Sono 156 (26 più di ieri) i pazienti risultati positivi al coronavirus fino ad ora in Sicilia. Ad affermarlo la presidenza della Regione Siciliana, la quale ha fornito il quadro riepilogativo della situazione nell’Isola, aggiornato alle 12 di oggi. Dall’inizio dei controlli, i tamponi validati dai laboratori regionali di riferimento (Policlinici di Palermo e Catania) sono 2.100: sono stati trasmessi all’Istituto superiore di sanità, invece, 156 campioni. Risultano ricoverati 53 pazienti (quattordici a Palermo, ventitré a Catania, cinque a Messina, uno a Caltanissetta, tre ad Agrigento, due a Enna, due a Siracusa e tre a Trapani) di cui 11 in terapia intensiva, mentre 97 sono in isolamento domiciliare, quattro sono guariti e due deceduti. Catania resta la provincia più colpita dal coronavirus con i suoi 68 casi riscontrati.
Nel resto d’Italia continua la “mattanza: dall’inizio dell’epidemia di coronavirus, 21.157 persone hanno contratto il Covid-19 (3.497 in più rispetto a ieri). Di queste, sono decedute 1.441, (175 in più rispetto ieri) e sono guarite 1.966 (+527); i pazienti in terapia intensiva sono 1.518 (+190). Attualmente i soggetti positivi sono 17.750: il numero sale, pertanto, a 21.157 tenendo conto anche dei morti e dei guariti.
In Sicilia Il governatore
Nello Musumeci, vista l’emergenza coronavirus in atto, aveva predisposto l’arruolamento
straordinario di personale medico e infermieristico. All’appello hanno risposto oltre 600
infermieri e oltre 50 medici. Tuttavia i bandi e le
graduatorie restano aperti: è possibile prevedere un ulteriore incremento di
nuovo personale sanitario immesso in servizio nelle Aziende del Sistema
sanitario regionale. “È una prima
significativa risposta – dice il governatore siciliano- che ci permette di
rafforzare la linea dell’emergenza. La Regione si è mossa, da subito, per
provare ad anticipare l’avanzata del virus, attraverso una serie di importanti
misure come le procedure di reclutamento di nuovo personale sanitario. È un
momento difficilissimo in cui tutti devono fare la propria parte: ogni singolo
cittadino è chiamato al dovere del rispetto delle regole, anche a tutela dei
tanti professionisti impegnati in corsia che, come tutti, a casa hanno famiglie
e affetti”.