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Catania, l’ASP e le scuole unite contro l’abuso di antibiotici

L’impegno di 1.400 studenti della provincia etnea al centro di una campagna innovativa per promuovere l’uso responsabile dei medicinali

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Si è conclusa con successo la “Campagna di alfabetizzazione sanitaria a scuola: uso sicuro dei farmaci e degli antibiotici”, un’iniziativa promossa dal Dipartimento del Farmaco dell’ASP di Catania che ha visto protagonisti oltre 1.400 studenti di dieci istituti scolastici della provincia. Martedì 4 giugno, presso l’Aula Magna del Liceo Statale “L. Radice”, si è tenuta la giornata conclusiva che ha premiato i migliori progetti creativi realizzati dai ragazzi, destinati a diventare materiale ufficiale per la comunicazione istituzionale dell’ASP.

Un Impegno Congiunto per la Salute Pubblica

Il progetto, avviato lo scorso febbraio e rientrante nel Piano Regionale della Prevenzione (PRP) 2020–2025, ha messo al centro l’educazione dei giovani sull’uso consapevole dei farmaci e, in particolare, sul contrasto all’antibiotico-resistenza. Questa grave minaccia per la salute pubblica, che in Europa causa circa 25.000 decessi ogni anno, rende inefficaci molti antibiotici essenziali, con un impatto significativo sulla mortalità e sulla sicurezza delle cure mediche.

Grazie al supporto di 22 farmacisti tutor dell’ASP di Catania, gli studenti delle classi terze hanno intrapreso un percorso formativo approfondito su temi cruciali come l’organizzazione del Servizio Sanitario Nazionale, l’assistenza farmaceutica, la farmacovigilanza e, appunto, l’uso corretto dei farmaci e la prevenzione dell’antibiotico-resistenza.

La Creatività dei Giovani al Servizio della Consapevolezza

Cuore pulsante del progetto è stata la realizzazione, da parte degli studenti, di una vera e propria campagna di comunicazione creativa. L’obiettivo? Sensibilizzare coetanei e famiglie sull’importanza di un approccio responsabile all’uso dei farmaci.

I migliori elaborati, selezionati da una commissione tecnica, sono stati premiati durante la cerimonia conclusiva. Questi progetti innovativi non rimarranno semplici esercizi scolastici: l’ASP di Catania li adotterà ufficialmente per la diffusione sui propri canali istituzionali e social, trasformando la creatività giovanile in un potente strumento di informazione e prevenzione per l’intera comunità.

Le Voci delle Istituzioni

Alla giornata conclusiva hanno preso parte numerose autorità, sottolineando l’importanza dell’iniziativa. Tra i presenti, il dirigente generale del Dipartimento Attività sanitarie e Osservatorio epidemiologico dell’Assessorato regionale alla Salute, Giacomo Scalzo; il direttore generale dell’ASP di Catania, Giuseppe Laganga Senzio, con il direttore sanitario Giuseppe Angelo Reina e il direttore amministrativo Tamara Civello; il dirigente responsabile del Servizio 5 – Promozione della Salute del DASOE, Francesco Grasso Leanza; il direttore del Dipartimento di Prevenzione dell’ASP di Catania, Antonio Leonardi; il dirigente Ambito Territoriale di Catania, USR Sicilia, Emilio Grasso; l’assessore alla Pubblica Istruzione del Comune di Catania, Andrea Guzzardi. Hanno partecipato anche i dirigenti scolastici e i docenti referenti degli istituti coinvolti, insieme agli studenti protagonisti del progetto.

Questa alleanza tra mondo della sanità e mondo della scuola rappresenta un modello virtuoso per promuovere la salute e la consapevolezza tra le nuove generazioni, fondamentali per affrontare le sfide sanitarie del futuro.

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Bronte, obelisco “Nelson” in pessime condizioni: “Va ristrutturato e valorizzato”

La scritta in latino incisa sulla pietra, che racconta le origini e il significato del monumento, è ormai quasi illeggibile, mentre la struttura presenta segni evidenti di deterioramento. Manca buona parte del basamento, forse danneggiato dai fuoristrada.

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“Non possiamo permettere che un simbolo come l’Obelisco di Nelson, testimonianza storica di valore internazionale e punto di riferimento per l’identità culturale del nostro Territorio, venga lasciato all’incuria e al degrado”.

Sono le parole dell’assessore al Turismo, Angelica Prestianni appena arrivata in cima ai Nebrodi, dove si trova il famoso obelisco. L’Assessore, impegnata in un progetto di valorizzazioni delle risorse ambientali del Comune, accompagnava una troupe televisiva per realizzare dei video promozionali sulle bellezze ambientali di Bronte, ma quando è arrivata di fronte all’Obelisco Nelson, che era una delle attrazioni più importanti, si è resa conto che l’antico monumento versa in pessime condizioni.

“Più che pessime sono inaccettabili – racconta – e richiedono un intervento urgente da parte di tutti gli enti competenti”.  L’obelisco, fatto erigere nel 1905 dal Duca Alexander Nelson-Hood in memoria del padre, si trova in località Serra del Mergo, a quota 1553 metri, tra le contrade Serra del Re e Foresta Vecchia. La scritta in latino incisa sulla pietra, che racconta le origini e il significato del monumento, è ormai quasi illeggibile, mentre la struttura presenta segni evidenti di deterioramento. Manca buona parte del basamento, forse danneggiato dai fuoristrada.

“È indispensabile – prosegue l’assessore Prestianni – intervenire con un progetto di restauro conservativo e, al tempo stesso, studiare un piano per regolamentare l’accesso all’area, evitando che i mezzi motorizzati arrivino fin sotto il monumento. Io sono la prima a dire che la vecchia trazzera regia deve essere recuperata e resa fruibile ai visitatori in sicurezza, ma bisogna interdire al transito l’area che circonda l’obelisco. Mancano, infatti diverse grosse pietre del monumento e non capisco come possano essere sparite”.

L’assessore Prestianni sottolinea, anche come il recupero dell’Obelisco di Nelson possa rappresentare anche un’occasione concreta per promuovere il turismo storico-naturalistico: “Abbiamo davanti una straordinaria opportunità per rilanciare il nostro territorio: valorizzare l’obelisco significa valorizzare tutta l’area dei Nebrodi, ricca di fascino, storia e biodiversità. Serve una strategia comune tra Comuni, Parco dei Nebrodi, Regione e associazioni locali. Solo con una sinergia vera – conclude – potremo restituire dignità a questo monumento e attrarre un turismo consapevole e sostenibile”.

 

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Motta S. Anastasia, discarica “Valanghe D’Inverno”: il Cga revoca sentenza di primo grado

Il consiglio di giustizia amministrativa ha revocato la sentenza nr 391 del 2023 che aveva respinto l’appello della società “Oikos” contro l’annullamento del rinnovo dell’autorizzazione integrata ambientale (Aia) per la gestione della discarica

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Colpo di scena nella vicenda legata alla “operatività” della discarica Valanghe d’Inverno sita a Motta Sant’Anastasia, gestita da “Oikos”. Il consiglio di giustizia amministrativa per la Regione siciliana (Cga) in sezione giurisdizionale, presieduto da Ermanno De Francisco, ha revocato la sentenza nr 391 del 2023 che aveva respinto l’appello della società “Oikos” contro l’annullamento del rinnovo dell’autorizzazione integrata ambientale (Aia) per la gestione della discarica in contrada Valanghe d’Inverno.

Oikos aveva presentato un ricorso per revocazione, evidenziando errori nella precedente pronuncia. Il caso riguarda il rinnovo dell’autorizzazione per la discarica, che era stato annullato perché, secondo la sentenza revocata, il progetto originario non includeva una particella catastale fondamentale per l’impianto. Secondo Oikos l’esclusione si basava su un errore: la particella era indicata nei documenti del progetto, ma la sentenza aveva interpretato male le prove. Il Cga ha riconosciuto l’errore e ha accolto il ricorso.

Altro punto centrale è la norma regionale che vieta la costruzione di discariche a meno di tre chilometri dai centri abitati. La sentenza revocata aveva dichiarato illegittimo il rinnovo dell’autorizzazione proprio per il mancato rispetto di questa regola.

Oikos ha sollevato dubbi sulla costituzionalità della norma, che il Cga ha ritenuto non adeguatamente esaminati nella precedente decisione. La revoca della sentenza apre ora la strada a una nuova fase del processo, in cui il Cga dovrà riesaminare nel dettaglio le questioni sollevate. Nel frattempo, resta aperto l’impianto con la sospensione dell’efficacia della sentenza di primo grado, che aveva annullato il rinnovo dell’autorizzazione.

La vicenda vede coinvolti i comuni di Misterbianco e Motta Sant’Anastasia, oltre ad associazioni ambientaliste come Legambiente Sicilia. La discarica è da anni al centro di una battaglia legale e sociale, con i residenti e gli ambientalisti che ne contestano l’impatto sull’ambiente e sulla salute pubblica.

 

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