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Cronaca

Catania, arrestato 43enne per detenzione ai fini di spaccio

Da quanto verificato dai carabinieri l’uomo, sotto al giubbotto, aveva una busta in plastica contenente 50 grammi di hashish, 90 di marijuana amnesia e 55 di marijuana “California”, messa sul mercato avrebbe fruttato oltre 2 mila euro

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I carabinieri del nucleo investigativo del comando provinciale di Catania hanno arrestato un catanese di 43 anni per detenzione ai fini di spaccio di sostanze stupefacenti. I militari dell’Arma hanno scoperto che, in largo Rosolino Pilo, un soggetto a loro già noto per pregresse vicende giudiziarie in materia di stupefacenti aveva avviato un’attività di spaccio.

Da quanto accertato l’uomo sarebbe stato solito ricevere i propri clienti in quel punto dove avrebbe concordato con loro tipologia, prezzo e quantitativo della sostanza, per poi procedere alla consegna nelle vie limitrofe, lontano da sguardi indiscreti. I carabinieri hanno predisposto uno specifico servizio di osservazione a distanza  con l’obiettivo di documentare i movimenti del sospettato e ricostruirne con precisione il modus operandi.

Militari che sono entrati in azione non appena i potenziali acquirenti si sono allontanati, dando vita al pedinamento dell’uomo.  Raggiunto in via Firenze, è scattato il controllo: l’uomo è stato immediatamente bloccato e messo in sicurezza dai carabinieri, per evitare che potesse darsi alla fuga a bordo del proprio motorino, e successivamente sottoposto a perquisizione.

Sotto al giubbotto l’uomo aveva una busta in plastica contenente 50 grammi di hashish, 90 grammi di marijuana amnesia e 55 grammi di marijuana “California”, tutto già suddiviso in dosi e pronto per essere smerciato ai potenziali acquirenti e che avrebbe fruttato oltre 2.000 euro.  Tutta la droga rinvenuta è stata sottoposta a sequestro, insieme alla somma in contanti di 150 euro trovata nella tasca destra dei pantaloni del 43enne, ritenuta verosimile provento dell’attività di spaccio. L’uomo è finito ai domiciliari.

 

Cronaca

Catania, Pietro Signoriello è il nuovo prefetto etneo

A deciderlo il Consiglio dei Ministri, su proposta del ministro dell’interno Matteo Piantedosi. Signoriello arriva da Trieste dove ha ricoperto fino a ieri la carica di Prefetto della città giuliana

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FOTO ANSA

La città di Catania e la sua provincia ha il suo nuovo prefetto. Si tratta di Pietro Signoriello, il quale attualmente svolge le funzioni di prefetto di Trieste, anche con funzioni di Commissario del Governo per la Regione Friuli-Venezia Giulia. A deciderlo il Consiglio dei ministri, su proposta del ministro dell’interno Matteo Piantedosi che ha deliberato il conferimento delle funzioni di prefetto di Catania a Pietro Signoriello.

Il neo Prefetto è nato a Santa Maria a Vico (Caserta) il 21 gennaio 1965, coniugato con due figlie, si è laureato in Giurisprudenza all’università di Messina, ed ha conseguito l’abilitazione all’esercizio della professione forense. Entrato nei ruoli dell’amministrazione civile dell’Interno nel 1990, è stato assegnato alla Prefettura di Treviso, dove ha ricoperto diversi incarichi. Nel 2006 è stato trasferito nella prefettura di Venezia dove ha svolto le funzioni di capo di Gabinetto.

Nel 2008 è stato nominato vice prefetto vicario presso a Grosseto e, successivamente, ha ricoperto lo stesso incarico a Treviso, dal 2010-2019. Dal primo aprile 2019 ha ricoperto l’incarico di prefetto di Vicenza. Dal 9 gennaio 2023 ha assunto l’incarico di prefetto di Trieste e commissario del Governo nella Regione Friuli – Venezia Giulia.

Nel corso della carriera è stato presidente coordinatore della Commissione territoriale per il riconoscimento della protezione internazionale di Verona – sezione di Treviso, nonché Componente del Comitato regionale di Controllo di Treviso. Nell’ambito della propria esperienza professionale, ha espletato diversi incarichi commissariali in amministrazioni locali. Ha ricoperto le funzioni di commissario straordinario dell’Azienda Consorzio Trasporti di Treviso.

 

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Cronaca

Acireale, operazione “Cubisia Connection”, 14 persone raggiunte da custodia cautelare

Le indagini hanno permesso di ricostruire l’operatività di un gruppo criminale radicato ad Aci Catena e Acireale, riconducibile alla famiglia mafiosa Santapaola-Ercolano, attivo nel traffico di cocaina, crack, marijuana e skunk.

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I carabinieri del comando provinciale di Catania con l’operazione “Cubisia Connection” hanno dato esecuzione a un’ordinanza di custodia cautelare nei confronti di 14 soggetti nelle province di Catania e Reggio Calabria, emessa dal GIP del Tribunale di Catania su richiesta della Direzione Distrettuale Antimafia. Per dieci di loro, compresa una donna, è stato disposto il carcere, per due gli arresti domiciliari e per altri due l’obbligo di dimora.

A metterla in atto, all’alba di oggi, oltre 200 Carabinieri del Comando Provinciale di Catania, con il supporto dei reparti specializzati dell’Arma (Squadrone Eliportato “Cacciatori Sicilia”, Aliquota di Primo Intervento, Nucleo Cinofili e Nucleo Elicotteri).  Gli indagati sono indagati, a vario titolo, per associazione armata finalizzata al traffico di sostanze stupefacenti, detenzione illegale di armi e munizioni, lesioni aggravate e ricettazione, con l’aggravante del metodo mafioso.

Le indagini, svolte dagli investigatori della compagnia carabinieri di Acireale, hanno permesso di ricostruire l’operatività di un gruppo criminale radicato ad Aci Catena e Acireale, riconducibile alla famiglia mafiosa Santapaola-Ercolano, attivo nel traffico di cocaina, crack, marijuana e skunk. L’organizzazione si sarebbe avvalsa, inoltre, della forza intimidatrice derivante dal vincolo associativo e dall’appartenenza mafiosa per controllare il territorio e gestire le attività illecite.

Militari dell’Arma sono riusciti a riprendere con delle telecamere nascoste, tutte le fasi dell’attività di traffico e spaccio di droga, come il passaggio tra i rovi che celava l’accesso alla droga nascosta nel ‘fortino’ e anche un corteo di spacciatori che, con un ‘carosello’ di scooter, rendono omaggio al loro capo con un ‘inchino’. Durante l’operazione i carabinieri hanno sequestrato armi, sostanze stupefacenti, munizioni e il necessario per lavorare e confezionare la droga.

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