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Cronaca

Catania, Polizia di Stato “salva” cinque cavalli destinati forse alle corse clandestine

Ad agire poliziotti del commissariato di San Cristoforo e personale veterinario dell’Asp. Un uomo denunciato ed elevate sanzioni per oltre 20 mila euro

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Cinque cavalli sottoposti a fermo amministrativo, probabilmente destinati alle corse clandestine, e sanzioni per oltre 20 mila euro. E’ il bilancio di un’attività svolta a Catania dagli agenti di polizia del commissariato di San Cristoforo e personale veterinario dell’Asp che hanno controllato una zona dell’omonimo quartiere, dove sono state controllate tre stalle.

Nel primo caso, i poliziotti hanno riscontrato una struttura del tutto improvvisata, al cui interno è stato trovato un cavallo movimentato senza i previsti documenti di accompagnamento. Inoltre, sono stati rinvenuti e sequestrati diversi farmaci dopanti. Il gestore della stalla abusiva, un catanese di 47 anni, è stato denunciato a piede libero. I controlli si sono poi spostati nell’allevamento d’origine dell’animale che, seppur regolarmente registrato, presentava trascritto nel registro di stalla un numero di animali superiore a quello dei cavalli effettivamente presenti.

Tali allevamenti vengono definiti, in gergo, “canaglia” in quanto metterebbero a disposizione il proprio “codice stalla” per effettuare movimentazioni di cavalli senza i prescritti documenti di accompagnamento e in violazione di precise norme sanitarie.

In genere, gli animali coinvolti in questo tipo di scambio vengono rivenduti, per essere poi destinati alle corse clandestine o collocati in ulteriori siti non registrati, privi delle più elementari condizioni di biosicurezza in grado di garantire il loro benessere. Anche nella terza stalla controllata i poliziotti hanno riscontrato diverse gravi irregolarità, a cominciare dall’assenza del “codice stalla”. Inoltre, i veterinari dell’Asp hanno rilevato carenti condizioni igienico-sanitarie tali da impedire la permanenza degli animali.

 

Cronaca

Motta S.Anastasia, arrestato 19enne per lesioni, resistenza, oltraggio e minacce a pubblico ufficiale

I carabinieri si sono recati al pronto soccorso dell’ospedale San Marco di Catania dove sono stati giudicati guaribili in cinque giorni. Ferito anche un poliziotto della municipale intervenuto a supporto dei colleghi

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Un 19enne è stato arrestato dai carabinieri del locale comando stazione per lesioni, resistenza, oltraggio e minacce a pubblico ufficiale. I carabinieri durante un servizio finalizzato al controllo del territorio, hanno notato una moto priva di targa e coperta di fango che, imboccata contromano via Acqua Nuova, ha poi raggiunto Piazza Duca D’Aosta.

Una manovra che ha spinto i militari a controllare il 19enne che da subito avrebbe mostrato un certo “nervosismo”. Il 19enne, nel momento in cui i carabinieri gli stavano notificatole le sanzioni previste per infrazioni al codice della strada, sarebbe andato in escandescenza “spintonando e opponendo resistenza attiva all’intervento del militare che cercava di contenerlo e metterlo in sicurezza” si legge in una nota del comando provinciale dei carabinieri di Catania.

I militari dell’Arma sono riusciti a bloccarlo aiutato anche da un agente della Polizia Municipale di Motta Sant’Anastasia fuori servizio.  Nel corso delle operazioni di “contenimento” anche il vigile urbano è rimasto coinvolto, cadendo a terra dopo essere stato colpito e riportando un trauma cranico e una possibile torsione cervicale. I carabinieri si sono recati al pronto soccorso dell’ospedale San Marco di Catania dove sono stati giudicati guaribili in cinque giorni. Il giovane è stato arrestato e sottoposto alla misura cautelare dell’obbligo di presentazione alla polizia giudiziaria.

 

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Cronaca

Catania, picchiato un 30enne, tre giovani raggiunti dall’obbligo di dimora dalle 15 alle 02.30

Gli indagati sono accusati di lesioni aggravate dai futili motivi e dall’avere agito in numero superiore a cinque

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A Catania agenti della Squadra Mobile etnea hanno eseguito un’ordinanza di applicazione di misura cautelare personale, nei confronti di tre giovani, due 23enni e un 22enne, accusati di lesioni aggravate dai futili motivi e dall’avere agito in numero superiore a cinque. L’ordinanza prevede l’obbligo di dimora tutti i giorni dalle 15 alle 02.30.

Secondo l’accusa, i tre farebbero parte di un gruppo che, il 4 gennaio scorso, nella zona della movida, nel centro della città, avrebbero selvaggiamente aggredito, per due volte la stessa sera, un giovane che ha riportato una “frattura pluriframmentaria scomposta del naso”, con prognosi di 30 giorni, diagnostica nel pronto soccorso dell’ospedale Garibaldi Centro dove è stato medicato. La vittima alla polizia ha detto di essere stata aggredita da un gruppo di giovani da lui conosciuti, in due distinti momenti e luoghi, “per futili motivi concernenti un banale diverbio avvenuto tempo addietro riconducibile a una ragazza, sorella di uno degli aggressori”.

Grazie alle testimonianze e la visione di filmati pubblicati sui social e di immagini registrate da apparati di videosorveglianza, la Squadra Mobile ha ricostruito “l ruolo ricoperto da ciascuno”, permettendo anche di fare luce su come “gli autori del fatto abbiano seguito la cosiddetta logica del branco, alternandosi, con vari ruoli, nel porre in essere l’azione violenta”.

 

 

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