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Cronaca

Biancavilla, arrestati mentre smantellavano auto rubate

Angelo e Salvatore Gulisano, cosi come Orazio Puglisi, sono accusati di ricettazione, raccolta e smaltimento illecito di rifiuti

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Manette ai polsi per Angelo e Salvatore Gulisano rispettivamente di 29 e 46 anni, entrambi paternesi, nonché per il 55enne catanese Orazio Puglisi: i tre uomini sono accusati  di ricettazione e di raccolta e smaltimento illecito di rifiuti. Nel corso di un servizio perlustrativo in contrada Erbe Bianche, vista la recrudescenza di furti in abitazioni rurali di quella zona, l’attenzione dei militari è stata attirata dal ronzio di taglio metallico di una smerigliatrice. I carabinieri ascoltando il rumore hanno seguito la sua provenienza che li ha condotti in un’area posta al confine con il comune di Adrano dove, dopo aver scavalcato una recinzione a delimitazione della proprietà, hanno notato la presenza di tre uomini intenti a lavorare su alcuni telai di autovettura.

Immediatamente i militari dell’Arma hanno provveduto a disporsi in maniera tale da impedire loro la fuga che, sebbene sia stata effettivamente tentata, non ha sortito l’esito sperato poiché sono stati bloccati ed ammanettati.  In particolare sono stati rinvenuti il telaio di una Fiat Grande Punto rubata a Misterbianco ed il cruscotto una Fiat 500 asportata a Catania, il cui furto è stato denunciato dai legittimi proprietari nella giornata del 25 maggio scorso.  Presente anche un’Alfa Romeo Giulietta priva di dati identificativi, tre motori di autovettura e vari strumenti per l’effrazione e per lo smontaggio di parti meccaniche che, private dei contrassegni alfanumerici per la loro identificazione, consentivano la rivendita del singolo componente oppure dell’intera autovettura mediante alterazione del numero di telaio.

I tre uomini, che sono delle vecchie conoscenze dei carabinieri per reati contro il patrimonio, utilizzavano un furgone Fiat Ducato preso in noleggio e rinvenuto sul posto per svolgere la loro lucrosa quanto illecita attività; gli stessi avevano inoltre adibito a discarica il terreno sul quale stavano “operando”, disseminandolo di carcasse e motori senza telaio, nonché di una grande quantità di rifiuti speciali tra i quali scarti di provenienza edile e materiale ferroso. Gli arrestati sono stati posti agli arresti domiciliari in attesa delle determinazioni dell’autorità giudiziaria.

 

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Cronaca

Catania, autopsia non fa chiarezza sulla morte della 38enne trovata impiccata

Saranno necessari altri esami supplementari e complementari ossia istologici e tossicologici

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foto "Repertorio"

Si è svolta questa mattina, al Policlinico di Catania, l’autopsia  sulla salma della 38enne trovata  impiccata, nei giorni scorsi, nel bagno dell’appartamento di villeggiatura sito a Fondachello, frazione marinara di Mascali, che la donna aveva preso in affitto assieme al compagno. Autopsia che non ha risolto tutti i dubbi : saranno necessari altri esami supplementari e complementari. In pratica saranno eseguiti esami istologici e tossicologici.

Ad effettuare l’autopsia il medico legale Cristoforo Pomara;  presente, come perito di parte, il dottore Raffaele Benanti, nominato dall’avvocato Francesco Marchese, legale del compagno della donna, che non è indagato, ma parte offesa nell’inchiesta. Intanto la Procura ha firmato il nulla osta per il rilascio della salma che è stata restituita ai familiari. La donna, da quanto verificato dai carabinieri della compagnia di Giarre che stanno indagando sul fatto, avrebbe avuto una lite con l’uomo, testimoniato dai diversi lividi presenti sulle braccia di entrambi e che poi avrebbe lasciato l’abitazione.Il corpo è stato trovato da uno dei figli della coppia.

La casa è stata trovata in ordine, e non è stato rinvenuto alcun messaggio da parte della donna. La coppia ha due figli Il compagno è stato sentito, come testimone, nella caserma dell’Arma da militari e dal sostituto procuratore di Catania di turno.  Al momento non è esclusa alcuna ipotesi sulle cause del decesso, compresa quella del suicidio

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Cronaca

Piana di Catania, attivata pompa di sollevamento del lago Biviere di Lentini

L’impianto permetterà un prelievo di circa 400 litri al secondo che consentiranno di distribuire acqua per usi irrigui a circa mille ettari di terreni

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foto web- sito "Guidasicilia"

“E entrata in azione oggi la prima delle due pompe di sollevamento del lago Biviere di Lentini, nel Siracusano”. A dirlo il presidente della Regione Sicilia Renato Schifani il quale ha evidenziato che con questa soluzione l’impianto permetterà un prelievo di circa 400 litri al secondo che consentiranno di distribuire acqua per usi irrigui a circa mille ettari di terreni agricoli della Piana di Catania.

Nei prossimi giorni, sarà attivata una seconda pompa con la stessa capacità. I fondi per gli impianti, 600 mila euro, sono stati stanziati dalla Regione Siciliana attraverso un contributo straordinario al Consorzio di bonifica 9. “L’attivazione delle due linee di pompaggio – dice il presidente della Regione siciliana Renato Schifani – risolve il paradosso di un invaso in cui l’acqua c’è ma non era possibile utilizzarla per un guasto agli impianti. Adesso possiamo garantire l’approvvigionamento idrico agli agricoltori del territorio in difficoltà per il perdurare dell’emergenza siccità in Sicilia.

Il mio governo è impegnato quotidianamente nella risoluzione, da un lato, delle questioni più urgenti ma, allo stesso tempo, nella definizione di una strategia globale di miglioramento delle infrastrutture, al fine di migliorare la sostenibilità a lungo termine del sistema idrico locale”.

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