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Cronaca

Catania tra i rifiuti, lotta all’abbandono scellerato

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La polizia municipale, ha elevato  139 verbali amministrativi per violazioni sulla raccolta differenziata dei rifiuti porta a porta solo nelle ultime due settimane, in adempimento degli specifici indirizzi impartiti dal Sindaco Trantino e dall’Assessore Porto, nell’ambito di un’intensa attività preventiva e repressiva in materia di corretto conferimento dei rifiuti solidi urbani. I controlli sul conferimento dei rifiuti, svolti da equipaggi del reparto ambientale della polizia locale, in abiti borghesi hanno riguardato la contestazione immediata di 130 verbali amministrativi dell’importo di 330,00 euro per infrazioni commesse da cittadini catanesi e altri 9 dell’importo di 600,00 euro, per violazioni commesse da utenti residenti in altri Comuni, per abbandono dei rifiuti sulla pubblica via con creazione, in alcuni casi, di vere e proprie mini-discariche. Le vie maggiormente controllate dalla polizia municipale sono state: Via Archimede, Piazza Sciuti, Via al Carmine, Via Sisto, Via Grotte Bianche, Via Di Prima, Via Ventimiglia, Via Oberdan, Via Isaia Florio, Via Pagliari, Via Garibaldi, Viale XX Settembre, Via Luigi Sturzo, Via Fava, Via Franchetti, Piazza Eroi d’Ungheria, Via Durante, Via Etnea, Viale Mario Rapisardi, in Viale Nitta e Viale Biagio Pecorino.

Si cerca di mettere un freno all’abbandono scellerato dei rifiuti per strada in diversi quartieri di Catania. La città appare sporca e ad accorgersene non sono soltanto i catanesi, ma anche turisti e personaggi famosi che non perdono occasione di denunciarne il degrado sui social. Una città che attrae ogni anno migliaia di visitatori, che però non vuol bene a se stessa.

Al fine di tutelare la salubrità dell’ambiente e il decoro urbano, i controlli di polizia ambientale sulle aree maggiormente interessate dall’abbandono di rifiuti proseguiranno anche nelle prossime settimane.

Cronaca

Gravina di Catania e Mascalucia, controlli sui luoghi di lavoro, irregolarità in due autolavaggi

I militari dell’Arma hanno denunciato i due titolari ed elevate sanzioni amministrative

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Proseguono i controlli straordinari del territorio dei carabinieri del comando provinciale di Catania, coadiuvati dai colleghi del Nucleo Ispettorato del Lavoro, al fine di accertare e reprimere le violazioni sulla legislazione sociale e sulla sicurezza sui luoghi di lavoro.

A tal proposito i carabinieri della Tenenza di Mascalucia e della compagnia di Gravina di Catania, hanno ispezionato due attività di autolavaggio, denunciandone i proprietari per omessa sorveglianza sanitaria dei dipendenti, per aver installato impianti non autorizzati di videosorveglianza, e per aver impiegato lavoratori extracomunitari privi del permesso di soggiorno. L’attenzione dei carabinieri è stata indirizzata dapprima alla società con sede a Gravina di Catania, che si occupa sia del lavaggio che della vendita di veicoli.

I carabinieri hanno scorto 5 lavoratori intenti a pulire auto, ma 2 di loro erano “in nero”, perché mai assunti regolarmente. Peraltro, un impiegato di origini indiane, è risultato irregolare sul territorio italiano, perché privo di permesso di soggiorno, e comunque, nessuno di loro era stato sottoposto a sorveglianza sanitaria, ovvero l’insieme dei controlli medici che vengono effettuati da un dottore competente, all’interno dell’azienda, al fine di accertare l’assenza di controindicazioni al lavoro e prevenire l’insorgenza di malattie professionali. La titolare, una 37enne residente a Mascalucia, è stata denunciata all’autorità giudiziaria.

Oggetto dei controlli, è stato poi un altro autolavaggio con sede nella periferia sud di Mascalucia, presso il quale il titolare, un 61enne catanese, stava facendo lavorare due italiani mai assunti e due cittadini indiani senza permesso di soggiorno. Durante la verifica, i militari dell’Arma hanno accertato, inoltre, che nessuno di coloro che era stato assegnato ai lavaggi dei veicoli era stato sottoposto ad adeguata formazione e alla prevista sorveglianza sanitaria, e anche qui, l’aera era munita di numerose telecamere di videosorveglianza per le quali, però, non era mai stata richiesta l’autorizzazione.

Queste criticità emerse dagli accertamenti dei carabinieri, hanno fatto scattare, oltre alla denuncia penale per entrambi i titolari delle imprese, anche sanzioni amministrative per 5 mila euro, una maxi sanzione per aver impiegato lavoratori “in nero” di quasi 13 mila euro, ammende per altri 3 mila euro, con recupero di contributi assicurativi e assistenziali pari a 1.900 euro.

 

 

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Cronaca

Belpasso, quattro arresti per rapina, sequestro di persona e lesioni

Ad indagare i carabinieri della locale stazione che hanno prima sentito la vittima e poi analizzato le immagini estrapolate da sistemi di videosorveglianza e sentito le persone presenti ai fatti.

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Avevano commesso una rapina a Belpasso lo scorso gennaio ai danni di un 40enne. Lo avevano bloccato, derubato, minacciato e costretto a salire su un furgone per condurlo in una zona di campagna.

La Procura Distrettuale della Repubblica, nell’ambito di attività investigativa svolta dai carabinieri della Stazione di Belpasso, ha richiesto ed ottenuto dal GIP del Tribunale di Catania, l’emissione di 4 misure cautelari per rapina, sequestro di persona e lesioni nei confronti di 4 belpassesi (due 25enni, un 27enne ed un 54enne).

Ad indagare su quanto accaduto, come detto, i carabinieri della locale stazione che hanno prima sentito la vittima e poi analizzato le immagini estrapolate da sistemi di videosorveglianza e l’escussione di persone presenti ai fatti.

Per 3 di loro si sono aperte le porte del carcere, per il 27enne sono scattati gli arresti domiciliari con applicazione del braccialetto elettronico.

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