Connect with us

In Primo Piano

Calcio serie D, il Paternò soffre ma vince superando per 1 a 0 il Città Sant’Agata

La rete della vittoria porta la firma di Alessio Asero, dopo tre minuti dall’inizio della gara con uno splendido tiro a volo su passaggio di Sanseverino

Pubblicato

il

Torna alla vittoria il Paternò di mister Gaetano Catalano. Una vittoria sofferta ma meritata quella dei padroni di casa contro una volenterosa ma confusionaria e sprecona Città Sant’Agata

La cronaca. Al 3’ padroni di casa in vantaggio: angolo di Sanseverino per Asero che tira al volo e trafigge Minguzzi.

Al 18’ azione offensiva del Paternò che reclama un calcio di rigore; sulla stessa azione Viglianisi cerca il pallonetto che batte sulla parte alta della traversa. Al 31’ Paternò ancora pericoloso: su angolo di Sanseverino caso in area di rigore messinese, un difensore ospite rinvia ma la sfera schizza sul ginocchio di Viglianisi che si trasforma in un tiro, sorvolando di poco la traversa. Al 35’ ospiti in avanti con D’Amore, il cui tiro cross dalla sinistra è smanacciato in angolo da Mileto. Due minuti dopo Città Sant’Agata vicino alla rete del pari con Nunziante che defilato sulla sinistra calcia a botta sicura ma Mileto si distende sulla propria destra e devia in angolo. Al 45’ cross dalla destra di Flamia, Mileto si tuffa e para sulla linea di porta; gli ospiti reclamano perchè la palla, a loro avviso, l’avrebbe superata ma l’arbitro lascia correre.

La ripresa si apre con il Città Sant’Agata che prova a riequilibrare la gara. Al 5’ punizione da oltre 20 metri calciata da Catalano, ma la sfera supera di poco la traversa. Un minuto dopo ancora Catalano che dalla sinistra crossa al centro, la palla schizza a pochi passi da Mileto ma nessuno degli attaccanti messinesi trova la deviazione vincente sotto porta. Al 10’ Paternò vicino al raddoppio con una gran botta di Asero che sfiora il gol tra gli applausi del pubblico del Falcone-Borsellino. Un minuto dopo da registrare un tiro di D’Amore parato da Mileto. Al 15’ cross di Asero gran colpo di testa di Retucci, bravo il portiere a mandare in corner.

Sugli sviluppi Panarello sfiora di testa con la palla di poco sopra la traversa. Al 20’ Guida in buona posizione calcia defilato sulla destra ma il tiro è smorzato da un difensore ospite, con il portiere che para senza troppe difficoltà. Il Paternò prova ad amministrare la gara mentre il Città Sant’Agata sembra stanco e incapace di reagire. In pieno recupero al 50’ il Paternò sfiora il raddoppio: lancio dalle retrovie, tocco di Puglisi per “Papito” che dalla destra, da dentro l’area di rigore, calcia sul palo più lontano lambendo il montante. Minguzzi non ci sarebbe arrivato. Adesso testa e gambe alla partita di Coppa Italia serie D a Siracusa contro i padroni di casa.

Tabellino

Paternò 1

Citta Sant’Agata 0

 

Marcatore: Pt 13’ Asero

 

Paternò (3-5-2): Mileto 6,5; Panarello 6,5, Porcaro 6,5, Marino 6,5; Sinatra 6, Carmelo Greco 6,5(33’st Bertella sv), Viglianisi 6,5, Sanseverino 6,5 (26’st Puglisi 6), Asero 7 (35’ st Marco Greco sv) ; Guida 6 (40’st Papito De Jesus 6), Retucci 6. A disp.: Tosoni, Elia, Prestigiacomo, Pappalardo, Marin. All.: Catalano 7

 

Città di Sant’Agata (4-3-3): Minguzzi 6,5; Flamia 6 (24’st Scalfani 5,5), Brugaletta 6, Demoleon 6, D’Amore 5,5; Bova 6 (40’ st Niang sv), Nunziante 6,5, Nunzi 5,5 (22’st Faccetti 6); Distefano 5,5 (22’st Pussetto 6), Manfrellotti 6, Catalano 6,5. A disp.: Tchokokam, Ojeda, Bruno, Alioto, Gonzalez. All.: Raciti 6

 

Arbitro: Paul Aka Iheukwumere di L’Aquila 5,5 (Bensorte di Trapani -Corona di Marsala).

 

Note: Spettatori oltre 650. Ammoniti: Carmelo Greco e Porcaro del Paternò, Flamia, D’Amore e Faccetti de Città Sant’Agata. Angoli 9 a 7 per il Paternò.  Recupero: PT 2’, ST 6’.

giudiziaria

Catania, il Tribunale annulla trattenimento di un migrante, “Egitto non è Paese sicuro”

Si tratta di un provvedimento con cui il Giudice non ha convalidato il trattenimento disposto dal questore di Ragusa di un giovane straniero arrivato dall’Egitto, che a Pozzallo ha chiesto lo status di rifugiato

Pubblicato

il

“La lista di ‘paesi sicuri’ “non esime il giudice all’obbligo di una verifica della compatibilità” di tale “designazione con il diritto dell’Unione europea” e “in Egitto ci sono gravi violazioni dei diritti umani” che “investono le libertà di un ordinamento democratico”.

Lo scrive il Tribunale di Catania nel provvedimento con cui non ha convalidato il trattenimento disposto dal questore di Ragusa di un migrante arrivato dall’Egitto, che a Pozzallo ha chiesto lo status di rifugiato. “E’ la prima pronuncia di questo tipo dopo il decreto legge sui paesi sicuri”, commenta il legale del migrante, l’avvocata Rosa Emanuela Lo Faro.

Nel provvedimento il giudice dichiara “irrilevante la questione di legittimità costituzionale sollevata dal richiedente protezione” e “non convalida il provvedimento del Questore di Ragusa con il quale è stato disposto di trattenimento” del migrante. La decisione è del presidente della sezione Immigrazione del Tribunale di Catania, Massimo Escher, che sottolinea la necessità, nel valutare il trattenimento, di esaminare la qualifica data all’Egitto, con il decreto legge del 23 ottobre 2024, che lo include “in una lista che non prevede alcuna eccezione, né per aree territoriali né per caratteristiche personali”.

Per il Tribunale questa “qualificazione non esime il giudice dall’obbligo di verifica della compatibilità della designazione con il diritto dell’Unione europea, obbligo affermato in modo chiaro e senza riserve dalla Corte di giustizia europea nella sentenza della Gran Camera del 4 ottobre 2024”. E l’Egitto, secondo il giudice, non è un Paese che abbia questi requisiti. “In Egitto – scrive il presidente Escher – esistono gravi violazioni di diritti umani che, in contrasto con il diritto europeo citato, persistono in maniera generale e costante e investono non soltanto ampie e indefinite categorie di persone (come dimostra l’inserimento tra le eccezioni della categoria dei ‘difensori dei diritti umani’, che individua l’esistenza di violazioni dei diritti di soggetti che agiscono per la stessa tutela dei diritti dell’uomo) ma anche il nucleo delle libertà fondamentali che connotano un ordinamento democratico e che dovrebbero costituire la cornice di riferimento in sui ci inserisce la nozione di Paese sicuro secondo la direttiva europea”.

“Il presidente Escher – osserva l’avvocata Lo Faro – spiega che il decreto non va applicato perché l’Egitto non è un paese sicuro per svariati motivi derivanti dalle schede per la determinazione del ministero degli Esteri, e, ancora una volta, afferma che in Italia il diritto di asilo è previsto dall’articolo 10 della Costituzione e nessuna legge ordinaria lo può scalfire”.

Non si è fatta attendere la presa di posizione del Ministro e vice premier  Matteo Salvini.  “Per colpa di alcuni giudici comunisti che non applicano le leggi, il Paese insicuro ormai è l’Italia. Ma noi non ci arrendiamo”.

Continua a leggere

Cronaca

Mascalucia, sospesa attività di ristorazione che utilizzava 3 lavoratori in nero,sanzioni

Il titolare è stato denunciato per violazioni delle norme di sicurezza sul lavoro, omessa sorveglianza sanitaria e mancata formazione del personale

Pubblicato

il

A Mascalucia i carabinieri del nucleo ispettorato del lavoro (NIL) di Catania, con il supporto della locale Tenenza e del 12° Reggimento “Sicilia,” hanno portato avanti specifici controlli nel settore commerciale e dei pubblici esercizi del territorio; attività finalizzate a contrastare il fenomeno del lavoro nero del lavoro sommerso, ovvero forme di impiego irregolari prive di tutele essenziali per i lavoratori.

In tale contesto il titolare di un ristorante-pizzeria è stato denunciato a piede libero per violazioni delle norme di sicurezza sul lavoro, omessa sorveglianza sanitaria e mancata formazione del personale. I carabinieri hanno appurato la presenza di 6 lavoratori, dei quali 3 completamente irregolari, privi di contratto e non registrati pertanto considerati in nero.

Gli accertamenti hanno portato alla contestazione di violazioni amministrative per un totale di oltre 26 mila euro che comprende le sanzioni relative alle irregolarità contrattuali e alle mancate disposizioni di sicurezza. Inoltre, la percentuale di lavoratori non dichiarati supera il 10% del personale presente; gli investigatori hanno disposto la sospensione dell’attività imprenditoriale.

 

Continua a leggere

Trending