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Cronaca

Adrano, in stato di fermo 4 persone per duplice tentato omicidio

I quattro indagati appartengono alla tribù dei “caminanti”: alla base dell’aggressione offese da parte delle vittime ad una donna

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Uomini delle volanti del commissariato di Adrano hanno posto in stato di fermo d’indiziato di delitto Bartolo Restivo,56 anni, Carmela Felice, 52 anni, Salvatore Restivo, di 24 e Salvatore Restivo di 31 anni. Tutti devono rispondere di tentato duplice omicidio, porto e detenzione abusiva di armi da fuoco e danneggiamento. I quattro indagati  appartengono alla tribù dei “caminanti” e sono tra loro legati da vincoli familiari. L’allarme per colpi d’arma da fuoco è giunto presso la sala operativa del commissariato di Viale della Regione intorno alle 13 di sabato scorso: la volante ha raggiunto il luogo segnalato, dove, in effetti, sono stati ritrovati tre bossoli di pistola, corrispondenti ad altrettanti fori di proiettile riscontrati all’interno dell’appartamento bersagliato dai nomadi.

Le vittime di tanta violenza, una donna di 37 anni e il figlio di 19, sono anche loro “caminanti” e, alla base della violenta aggressione, per la quale è stata utilizzata anche un’ascia, che è stata scagliata contro l’abitazione dove risiedono le vittime, una spranga di ferro, una stecca da biliardo e diverse pietre, ci sarebbe una lite scaturita tra due contendenti, familiari di aggrediti e aggressori, che ha provocato il raid dei parenti.  C’è da dire che i “caminanti” sono stanziati nella città di Adrano e, normalmente, vivono pacificamente, sparsi in diverse zone del comune. Ma sabato mattina, un’offesa imperdonabile, ossia la mancanza di rispetto nel linguaggio utilizzato dalle vittime nel corso del litigio con una donna, ha scatenato la spedizione punitiva. Ai responsabili, i poliziotti sono giunti dopo una breve indagine che ha loro permesso di raccogliere sufficienti e gravi indizi di colpevolezza, tali da adottare il provvedimento cautelare del fermo, la cui convalida è stata richiesta alla Procura della Repubblica di Catania.

 

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Cronaca

Bronte, Vigili del Fuoco intervengono per un incendio in una falegnameria

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La notte scorsa poco dopo le 23,00 i Vigili del Fuoco sono intervenuti a Bronte, (CT) per un vasto incendio sviluppatosi all’interno di una falegnameria. Le cause sono in corso di accertamento. L’allarme è stato dato dagli stessi proprietari che hanno tentato, senza riuscirci, a spegnere l’incendio. Sul posto le squadre dei Vigili del Fuoco dei Distaccamenti di Randazzo, Maletto e Linguaglossa che hanno provveduto all’estinzione dell’incendio e al minuto spegnimento. L’intervento dei Vigili del Fuoco ha limitato i danni solo ad una parte di termo copertura. Sul posto militari dei Carabinieri e personale sanitario del Servizio 118, anche se non risultano feriti o intossicati.

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Cronaca

Aci Sant’Antonio, intervento carabinieri per un incendio in una struttura per anziani

Militari dell’Arma, in transito nell’arteria stradale dove si trova l’immobile, hanno notato del fumo uscire dall’edificio e sono entrati in azione per mettere in sicurezza gli ospiti della struttura

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Ad Aci Sant’Antonio la notte scorsa si è sviluppato un piccolo incendio dal locale caldaia di un immobile che ospita una casa una struttura recettizia, dove si trovano una cinquantina di anziani; struttura ubicata in via Marchese di Casalotto. Una pattuglia dei carabinieri del comando stazione di Aci Sant’Antonio, impegnata in un servizio perlustrativo, si è accorta che dal giardino dell’immobile fuoriusciva del fumo.

I carabinieri, scesi dall’auto, hanno immediatamente scavalcato la recinzione del giardino e, dopo aver individuato il punto preciso da cui partiva il fumo, hanno raggiunto un locale al cui interno hanno notato che dalla caldaia centralizzata si stava sviluppando un principio d’incendio.  I militari dell’Arma hanno allertato immediatamente i vigili del fuoco di Acireale che, intervenuti celermente sul posto, hanno provveduto a spegnere le fiamme che stavano prendendo piede ed hanno messo in sicurezza l’area. Al termine dell’intervento i pompieri, accertata l’accidentalità delle cause scatenanti le fiamme, hanno ritenuto che se i carabinier non fossero passati da li ci sarebbero state conseguenze ben più gravi.

 

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