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Cronaca

Catania, con l’operazione “Spinnaker” sequestrati 2 tonnellate di prodotti ittici

La Guardia Costiera ha eseguito verifiche in mare e nei porti, compresi gli approdi e i punti di sbarco, e anche nelle attività commerciali di vendita e di ristorazione

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A Catania personale del centro controllo Area pesca della Direzione marittima della Sicilia orientale ha comminato sanzioni amministrative per complessivi 100 mila euro e ha sequestrato due tonnellate di prodotti ittici sequestrati. Si tratta, in sintesi, del bilancio dell’operazione ‘Spinnaker’ attraverso la quale la Guardia Costiera ha eseguito verifiche in mare e nei porti, compresi gli approdi e i punti di sbarco, e anche nelle attività commerciali di vendita e di ristorazione.

In particolare, militari della Guardia costiera di Catania, durante un controllo su strada, su due furgoni isotermici hanno trovato circa 800 chilogrammi di pescato privo di documentazione sulla tracciabilità del prodotto, che è stato sequestrato e, dopo accertamenti sanitari dei veterinari dell’Asp, è stato donato a istituti caritatevoli e di beneficenza. Durante controlli a ristoranti etnici sono stati individuati oltre 500 chilogrammi di prodotto ittico in cattivo stato di conservazione. I titolari sono stati denunciati alla competente Autorità Giudiziaria. L’attività di vigilanza e controllo è stata condotta anche in mare dove sono state intercettate alcune imbarcazioni da pesca con a bordo 14 esemplari di tonno rosso e pesce spada con dimensioni sotto la taglia minima consentita dalla vigente normativa in materia. Il pescato è stato sequestrato.

L’operazione della Guardia costiera della Sicilia orientale si inserisce nel complesso delle attività volte alla tutela dell’ambiente marino e delle risorse ittiche, in linea con gli obiettivi istituzionali attribuiti dal Ministero dell’agricoltura, della sovranità alimentare e delle foreste di concerto con il Reparto Pesca marittima del Comando generale del Corpo delle Capitanerie di porto- Guardia costiera.

Cronaca

Maltempo, A18 allagata all’altezza svincolo Fiumefreddo in direzione Catania

Le abbondanti precipitazioni hanno di fatto reso impraticabile quel tratto di autostrada, sul posto la Polizia stradale

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foto Alessandro Cannavò da pagina Facebook "A18 e A20 le autostrade siciliane della Vergogna"

Il maltempo, come preannunciato dall’allerta arancione di ieri pomeriggio diramata dalla protezione civile regionale, imperversa sulla fascia ionica siciliana in particolare tra Messina e Catania. Le abbondanti precipitazioni hanno di fatto reso impraticabile la A18 in direzione di Catania tra lo svincolo di Fiumefreddo di Sicilia e quello di Acireale.

Strada allagata e molte auto sono rimaste impantanate; intervento dei vigili del fuoco per soccorrere gli automobilisti in difficoltà; sul posto la Polstrada.

Situazione critica nei comuni di Giarre, Riposto, Piedimonte Etneo, Sant’Alfio dove i sindaci hanno emesso le ordinanze di chiusura delle scuole. Strade trasformate in veri e propri fiumi in piena.

AGGIORNAMENTO ORE 14.30 

Dalla sala operativa dei vigili del fuoco di Catania si informa che sono in corso interventi da parte dei pompieri del comando provinciale per svuotare cantine e scantinati di edifici allagati cause le precipitazioni di oggi. Pompieri che stanno operando tra Giarre e Mascali.

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Cronaca

Aci Catena, arrestato 43enne per minacce, lesioni personali e maltrattamenti

Per l’uomo sono stati i domiciliari con l’applicazione del braccialetto elettronico e non può più avvicinarsi alla moglie, una 30enne, vittima da tempo di vessazioni e violenze psicologiche.

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L’ha riempita di calci e pugni anche davanti alle figlie di 2 e 7 anni. Il   gip del tribunale di Catania ha convalidato il provvedimento d’allontanamento da casa e l’emissione degli arresti domiciliari con l’applicazione del braccialetto elettronico nei confronti di un 43enne di Aci Catena. L’uomo non può più avvicinarsi alla moglie, una 30enne, vittima da tempo di vessazioni, maltrattamenti e violenze psicologiche.

L’ultima violenza  nei confronti della moglie si è verificata lo scorso 30 settembre, quando morbosamente geloso l’energumeno avrebbe per l’ennesima volta picchiato pesantemente la donna con calci e pugni. La vittima dell’aggressione, approfittando di un momento di allontanamento del marito, ha prodotto un video sul suo profilo di un noto social network, così documentando le ferite riportate nell’aggressione.

Al ritorno a casa, il 43enne, dopo aver visto il video pubblicato dalla donna, ha ripreso a malmenarla con ancora più violenza ed irruenza davanti alle figlie.  La vittima è riuscita ad avvertire i carabinieri della Stazione di Aci Catena che, subito accorsi, hanno trovato il marito ancora in casa. Allertato il 118 i medici hanno prestato le prime cure del caso alla donna ed i militari hanno allontanato l’uomo dall’abitazione.

Una casa divenuta solo covo di sberle, calci, violenze e terrore non solo per la moglie ma anche per le due bambine costrette ad un clima invivibile da anni. A seguito delle dichiarazioni della donna è venuto fuori uno scenario aberrante: una gelosia malata. Un’ossessione che vedeva la donna vittima di suo marito che l’avrebbe privata di ogni iniziativa e libertà impedendole anche di vedere le proprie sorelle, di uscire da casa ed addirittura accompagnare le figlie a scuola, in particolare negli ultimi quattro anni. Quattro anni in cui quasi quotidianamente la donna sarebbe stata  vessata e picchiata.

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