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Eventi

Caltagirone, la Scala si accende per San Giacomo: uno spettacolo di luce e devozione

Oltre 3700 coppi illuminano i 142 gradini della Scala di Santa Maria del Monte

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FOTO ANDREA ANNALORO

Emozione, arte e spiritualità si sono fuse ieri sera a Caltagirone nello spettacolo unico al mondo della Scala Illuminata, cuore pulsante dei festeggiamenti in onore di San Giacomo, patrono della città.

Alle 21:30, i 142 gradini della monumentale Scala di Santa Maria del Monte si sono accesi in un tripudio di colori e suggestioni. Oltre 3700 coppi luminosi, disposti con precisione millimetrica, hanno dato vita all’opera “Giubileo 2025 – Pellegrini di Speranza”, firmata dal maestro Giuseppe Ales. L’opera, ispirata al messaggio di speranza di Papa Francesco, ha unito simboli religiosi e tradizione locale: l’aquila, lo stemma del Giubileo e l’anno 2025 racchiusi in un prezioso disegno floreale e geometrico che richiama la ceramica calatina.

Un pubblico numeroso e commosso ha assistito all’accensione, preceduta da solenni Vespri nella Basilica di San Giacomo e dalla sfilata del Senato Civico con carrozze storiche e nuova bandiera. Alle 22, lo spettacolo si è chiuso con i fuochi della Notte di San Giacomo, che hanno illuminato il cielo sopra la Scala.

Ma la magia non è finita: questa sera, venerdì 25 luglio, andrà in scena un nuovo disegno, firmato Maurizio Piazza, che raffigura il fercolo di San Giacomo portato a spalla, circondato da angeli, motivi floreali e simboli jacopei. Saranno utilizzati 3649 coppi per comporre questo nuovo capolavoro di luce, sempre curato con maestria da Mario Russo e le sue figlie, eredi di una tradizione che vive dal 1860.

L’appuntamento si rinnova anche ad agosto, per la festa di Maria Santissima del Ponte, quando la Scala tornerà a brillare come un “arazzo di fuoco”, simbolo della fede e dell’identità calatina.

etna

Castiglione di Sicilia, Sciaranuova Festival 2025: “Piani Inclinati”

Equilibri precari e nuove prospettive sotto l’Etna

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Il Sciaranuova Festival giunge alla sua nona edizione con un titolo evocativo e intrigante: “Piani Inclinati”. Questa espressione suggerisce traiettorie oblique, scivolamenti inaspettati e delicate instabilità, elementi ideali per un’edizione che invita il pubblico a esplorare nuove prospettive attraverso il teatro, la musica e la parola. In programma il 26 luglio, 1 e 2 agosto, “Piani Inclinati” è un invito a lasciarsi trasportare in sentieri obliqui tra arte e pensiero, nel paesaggio unico della Sciaranuova di Planeta.

Se Jean Anouilh diceva che “con la tragedia si sta tranquilli: una volta caricata la molla, fa tutto da sé”, quest’anno sotto il vulcano non si portano tragedie, ma ci si sente comunque su piani inclinati, sia letteralmente che metaforicamente. Letteralmente, perché in tutti gli spettacoli di questa stagione compare una tastiera (synth, classica o da cabaret), rendendo la musica il leitmotiv che attraversa l’intero cartellone. Metaforicamente, in questi tempi di incertezze, contraddizioni e rari punti fermi, per mantenere l’equilibrio su un piano inclinato non si può stare immobili: un moto perpetuo ed elastico, per quanto scomposto, può alimentare la speranza di restare in piedi, senza nessuna certezza.

Il teatro, sismografo imprescindibile, ci aiuta a registrare questi movimenti sotterranei di adattamento e reazione al mondo circostante, moti tellurici o dell’anima che a volte nemmeno percepiamo, ma che il teatro capta, porta in superficie e ostenta. Per questo siamo giunti alla nona edizione.

Il festival si apre con “La Meraviglia” di Sonia Antinori, in scena sabato 26 luglio alle ore 21.00, una storia di scienza che si perde nella leggenda e nel mito, un crocevia tra pensiero illuminista e magico che ci riporta alla scoperta seicentesca della pietra fosforescente “lapis bononiensis”, narrata da Carla Manzon e Tommaso Girardi. Si prosegue poi con “DEGENERATA!” di e con Ernesto Tomasini, in programma venerdì 1 agosto, un salto nel cabaret dei folli e sperimentali anni ’30, simbolo ed espressione massima di quell’epoca e di quella società sfrenate ed effervescenti. Il nostro sentiero si conclude con “La Moltiplicazione degli occhi”, gli accordi e disaccordi ironici e rarefatti di Ivan Talarico, voce di Radio3, che rilegge e reinterpreta grandi e piccoli autori, musica leggera e non, in scena sabato 2 agosto. Siamo dunque lontani dai confortanti territori della tragedia amata da Anouilh; piuttosto, i nostri sono piani sgangherati, distorti, sghembi, ma pur sempre inclinati.

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Cultura

Belpasso, al via la IV edizione del Mechané Festival

Dal 24 luglio al 6 agosto un programma ricco di eventi tra spettacoli, mostre e cultura popolare. Protagonisti i Carri di Santa Lucia e le nuove generazioni.

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Dal 24 luglio al 6 agosto 2025 torna a Belpasso il Mechané Festival, giunto alla sua quarta edizione. Una rassegna che intreccia arte, musica, teatro e memoria collettiva, con l’obiettivo di valorizzare la cultura popolare e il patrimonio immateriale del territorio. Promosso dalla Fondazione Carri di Santa Lucia e dalla Pro Loco Belpasso, con la direzione artistica di Gianni De Luca, il festival è patrocinato dal Comune di Belpasso, dall’Assemblea Regionale Siciliana e dall’Assessorato Regionale al Turismo, Sport e Spettacolo.

Il sindaco Carlo Caputo definisce il festival «un’opportunità preziosa per rafforzare i legami della comunità e promuovere la crescita culturale e sociale», mentre Gianni De Luca sottolinea l’intenzione di portare le tradizioni locali anche al pubblico estivo, solitamente meno coinvolto rispetto agli eventi di dicembre. Al centro della manifestazione ci sono infatti i celebri Carri di Santa Lucia, insieme a concerti, mostre, spettacoli teatrali e incontri letterari.

Si comincia il 24 luglio all’Arena Caudullo con l’inaugurazione della mostra “HeArt of Gaza”, che raccoglie disegni dei bambini palestinesi, e della collettiva “Un segno dell’arte”, a cura della Pro Loco. La serata si chiude con il concerto dell’Orchestra popolare del festival, che proporrà musiche della tradizione siciliana e mediterranea. Tra gli appuntamenti più attesi anche lo spettacolo teatrale “Efesto – cascu da’ celi”, scritto e diretto da Salvo Drago con musica dal vivo di Fabio Abate, in scena il 25 luglio al Cortile Russo Giusti, e il suggestivo Spettacolo tra i Carri di Santa Lucia dei quartieri Purgatorio e S. Rocco, previsto per il 26 luglio.

Il programma prosegue con la presentazione del libro “Il seppellimento di S. Lucia del Caravaggio” di Francesca Saraceno (28 luglio), un itinerario storico-artistico ai Ruderi di Malpasso (29 luglio), il Gran Galà delle Cantate con l’assegnazione del Premio Mechané alla cultura (30 luglio), e una serata di teatro e musica il 31 luglio con la commedia “Tanto è l’amore che va via”, seguita dallo spettacolo musicale “Canzoni di ieri e di oggi” con la band “Senza Fretta”.

Gran finale il 6 agosto in Piazza Sant’Antonio con la Spettacolazione del Carro di Santa Lucia del quartiere S. Antonio, uno degli eventi più identitari e partecipati dell’intera rassegna. Con questa edizione, il Mechané Festival continua a costruire un ponte tra passato e presente, con uno sguardo rivolto al futuro e alle nuove generazioni.

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