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Cronaca

Catania, arrestato un 34enne per tentato omicidio, avrebbe sparato ad un 51enne

Secondo gli investigatori il ferimento sarebbe da ricondurre a contrasti di natura familiare.

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Arrestato dalla Squadra Mobile per tentato omicidio, detenzione e porto in luogo pubblico di un’arma comune da sparo il 34enne Gianluca Patti. Le indagini, partite a seguito di una segnalazione dei sanitari del pronto soccorso dell’ospedale Garibaldi, hanno permesso di acquisire elementi che dimostrerebbero come l’indagato sarebbe stato l’autore del ferimento di una persona  di 51 anni, sottoposta ad intervento chirurgico con conseguente estrazione di due proiettili e successivamente ricoverata presso il reparto di ortopedia con diagnosi di “ferite da arma da fuoco multiple” e prognosi di 20 giorno.

A seguito delle indagini dei poliziotti che si sono serviti anche delle immagini del sistema di video sorveglianza di un negozio ubicato nei pressi del ferimento, si è potuti risalire non solo ad individuare il luogo di commissione del reato , ricadente in via Gramignani, nel quartiere “San Cristoforo”, ma anche, a seguito di un sopralluogo svolto dalla scientifica, di comprendere che il ferimento sarebbe da ricondurre a  contrasti di natura familiare.

Personale della scientifica ha rinvenuto due bossoli, calibro 7,65, Browning, nonché le ogive dei tre proiettili che avevano raggiunto. In relazione a tali fatti il 34enne è stato, quindi, sottoposto al fermo di indiziato di delitto emesso dalla Procura Etnea, venendo condotto prima presso gli uffici della Squadra Mobile e successivamente nel carcere di Catania Piazza Lanza.

Cronaca

Zafferana Etnea, 19enne arrestato per detenzione di droga ai fini di spaccio

I cani antidroga, all’interno di una tracolla, hanno permesso di rinvenire 13 dosi di marijuana di tipo “skunk” già pronte per la vendita e altre 28 dosi ancora da confezionare oltre che un bilancino di precisione.

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A seguito di un’indagine certosina i Carabinieri hanno arrestato un 19enne di Zafferana Etnea per detenzione di droga ai fini di spaccio.  Il giovane è stato individuato dai militari dell’arma incuriositi dal continuo via vai dalla sua abitazione situata in via Cassone.

A seguito di servizi di appostamento e verifiche atte ad approfondire il profilo del ragazzo, i carabinieri con l’ausilio dei colleghi del nucleo cinofili di Nicolosi e dei cani antidroga “King” e “Ciro” hanno fatto irruzione all’interno dell’abitazione. Alla vista dei militari e, ancor di più, dei cani, il giovane ha da subito manifestato un evidente stato di agitazione e nervosismo, tanto da non riuscire quasi a proferire parola.

I cani, entrati immediatamente in azione, si sono diretti verso la cucina, dove hanno puntato con insistenza un marsupio poggiato sul tavolo, che è stato recuperato dal conduttore cinofilo. Aperta la tracolla, al suo interno sono state rinvenute 13 dosi di marijuana di tipo “skunk” già pronte per la vendita e altre 28 dosi ancora da confezionare oltre che un bilancino di precisione.

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Cronaca

Paternò, indagato imprenditore di 44 anni per omessa dichiarazione e autoriciclaggio

Disposto il sequestro preventivo di beni per un importo di euro 2.362.900,52, ossia denaro contante, somme giacenti sui conti correnti bancari, quote societarie, un autoveicolo, un motociclo, due ciclomotori e criptovalute giacenti in un portafoglio virtuale

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A Paternò Finanzieri della locale compagnia hanno sequestrato beni per 2,3 milioni di euro nei confronti del titolare di una ditta individuale attiva nel settore della vendita di contratti energetici e telefonici per presunti ricavi non dichiarati per oltre 12 milioni di euro e una conseguente evasione d’imposta per oltre 5,5 milioni di euro.

L’imprenditore di 44 anni è indagato per omessa dichiarazione e autoriciclaggio. Il decreto di sequestro è stato emesso dal gip su richiesta della Procura su indagini della compagnia della guardia di finanza di Paternò basate anche sull’analisi di documenti acquisiti tramite le amministrazioni finanziarie lituane e tedesche. Secondo l’accusa, l’indagato avrebbe “predisposto un complicato sistema di autoriciclaggio, anche attraverso piattaforme di cambio valuta virtuale (exchange di criptovalute), con una banca con sede in Lituania, per un controvalore di circa un milione di euro”.

L’istituto di credito in questione, ricostruisce la Procura di Catania, è stato poi “chiuso dalle autorità locali per violazioni in tema di antiriciclaggio e di contrasto del finanziamento al terrorismo”. Il Gip, accogliendo la richiesta della Procura, ha disposto il sequestro preventivo anche per equivalente, di somme, beni, disponibilità finanziarie e altre utilità in uso all’indagato e sino alla concorrenza della somma di 2.362.900,52 euro, valore corrispondente all’evasione al netto degli importi derivanti da accertamento induttivo valevoli esclusivamente in ambito amministrativo-tributario.

L’attività di polizia giudiziaria, eseguita dai finanzieri della compagnia di Paternò col personale del nucleo speciale Tutela privacy e frodi tecnologiche, ha permesso di sottoporre a sequestro penale denaro contante, somme giacenti sui conti correnti bancari, quote societarie, un autoveicolo, un motociclo, due ciclomotori e criptovalute giacenti in un portafoglio virtuale.

 

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