Una donna catanese di 57 anni è risultata positiva al Coronavirus e si trova, allo stato attuale, in quarantena presso la propria abitazione. La donna è la quarta persona scoperta in Sicilia. Le altre tre, sono turisti bergamaschi in vacanza a Palermo. La paziente era rientrata da Milano, dove aveva fatto visita alla figlia. “Nella serata di ieri è stato esaminato a Catania un caso di sospetta positività al Coronavirus – ha detto l’assessore regionale alla sanità Ruggero Razza- relativo ad una donna catanese rientrata da Milano nei giorni antecedenti l’inizio della emergenza lombarda. La signora è del tutto asintomatica, guarita da ogni sindrome influenzale e si trova precauzionalmente in isolamento domestico”. Inoltre il capo della sanità siciliana ha evidenziato che in isolamento si trovano anche due familiari conviventi della donna, i quali sono privi di qualsiasi sintomatologia.
“Il caso è sotto l’esame del dipartimento competente dell’Asp e del reparto di malattie infettive dell’ospedale “Garibaldi” di Catania- ha aggiunto Razza- che sono impegnati a tracciare la scheda epidemiologica. Attenderemo, ovviamente, l’esito dell’esame dell’Istituto Superiore di Sanità cui i campioni sono stati inviati – ha concluso l’assessore Razza- Gli altri casi esaminati ieri, tra cui quello della paziente ricoverata al San Marco di Catania, sono tutti negativi. E non risulta in città alcuna ulteriore criticità”. E’ sul caso coronavirus il governatore Nello Musumeci ha specificato che la “Sicilia non è una terra in cui non si può sbarcare e non si può atterrare: però servono controlli perché non è possibile che i casi registrati di positività al coronavirus riguardano turisti del Nord (Musumeci fa riferimento ai turisti di Bergamo giunti giorni addietro nel capoluogo siciliano), perché nella nostra isola non c’è un focolaio. Sarebbe meglio che i turisti dal Nord non venissero”.
Secondo il presidente siciliano le persone provenienti dalle zone gialle “farebbero meglio a rimandare di qualche settimana il loro arrivo in Sicilia. Il mio è un appello alla prudenza, nell’interesse di tutti. La Sicilia è e resta, finora, una regione sicura, dove trascorrere la vacanza in un clima assai propizio. Per questo da giorni invito tutti a non fare terrorismo psicologico. In ogni caso, chi arriva da una zona colpita dall’epidemia ha il dovere di informare le autorità sanitarie siciliane, come stabilito dal decreto del presidente del Consiglio dei ministri”. A Catania 24 ore addietro si è riunito, presso il Palazzo del Governo, il Comitato Provinciale per l’Ordine e la Sicurezza Pubblica presieduta dal Prefetto Claudio Sammartino. Hanno partecipato il sindaco della Città Metropolitana Salvo Pogliese, nonché i rappresentanti delle forze dell’ordine e della sanità catanese.
Il responsabile dell’A.S.P. di Catania ha reso noto che è stato attivato un numero dedicato ai Sindaci e agli Operatori delle Forze dell’Ordine e in genere agli Operatori delle Amministrazioni pubbliche in caso di richieste di chiarimenti e di indicazioni. Analogamente la Regione ha attivato un numero verde presidiato H24 da personale sanitario a cui ogni cittadino potrà rivolgersi per richieste di informazioni e di indicazioni, in aggiunta al numero verde 1500, già attivo. I Responsabili dell’A.S.P. e del Servizio 118 hanno precisato il ruolo insostituibile della rete territoriale e dei medici di famiglia, quale primo livello di interlocuzione per i cittadini i quali in caso di necessità, dovranno rivolgersi al numero di emergenza 112 che transiterà la chiamata al numero 118 per ogni intervento successivo. È stata ulteriormente evidenziata l’esigenza di evitare da parte dei cittadini accessi, alle strutture di Pronto Soccorso, non supportati da effettive esigenze. Le iniziative di collaborazione e di coordinamento continueranno con un ulteriore incontro che si svolgerà il prossimo 28 febbraio con la partecipazione dell’Assessore Regionale alla Salute Ruggero Razza.