel costato di Cristo, aperto e trafitto con violenza, entrano tutti i cuori lacerati dalla violenza. I cuori lacerati dei familiari di Sara. I cuori di noi tutti. Non abbiamo parole da darvi, sorelle e fratelli. Solo un Corpo, un Cuore, dentro il quale piangere il dolore senza fine della vostra e nostra ‘piccola’ Sara” ha aggiunto Lorefice.

Durante i funerali la rettrice dell’Università di Messina, Giovanna Spatari, ha letto anche la richiesta al professore fatta dalla studentessa per chiedere la tesi di laurea. Durante i messaggi tanti applausi sia in chiesa che in piazza hanno interrotto i ricordi degli amici e colleghi.

Fra i presenti anche il governatore della Regione Sicilia Renato Schifani, accompagnato dal deputato Gaspare Vitrano. Presenti anche i sindaci di Messina, Federico Basile, e di Misilmeri Rosario Rizzolo, oltre ai vertici delle forze dell’ordine.

La bara bianca ha lasciato la chiesa e tanti palloncini bianchi sono stati liberati salendo in volo.

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