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Cronaca

Adrano, denunciati due minori per estorsione nei confronti di 5 minorenni

Due i fatti estortivi contestati dalla polizia a due ragazzi, registratesi in due distinti momenti, all’interno del “Giardino della Vittoria”

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Due minori di Adrano, di 15 e 17 anni sono stati denunciati a piede libero dagli agenti del commissariato adranita, diretto dal vice questore Paolo Leone, con l’accusa di estorsioni perpetrati nei confronti di altri 5 minori aventi un’età compresa tra i 14 e 17 anni. Due i fatti estortivi contestati dalla polizia ai due minorenni , registratesi in due distinti momenti, all’interno del “Giardino della Vittoria” di Adrano. La somma estorta complessivamente sarebbe pari a 20 euro.

Secondo gli investigatori del locale commissariato i due indagati, con fare arrogante e prevaricatore,  si sarebbero avvicinati  in entrambi le circostanze, con una scusa qualsiasi, a dei ragazzini, i quali stavano trascorrendo un momento di svago dentro il parco comunale, chiedendo loro dei soldi “in prestito”. Agli stessi ragazzini sarebbe stata promessa la restituzione dei soldi e, a garanzia di tale promessa, sarebbero stati forniti dei numeri di cellulare sul quale rintracciare i “debitori” e che alla fine si sarebbero rivelati “falsi”.

Gli autori dei due fatti avrebbero fatto perdere le tracce, dileguandosi per le vie del centro storico cittadino, ritrovandosi poi in un punto convenuto dove avrebbero provveduto a dividersi il denaro. Le giovani vittime hanno riferito il tutto ai  genitori, i quali hanno deciso di rivolgersi al commissariato di pubblica sicurezza, per denunciare i fatti e cercare protezione per i loro figli. I poliziotti hanno avviato le indagini per giungere nel più breve tempo possibile all’individuazione dei due indagati per evitare che simili azioni potessero ripetersi. Grazie al  lavoro condotto dei poliziotti della scientifica, sono state estrapolate le immagini registrate dagli impianti di videosorveglianza che hanno immortalato i responsabili e tutte le varie fasi delle azioni da loro perpetrate.  Si è poi proceduto con l’ausilio della squadra volante alla identificazione dei responsabili dei fatti estortivi .

Sulla vicenda è intervenuto il sindaco di Adrano Fabio Mancuso: “Denunciare sempre se si vuole affermare la legalità, l’ordine e la sicurezza. La tempestività della denuncia e dell’intervento delle forze dell’ordine sono fondamento della certezza che nessun reato può rimanere impunito nella nostra città- ha detto Mancuso- La sicurezza è condizione imprescindibile per la convivenza civile. Pertanto la casa comunale sarà sempre vicina a chi subisce atti di sopruso, di violenza o di intimidazione e alle forze di polizia che garantiscono il rispetto della legge. Nello stesso tempo occorre lavorare tra gli enti educativi per adottare strategie formative di integrazione e prevenzione” ha concluso il primo cittadino Fabio Mancuso.

Cronaca

Etna, cessata nella serata di ieri l’attività di fontana di lava dal cratere di sud-est

Si è conclusa alle 20.35 circa (tempi Gmt) e nella fase più intensa ha prodotto una colonna eruttiva alta sino a circa 6000 m s.l.m.

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L’Istituto Nazionale di Geofisica e Vulcanologia ha comunicato che l’attività di fontana di lava al cratere di sud-est si è conclusa alle 20.35 circa di ieri sera-(tempi gmt). L’attività eruttiva nel suo acme ha prodotto una colonna eruttiva alta sino a circa 6000 m s.l.m., con dispersione nei quadranti nord-orientali del vulcano; sono state ricevute segnalazioni di ricaduta di cenere negli abitati di Fiumefreddo, Calatabiano e Giardini Naxos. La fontana di lava è stata accompagnata da attività effusiva che ha messo in posto due flussi lavici che dal cratere di Sud-Est  si sono propagati in direzione Sud ed Est.

Dal punto di vista sismico, l’ampiezza media del tremore vulcanico, dopo aver raggiunto i valori massimi intorno alle 20.30 ha mostrato un chiaro trend in decremento ed alle 22 circa ha raggiunto l’intervallo dei valori medi, dove tuttora permane. Le sorgenti del tremore sono rimaste confinate nell’area del cratere di sud-est alla profondità di circa 3000m sopra il livello del mare. Anche l’attività infrasonica ha mostrato un significativo decremento ed intorno alle 21:30 si è quasi del tutto esaurita.  I dati clinometrici hanno mostrato l’inizio del fenomeno parossistico intorno alle 18 di ieri sera e la stazione più sommitale, alle 19.20 aveva registrato  una variazione di oltre 2 microradianti.

Anche l’analisi dei dati dilatometrici (strainmeter) ha mostrato una variazione a partire dalle 17.50 ; alle 21.05 circa il segnale ha indicato l’esaurimento del fenomeno e la decompressione complessiva raggiunge un valore di circa 197 nanostrain, corrispondente a quasi 3 milioni di mc eruttati. L’attività dell’aeroporto Fontanarossa non ha subito rallentamenti.

 

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Cronaca

Catania, braccialetto elettronico per un 39enne che minaccia la moglie

A denunciare l’uomo alle forze dell’ordine la segnalazione di una persona che, mentre era in attesa in una sala di un ospedale, aveva prestato il cellulare all’indagato che ha chiamato la consorte

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La Procura di Catania ha indagato un 39enne per di atti persecutori aggravati, applicando nei confronti di quest’ultimo la misura cautelare di divieto di avvicinamento alla moglie e installazione del cosiddetto braccialetto elettronico.  Le indagini sono state avviate dalla segnalazione di una persona che, mentre era in attesa in una sala di un ospedale, aveva prestato il cellulare all’uomo che lo aveva dimenticato a casa, quest’ultimo ha chiamato  la moglie e l’avrebbe minacciato pesantemente. A fine chiamata il proprietario del telefonino, che ha sentito la conversazione, preoccupato ha allertato la polizia postale con una mail.

Le indagini hanno permesso di identificare la donna, che era la titolare dell’utenza telefonica che era stata chiamata dall’indagato. I poliziotti hanno ascoltato la signora, madre di minorenni, che ha raccontato le vicende di minacce e molestie subite nel corso del tempo dal marito dopo la separazione. È emerso che l’indagato avrebbe minacciato la donna con frasi come “se ti vedo con un altro ti ammazzo davanti la scuola”, “prima che mi denunci ve la faccia finire male a tutti”. L’uomo avrebbe, inoltre, tempestato la vittima di innumerevoli telefonate e messaggi, tanto da ingenerare in lei un costante timore per l’incolumità sua e dei figli e costringendola a modificare le sue abitudini di vita.  Le risultanze investigative acquisite dalla Polizia postale hanno consentito alla Procura di Catania di richiedere e ottenere dal Gip la misura cautelare nei confronti dell’indagato.

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