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Cronaca

Catania, indagini della DIA su mafia e scommesse clandestine

Sono complessivamente 65 le persone indagate nell’operazione “Apate”, coordinata dalla DDA etnea e scattata all’alba di oggi

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Le indagini della Dia di Catania hanno sgominato una rete di scommesse abusive online, su eventi sportivi su varie piattaforme, utilizzando agenzie e punti di raccolta riconducibili a società che operavano in Austria, Bulgaria e Malta. Sono complessivamente 65 le persone indagate nell’operazione “Apate”, coordinata dalla Direzione distrettuale antimafia etnea, scattata all’alba di oggi. Tredici gli arrestati.  Gli indagati sono accusati di associazione per delinquere finalizzata all’esercizio abusivo di attività di gioco e scommesse, truffa aggravata ai danni dello Stato ed intestazione fittizia di beni.

Al principale indagato,  ritenuto a capo della rete, che è stato condotto in carcere, è contestata anche la violazione della sorveglianza speciale. Per altri 12 indagati sono stati disposti gli arresti domiciliari e in un solo caso l’obbligo di presentazione alla polizia giudiziaria. Le indagini hanno riguardato una vasta rete di agenzie di scommesse e giochi online con a capo un imprenditore, considerato dalla DIA, un soggetto vicino alle famiglie mafiose catanesi Santapaola e Cappello, con le quali avrebbe intrattenuto nel tempo relazioni che ne avrebbero favorito lo sviluppo imprenditoriale, prima nel settore delle macchinette da gioco e dei videopoker e successivamente nel gioco a distanza. L’uomo, secondo gli inquirenti, sarebbe riuscito ad estendere progressivamente la sua area di influenza, installando i propri apparati per giochi elettronici (con una vera e propria imposizione delle slot-machine negli esercizi commerciali) e online nei territori governati da Cosa nostra o da altri gruppi criminali, sfruttandone la capacità di intimidazione e del controllo del territorio proprio di quelle famiglie mafiose.

Le indagini si sono avvalse inizialmente anche  delle dichiarazioni di un collaboratore di giustizia.  La Dia ha accertato che la rete criminale ha usufruito di cinque piattaforme online, cosiddette “total black”, in quanto sprovviste di qualsiasi autorizzazione dell’Agenzia dei Monopoli, destinate apparentemente al gioco a distanza ma adibite in realtà alle scommesse da banco.  Il capo dell’organizzazione, secondo la Dia, ha esercitato un’illecita intermediazione tra punti gioco e bookmakers con una precisa struttura organizzativa, che si è avvalso di un centro logistico di controllo, ubicato in provincia di Catania, sottoposto a sequestro, dove i diversi associati avrebbero accesso al pannello di controllo dei bookmakers. Le altre persone colpite dalle misure cautelari sono per lo più i diretti collaboratori dell’indagato principale, che avrebbe avuto alle sue dipendenze con compiti e mansioni specifiche.

Dall’attività investigativa è emerso come il capo dell’organizzazione garantisse periodici emolumenti di mantenimento ai familiari di un esponente di primo piano del clan Santapaola, scarcerato di recente. Diverse agenzie, infatti, sarebbero risultate ad appannaggio di esponenti mafiosi, in quanto gestite direttamente o per il tramite di familiari o soggetti a loro collegati. Sono state sottoposte a sequestro 38 agenzie di scommesse, ubicate nel capoluogo etneo e nella provincia di Catania, nonché in provincia di Agrigento, Messina, Siracusa ed Enna, con relativo patrimonio aziendale, beni mobili e immobili, conti correnti e rapporti finanziari, il cui ammontare complessivo è pari a circa 30 milioni di euro, calcolato sulla base del valore delle singole concessioni e del volume d’affari sviluppato dalle agenzie nel periodo delle indagini.

Cronaca

Catania, ruba prato sintetico: denunciato 46enne

Gli agenti hanno analizzato le registrazioni delle telecamere di sicurezza del punto vendita riuscendo a identificare il responsabile

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Aveva sottratto un ingente quantitativo di prato artificiale, ma il suo piano è stato rapidamente sventato dalla Polizia di Stato. Protagonista della vicenda un uomo di 46 anni, residente a Catania, che aveva trafugato circa 100 metri quadrati di erba sintetica da un esercizio commerciale specializzato in via Vincenzo Giuffrida, per un valore complessivo di oltre 4 mila euro.

Il furto è stato scoperto dal proprietario del negozio, che ha prontamente sporto denuncia presso il Commissariato “Borgo-Ognina”. Ai poliziotti ha raccontato che la merce era regolarmente esposta per la vendita, ma che si era improvvisamente accorto della sua sparizione.

Le indagini sono partite immediatamente. Gli agenti hanno acquisito e analizzato le registrazioni delle telecamere di sicurezza del punto vendita, riuscendo a identificare il responsabile. L’uomo, già noto alle forze dell’ordine per precedenti legati a reati contro il patrimonio, è stato rintracciato e accompagnato negli uffici del commissariato.

Dopo l’identificazione e gli accertamenti di rito, è scattata per lui la denuncia per furto aggravato. Naturalmente, fino a una eventuale condanna definitiva, vale il principio della presunzione di innocenza.

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Cronaca

A18, incidente tra Giarre e Fiumefreddo, coinvolta una cisterna di gasolio, traffico a rilento

Il conducente del camion ha riportato lievi ferite ed è stato trasportato all’ospedale di Giarre dal personale del 118

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Incidente stradale sull’A18 tra Giarre e Fiumefreddo nella mattinata di oggi poco dopo le ore 10: coinvolta nel sinistro una cisterna di gasolio. A tal proposito sono intervenuti i pompieri del distaccamento di Riposto per mettere in sicurezza i mezzi. Nello scontro sono rimasti coinvolti un’autovettura e un mezzo pesante adibito al trasporto di gasolio.

I vigili del fuoco hanno provveduto a mettere in sicurezza i veicoli, evitando ulteriori rischi dovuti alla presenza del carburante.  Il conducente del camion ha riportato lievi ferite ed è stato trasportato all’ospedale di Giarre dal personale del 118.

L’autostrada è rimasta transitabile su una sola corsia, in attesa dell’arrivo di un’autogru privata e di un mezzo per il travaso del gasolio dalla cisterna incidentata. Sul posto anche la Polizia Stradale e i sanitari del 118 per i rilievi e l’assistenza.

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