Connect with us

Cronaca

Catania, controlli straordinari della Polizia di Stato nel quartiere San Cristoforo

Un 19enne è stato arrestato per spaccio, scoperta stalla abusiva, denunciato il gestore per furto di energia, sospesa attività di un ristorante, sequestrati 250 KG di prodotti, sanzioni per 100 mila euro

Pubblicato

il

Una vasta azione di controllo straordinario del territorio è stata coordinata, nei giorni scorsi, dalla Polizia di Stato nel quartiere San Cristoforo, nell’ambito delle incessanti attività di prevenzione e contrasto dei fenomeni di illegalità diffusa, come disposto dal Questore di Catania.

L’intervento ha visto impegnati decine di poliziotti delle volanti, della squadra a cavallo, dei cinofili, della Divisione Anticrimine, del Reparto Mobile, del Reparto Prevenzione Crimine e della Polizia Stradale, in sinergia con il personale del Corpo Forestale della Regione Siciliana, i medici dell’Asp Dipartimento di prevenzione – Servizio Igiene pubblica e Spresal, del Dipartimento di prevenzione veterinaria – Servizio di Sanità pubblica Veterinaria unitamente ai settori “Annona”, “Viabilità” “Ambiente” della Polizia Locale.

L’operazione è stata finalizzata al raggiungimento di molteplici obiettivi, dalla verifica del rispetto delle regole alla salvaguardia della sicurezza alimentare a garanzia dei consumatori, dagli accertamenti delle condizioni di sicurezza negli ambienti di lavoro alla tutela degli animali, spesso tenuti in condizioni critiche in stalle abusive o fatiscenti, elevando sanzioni per 100 mila euro.

La task force coordinata dalla Polizia di Stato ha controllato un ristorante e un bar di piazza Machiavelli e un altro bar di via Vittorio Emanuele dove sono state verificate le autorizzazioni previste per la vendita degli alimenti e della tracciabilità dei prodotti alimentari destinati ai consumatori, nonché la regolarità delle posizioni lavorative e degli adempimenti normativi connessi alla sicurezza.

Nello specifico, l’attività del ristorante controllato nella zona di piazza Machiavelli è stata sospesa per le gravi violazioni sulla sicurezza sugli ambienti di lavoro. I tecnici dello Spresal hanno riscontrato, oltre ad una cattiva manutenzione complessiva del locale, la carenza di sicurezza dell’impianto elettrico un alto rischio di elettrocuzione, l’assenza di cassette di primo soccorso, l’assenza di segnaletica di emergenza e la mancanza di spogliatoi, contestando sanzioni per 11.500 euro.

L’Ispettorato Territoriale del Lavoro ha accertato la presenza di un lavoratore non regolarizzato che ha determinato l’applicazione di una sanzione di 3900 euro.

Per quanto riguarda la genuinità degli alimenti, il Corpo Forestale e i medici del servizio veterinari dell’Asp hanno provveduto a sequestrare 15 chili di pesce congelato e fresco, privo di tracciabilità e ritenuto non idoneo al consumo umano. Pertanto, il prodotto ittico è stato destinato alla distruzione e il titolare è stato sanzionato per 1500 euro.

Le verifiche amministrative hanno permesso di constatare al personale del settore “Annona” della Polizia Locale la mancanza di Scia, l’assenza dei requisiti professionali per la somministrazione di alimenti e bevande, l’occupazione di suolo pubblico e l’affissione pubblicitaria abusiva, nonché l’assenza della licenza per la vendita di alcolici ADM, l’assenza di tabella orario, l’assenza di autorizzazione della tettoia esterna all’edificio, per un totale di sanzioni di circa 8.000 euro.

Nello stesso tempo, il servizio Igiene Pubblica ha riscontrato la mancanza di Scia sanitaria, la mancanza di procedure di autocontrollo sistema HACCP, con sanzioni per oltre 5.000 euro, con la prescrizione di rimuovere diversi inconvenienti igienico-sanitari.

I controlli si sono poi spostati in un bar della zona dove sono state riscontrate diverse irregolarità. In particolare, il servizio Igiene Pubblica dell’Asp ha prescritto il ripristino delle condizioni igienico-sanitarie, applicando una sanzione di 2.000 euro.

Il Corpo Forestale ha sequestrato 4 chili di granite di vari gusti, per mancanza di tracciabilità, con sanzione amministrativa di 1500 euro. La Polizia Locale, invece, ha contestato il montaggio di una tenda esterna senza alcuna autorizzazione, l’assenza di una tabella orario, l’abusiva occupazione del suolo pubblico, la mancanza di autorizzazione delle insegne esterne, la mancanza di autorizzazione ADM per la vendita di prodotti alcolici e superalcolici, con una sanzione di oltre 2500 euro.

In un bar di via Vittorio Emanuele, l’Ispettorato territoriale del lavoro ha accertato la presenza di un lavoratore in “nero” che ha determinato l’applicazione di una sanzione amministrativa di 7200 euro. Ulteriori sanzioni per 1000 euro sono state contestate dalla Polizia Locale per altre infrazioni amministrative. Lo Spresal ha rilevato la presenza di estintori con la manutenzione scaduta, le cassette di primo soccorso con presidi medici scaduti di validità, le lampade di emergenza non funzionanti, la segnaletica di sicurezza non presente, gli spazi di lavoro che non consentono il normale movimento dei lavoratori. I servizi igienici del personale sono risultati ingombrati da materiale non pertinente. Per queste irregolarità sono state contestate sanzioni per 8.500 euro.

Gli accertamenti sono stati estesi anche a 15 venditori ambulanti di frutta e verdura, rilevando oltre 450 chili di merce, nella maggior parte dei casi, del tutto priva del requisito della tracciabilità, necessario per accertare l’esatta provenienza dei prodotti. Di questi, 180 chili sono stati distrutti perché, a seguito delle verifiche, sono risultati non adatti al consumo umano, mentre 250 chili sono stati ritenuti idonei e donati alla Caritas.

Altre gravi irregolarità amministrative sono state accertate dalla Polizia Locale, a cominciare dall’assenza di autorizzazione e dalla mancanza dei requisiti professionali, passando per la mancanza di scia e di licenza per la vendita di super alcolici, che hanno determinato sanzioni per oltre 23 mila euro.

Oltre a garantire la cornice di sicurezza entro la quale si sono svolti i controlli, i poliziotti hanno pattugliato il quartiere, palmo a palmo, con posti di controllo fissi e dinamici che hanno permesso di identificare quasi 200 persone, un terzo delle quali conosciute alle forze di Polizia.

Le verifiche sul rispetto del Codice della strada hanno portato ad elevare sanzioni ad oltre 35 utenti, prevalentemente per mancato uso del casco, circolazione senza la prevista copertura assicurativa, revisione scaduta e guida senza patente.

I poliziotti della Squadra a Cavallo della Questura e i medici veterinari dell’Asp hanno individuato una stalla abusiva dove sono stati identificati 5 giovani, 4 dei quali già noti alle forze di Polizia.

All’interno, si trovavano 5 cavalli, tra cui due pony, tutti sottoposti a vincolo sanitario per la mancanza di un codice aziendale. Infatti, i titolari non avevano alcuna autorizzazione per allevare e detenere gli animali. I poliziotti hanno notato anche alcune anomalie nell’impianto elettrico e, per questo, è stato richiesto l’intervento del personale specializzato della ditta di distribuzione dell’energia. I tecnici hanno effettivamente accertato un allaccio abusivo alla rete elettrica e, pertanto, i titolari sono stati denunciati per furto aggravato di energia, ferma restando la presunzione di innocenza degli indagati valevole ora e fino a condanna definitiva.

I medici veterinari hanno contestato complessivamente 17.500 euro di sanzioni amministrative, mentre sono stati sequestrati medicinali privi di prescrizione medica, alcuni potenzialmente dopanti.

Un altro aspetto dei controlli ha riguardato il contrasto allo spaccio di droga, con perlustrazioni mirate in alcuni punti strategici del quartiere dove, in passato, sono stati sorpresi pusher insieme ai loro clienti. In questo caso, i poliziotti della Squadra Cinofili dell’Ufficio Prevenzione Generale e Soccorso Pubblico hanno individuato, nei pressi di Piazza Federico II di Svevia, un’abitazione di un giovane catanese di 19 anni. Grazie al fiuto dei canti antidroga, “Ares” e “Maui”, i poliziotti hanno scovato il nascondiglio utilizzato dal 19enne che, in casa, aveva tutto l’occorrente per lo spaccio, bilance e bustine, alcune già pronte ed altre da confezionare.

Al termine degli accertamenti, il giovane è stato arrestato, ferma restando la presunzione di innocenza degli indagati valevole ora e fino a condanna definitiva.

Secondo quanto disposto dal Pubblico Ministero, il 19enne è stato trattenuto nelle camere di sicurezza della Questura, in attesa del processo con rito direttissimo.

 

Cronaca

Catania, Pietro Signoriello è il nuovo prefetto etneo

A deciderlo il Consiglio dei Ministri, su proposta del ministro dell’interno Matteo Piantedosi. Signoriello arriva da Trieste dove ha ricoperto fino a ieri la carica di Prefetto della città giuliana

Pubblicato

il

FOTO ANSA

La città di Catania e la sua provincia ha il suo nuovo prefetto. Si tratta di Pietro Signoriello, il quale attualmente svolge le funzioni di prefetto di Trieste, anche con funzioni di Commissario del Governo per la Regione Friuli-Venezia Giulia. A deciderlo il Consiglio dei ministri, su proposta del ministro dell’interno Matteo Piantedosi che ha deliberato il conferimento delle funzioni di prefetto di Catania a Pietro Signoriello.

Il neo Prefetto è nato a Santa Maria a Vico (Caserta) il 21 gennaio 1965, coniugato con due figlie, si è laureato in Giurisprudenza all’università di Messina, ed ha conseguito l’abilitazione all’esercizio della professione forense. Entrato nei ruoli dell’amministrazione civile dell’Interno nel 1990, è stato assegnato alla Prefettura di Treviso, dove ha ricoperto diversi incarichi. Nel 2006 è stato trasferito nella prefettura di Venezia dove ha svolto le funzioni di capo di Gabinetto.

Nel 2008 è stato nominato vice prefetto vicario presso a Grosseto e, successivamente, ha ricoperto lo stesso incarico a Treviso, dal 2010-2019. Dal primo aprile 2019 ha ricoperto l’incarico di prefetto di Vicenza. Dal 9 gennaio 2023 ha assunto l’incarico di prefetto di Trieste e commissario del Governo nella Regione Friuli – Venezia Giulia.

Nel corso della carriera è stato presidente coordinatore della Commissione territoriale per il riconoscimento della protezione internazionale di Verona – sezione di Treviso, nonché Componente del Comitato regionale di Controllo di Treviso. Nell’ambito della propria esperienza professionale, ha espletato diversi incarichi commissariali in amministrazioni locali. Ha ricoperto le funzioni di commissario straordinario dell’Azienda Consorzio Trasporti di Treviso.

 

Continua a leggere

Cronaca

Acireale, operazione “Cubisia Connection”, 14 persone raggiunte da custodia cautelare

Le indagini hanno permesso di ricostruire l’operatività di un gruppo criminale radicato ad Aci Catena e Acireale, riconducibile alla famiglia mafiosa Santapaola-Ercolano, attivo nel traffico di cocaina, crack, marijuana e skunk.

Pubblicato

il

I carabinieri del comando provinciale di Catania con l’operazione “Cubisia Connection” hanno dato esecuzione a un’ordinanza di custodia cautelare nei confronti di 14 soggetti nelle province di Catania e Reggio Calabria, emessa dal GIP del Tribunale di Catania su richiesta della Direzione Distrettuale Antimafia. Per dieci di loro, compresa una donna, è stato disposto il carcere, per due gli arresti domiciliari e per altri due l’obbligo di dimora.

A metterla in atto, all’alba di oggi, oltre 200 Carabinieri del Comando Provinciale di Catania, con il supporto dei reparti specializzati dell’Arma (Squadrone Eliportato “Cacciatori Sicilia”, Aliquota di Primo Intervento, Nucleo Cinofili e Nucleo Elicotteri).  Gli indagati sono indagati, a vario titolo, per associazione armata finalizzata al traffico di sostanze stupefacenti, detenzione illegale di armi e munizioni, lesioni aggravate e ricettazione, con l’aggravante del metodo mafioso.

Le indagini, svolte dagli investigatori della compagnia carabinieri di Acireale, hanno permesso di ricostruire l’operatività di un gruppo criminale radicato ad Aci Catena e Acireale, riconducibile alla famiglia mafiosa Santapaola-Ercolano, attivo nel traffico di cocaina, crack, marijuana e skunk. L’organizzazione si sarebbe avvalsa, inoltre, della forza intimidatrice derivante dal vincolo associativo e dall’appartenenza mafiosa per controllare il territorio e gestire le attività illecite.

Militari dell’Arma sono riusciti a riprendere con delle telecamere nascoste, tutte le fasi dell’attività di traffico e spaccio di droga, come il passaggio tra i rovi che celava l’accesso alla droga nascosta nel ‘fortino’ e anche un corteo di spacciatori che, con un ‘carosello’ di scooter, rendono omaggio al loro capo con un ‘inchino’. Durante l’operazione i carabinieri hanno sequestrato armi, sostanze stupefacenti, munizioni e il necessario per lavorare e confezionare la droga.

Continua a leggere

Trending