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Cronaca

Covid-19, conclusi i test sugli operatori dei nosocomi di Biancavilla e Paternò

 In una settimana sono state complessivamente sottoposte a tampone 713 persone, incluse coloro che lavorano nelle ditte esterne

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Buone notizie arrivano dall’ASP di Catania in merito ai contagi che hanno interessato personale medico, infermieristico e ausiliario in sevizio presso gli ospedali di Paternò e Biancavilla. Infatti è stato completato lo screening per Covid-19 per gli operatori dei due nosocomi.  In una settimana sono stati complessivamente sottoposti a tampone 713 operatori, inclusi i lavoratori delle ditte esterne.  Al “Maria Santissima Addolorata” di Biancavilla sono stati eseguiti 393 tamponi, accertando 11 casi positivi (9 operatori ospedalieri e 2 operatori ditta esterna).  Sono 320, invece, i tamponi effettuati al “Santissimo Salvatore” di Paternò. Nessun caso positivo è stato riscontrato. Non rientrano nello screening i tamponi effettuati agli operatori che erano già assenti per malattia e successivamente risultati positivi al tampone. Solo 4 tamponi, 2 per ciascun presidio, hanno avuto esito “inconcludente”, dovranno pertanto essere ripetuti.

“L’obiettivo di questa azione- ha spiegato il direttore sanitario dell’Asp di Catania  Antonino Rapisarda- è la tutela degli operatori e della popolazione. Gli operatori positivi al Covid non sono untori, ma contagiati”.  Il Dipartimento di Prevenzione ha già disposto i provvedimenti di isolamento domiciliare per i soggetti risultati positivi. Sono state anche ricostruite le linee dei “contatti stretti” per contenere i contagi. “Voglio sottolineare che tutti i casi positivi accertati grazie a quest’attività, riguardano operatori che non accusavano sintomi – ha aggiunto Rapisarda- La trasmissione del virus da asintomatici, che in molti hanno definito la “trasmissione silenziosa”, rappresenta uno dei fattori di maggiore attenzione della cosiddetta Fase 2. Ecco perché sono importanti le attività di prevenzione e di screening per Covid-19 che si stanno conducendo”.

Per consolidare la rete di sorveglianza sanitaria sul territorio la Direzione Strategica dell’Azienda sanitaria catanese ha dato, inoltre, mandato al Dipartimento per le Attività territoriali, al Dipartimento di Prevenzione e al Dipartimento di Salute mentale di sottoporre a screening per Covid-19 il personale e gli ospiti delle RSA, delle CTA e delle CTR della provincia, in modo da attuare sul territorio le misure di contenimento e di gestione dell’emergenza.  L’intervento prevede l’esecuzione di oltre 2500 tamponi, fra ospiti e personale delle strutture, in modo da monitorare l’andamento epidemiologico in queste residenze sanitarie. Attività che proseguirà d’intesa con i sindaci della Città metropolitana anche con le case di riposo, le Case famiglia e le Comunità alloggio.

In Sicilia, intanto, scendono i contagi da Covid-19, ma si devono registrare meno tamponi rispetto a 24 ore prima. Calano ancora i ricoveri.Questo il quadro riepilogativo della situazione nell’Isola, aggiornato alle 15 di oggi. Sono attualmente contagiate 2.186 (+15), rispetto a giovedì, 787 le persone guarite (+1) e 240 quelle decedute (+3). Degli attuali 2.186 positivi, 426 pazienti sono ricoverati nei diversi ospedali siciliani, di cui 30 in terapia intensiva, mentre 1.760  sono in isolamento. A  Catania sono 678 i casi positivi (+7 rispetto a ieri). Calano i ricoveri: sono attualmente 89, meno uno rispetto ai dati trasmessi ieri dal governo regionale all’unita di crisi nazionale. Stabile il numero dei guariti: 226. Cresce invece quello dei decessi salito a 86, + 2 rispetto a ieri.

 

 

 

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Cronaca

Paternò, incendio in Piazza Nino La Russa, fiamme minacciano abitazioni

Non è stato possibile accertarne l’origine. Mentre un altro rogo. nel primo pomeriggio di ieri, ha devastato l’ex velodromo “Salinelle”, bruciando rifiuti ma anche effetti personali degli stranieri che vi abitavano fino a qualche giorno indietro.

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Fiamme nella tarda mattinata di oggi a Paternò, poco dopo mezzogiorno, in Piazza Nino La Russa, a pochi passi dalla centralissima Piazza Vittorio Veneto.  L’incendio si è sviluppato nei pressi di un’area incolta di Piazza La Russa (ex giardino Moscato) a ridosso proprio degli edifici che si trovano in Piazza Vittorio Veneto. Area incolta ricca anche di rifiuti di ogni tipo.

Il denso fumo era ben visibile da lontano. I residenti sono stati costretti a chiudere le finestre delle proprie abitazioni in quanto gli appartamenti rischiavano di essere invasi dal fumo.  Sul posto per spegnere il rogo i vigili del fuoco del distaccamento di Adrano. Solo poco prima delle ore 14 sono state ripristinate le condizioni di sicurezza. Non è stato possibile accertare l’origine del rogo.

E’ sempre a Paternò, nel primo pomeriggio di ieri, si è sviluppato un grosso incendio all’interno dell’ex velodromo “Salinelle”. A bruciare spazzatura ma anche vestiario, appartenente ai tanti “ospiti” stranieri che fino a qualche giorno addietro alloggiavano al suo interno.

Non è stato possibile accertare la matrice del rogo che potrebbe, comunque, essere dolosa. A spegnere il rogo pompieri di Paternò con il supporto di un’autobotte proveniente dalla sede del comando provinciale di Catania.

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Cronaca

Scordia, controlli in attività commerciali e posti di blocco: sanzioni per quasi 50 mila euro

Controllati due ristoranti, una pasticceria e un chiosco, tutti in zona centro, nonché un pub in zona ex stazione

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La task force coordinata dalla Polizia di Stato ha eseguito un servizio di controllo straordinario del territorio nel comune di Scordia, finalizzato al raggiungimento di diversi obiettivi a garanzia della legalità e a tutela della sicurezza dei cittadini. La collaborazione tra i diversi enti istituzionali coinvolti nella task force ha permesso di compiere accertamenti approfonditi in diverse attività commerciali.

In particolare, sono stati controllati due ristoranti, una pasticceria e un chiosco, tutti in zona centro, nonché un pub in zona ex stazione. L’attenzione della task force si è concentrata sulla verifica delle autorizzazioni per la vendita e la somministrazione di alimenti e bevande e delle prescrizioni previste per garantire la sicurezza nei luoghi di lavoro, a garanzia, da un lato, dei commercianti che rispettano tutte le regole di settore e, dall’altro, dei lavoratori. Inoltre, per garantire la sicurezza alimentare a tutela dei consumatori, sono stati compiuti accertamenti relativi alla tracciabilità e alla genuinità degli alimenti destinati ai potenziali clienti.

Nel primo ristorante controllato, il Corpo Forestale e l’Asp veterinaria hanno proceduto al sequestro e alla distruzione contestuale di 24 chili di alimenti di vario genere in quanto privi del necessario requisito della tracciabilità, con applicazione di una sanzione di 1.500 euro. Un’ulteriore sanzione di 1.700 euro è stata applicata dallo Spresal per la mancanza di revisione degli estintori.

Nel secondo ristorante l’Ispettorato territoriale del lavoro ha rilevato la presenza di ben 5 lavoratori in nero su 6, nonché di un lavoratore minore degli anni 16. Per tale ragione l’attività di ristorazione è stata sospesa con applicazione di una sanzione per complessivi euro 14.300.  Uno dei dipendenti ha cercato di allontanarsi e di uscire dal locale, ma è stato immediatamente bloccato dai poliziotti che lo hanno identificato. A quel punto l’uomo ha tentato di farla franca dicendo di aver semplicemente usufruito della toilette del ristorante, ma i poliziotti non si sono fatti ingannare avendo notato sui suoi abiti tracce di farina. La titolare dell’attività ha, poi, confermato che l’uomo svolgeva la mansione di aiuto pizzaiolo.

Il Corpo Forestale ha invece sequestrato 20 chili di prodotti ortofrutticoli in quanto privi di tracciabilità, con applicazione di una sanzione amministrativa di 1.500 euro e contestuale distruzione sul posto.

Lo Spresal ha rilevato una serie di violazioni con applicazione di una sanzione pari a 4.900 euro. In particolare, è stata contestata l’assenza di segnaletica di sicurezza per evidenziare le uscite di emergenza, la presenza, all’interno del locale igienico, di ingombri non attinenti all’uso specifico del locale e la presenza di un estintore non facilmente accessibile in caso di necessità.

Per quanto riguarda il terzo controllo, all’interno della pasticceria, i medici dell’Asp veterinaria hanno elevato una sanzione amministrativa di 1.000 euro, avendo rilevato carenze igienico-sanitarie all’interno del locale. Inoltre, congiuntamente al Corpo Forestale, i veterinari hanno proceduto al sequestro di 21 chili di alimenti di vario tipo per mancanza di tracciabilità, con applicazione di una sanzione di 1.500 euro. Gli alimenti sono stati distrutti in quanto non idonei al consumo umano.

L’Ispettorato territoriale del lavoro ha elevato una maxi sanzione di 10.000 euro per aver accertato la mancanza della tracciabilità dei pagamenti dei lavoratori.

Sono state, infine, rilevate numerose irregolarità da parte dei tecnici dello Spresal, che hanno contestato al titolare l’assenza di segnaletica di sicurezza per evidenziare le uscite di emergenza, la presenza, all’interno del locale igienico, di ingombri non attinenti all’uso specifico del locale e l’assenza di sistema di areazione sia naturale che artificiale, nonché la presenza di un estintore non sottoposto a revisione periodica. In totale per tali irregolarità sono state elevate sanzioni per 5.100 euro.

Per quanto riguarda il controllo presso il chiosco, il personale del Commissariato di Caltagirone ha verificato la mancata esposizione della licenza e per tale ragione ha elevato nei confronti del titolare una sanzione di 300 euro.

Infine, all’interno del pub, in regola con la documentazione amministrativa, sono stati controllati diversi avventori; uno di questi è stato trovato in possesso di una dose di marijuana e per tale ragione è stato segnalato alla Prefettura come assuntore di sostanze stupefacenti.

Oltre ai controlli di natura amministrativa, si è proceduto ad effettuare il pattugliamento dinamico del territorio comunale, istituendo mirati posti di controllo nei luoghi di maggiore aggregazione e in quelli interessati da maggior traffico veicolare. In totale sono state identificate 200 persone e sono stati controllati quasi 60 veicoli.

I poliziotti hanno riscontrato 5 violazioni alla normativa del Codice della Strada, tutte commesse dallo stesso soggetto alla guida di un motociclo; nei confronti dell’uomo sono state elevate sanzioni per 6.000 euro circa con contestuale sequestro del mezzo e, in particolare, sono state contestate la guida senza patente, la guida a velocità non commisurata, la mancanza di assicurazione, la mancanza di revisione e l’incauto affidamento del mezzo.

 

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