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Cronaca

Furbetti della corsia di emergenza sulla tangenziale di Catania: patenti ritirate

Servizio straordinario di controllo da parte di una pattuglia del compartimento della polizia stradale “Sicilia orientale”

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Nell’ambito dei servizi mirati al controllo del territorio e alla vigilanza stradale, una pattuglia del Compartimento Polizia Stradale “Sicilia Orientale”, ha ritirato ben dieci patenti di guida sulla tangenziale di Catania ai cosiddetti furbetti della corsia di emergenza.

Automobilisti incuranti dell’importanza di lasciare libera la corsia d’emergenza, che sfrecciano in barba a quanti, rispettosi e consapevoli, aspettano incolonnati nel traffico, avanzando prudentemente sulle corsie di marcia.

Ancora una volta l’intervento tempestivo della Polizia di Stato è servito a ripristinare la corretta circolazione stradale e a salvaguardare la pubblica incolumità.

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Cronaca

Paternò, Paura per una giovane coppia: Minacciati con coltello da due presunti extracomunitari

Il duro intervento del consigliere Michele Russo che ha avviato un dialogo istituzionale con l’on. Battilocchio. Obiettivo: portare all’attenzione del Parlamento la questione sicurezza a Paternò

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È accaduto tutto in pochi istanti, nella tarda serata di ieri. Due giovani, parcheggiati nei pressi del vecchio velodromo di via Fonte Maimonide, si sono ritrovati faccia a faccia con due uomini, presumibilmente non di origine italiana, armati di coltello. L’aggressione è scattata intorno alle 23:30, in un’area ormai conosciuta dai residenti per il suo stato di abbandono e degrado.

Secondo quanto ricostruito, i due ragazzi sarebbero stati avvicinati con l’intento di derubarli, ma sono riusciti a fuggire prima che la situazione potesse degenerare. Immediata la chiamata alle forze dell’ordine, che si sono recate sul posto. Tuttavia, all’arrivo delle pattuglie, degli aggressori non vi era più traccia: si sarebbero dileguati all’interno della struttura dismessa, oggi ridotta a un rifugio di fortuna.

Il caso ha riacceso l’allarme sicurezza in città, soprattutto per quanto riguarda le aree periferiche e gli edifici abbandonati. “Non possiamo più restare a guardare mentre i nostri spazi pubblici si trasformano in zone franche per delinquenti”, ha dichiarato il consigliere comunale Michele Russo, intervenuto duramente sull’episodio.

Russo ha anche reso noto di aver avviato un dialogo istituzionale con l’onorevole Alessandro Battilocchio, presidente della Commissione parlamentare d’inchiesta sulle condizioni di sicurezza urbana. L’obiettivo è chiaro: portare l’attenzione del Parlamento sulla situazione di Paternò e ottenere interventi strutturali per ripristinare decoro e legalità.

“Serve una svolta, non possiamo tollerare oltre un degrado che compromette la qualità della vita e mette a rischio l’incolumità dei cittadini”, ha aggiunto Russo, annunciando che il deputato Battilocchio ha dato la sua disponibilità per una visita ufficiale in città nelle prossime settimane. Nel frattempo, le indagini sull’aggressione proseguono. La speranza è che si possa risalire ai responsabili e che l’episodio diventi un punto di partenza per una risposta decisa da parte delle istituzioni.

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Cronaca

Adrano, truffa una pensionata per rubarle 1.400 euro, denunciato 77enne messinese

L’uomo ha agito con la complicità di un altro. La vittima scoperto il raggiro ha denunciato il tutto ai poliziotti del locale commissariato

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Ha i contorni di una sceneggiatura cinematografica l’incredibile vicenda relativa ad una truffa ai danni di una pensionata di Adrano, ricostruita nei dettagli dalla Questura di Catania.

L’autore sarebbe un pluripregiudicato messinese di 77 anni che, in trasferta, ha prima raggiunto Giarre dove ha noleggiato un’utilitaria per poi recarsi alla volta di Adrano dove, aiutato da un complice, ha messo in atto il piano criminale, prendendo di mira una pensionata all’uscita da un negozio della centralissima via Catania.

Il pluripregiudicato si è avvicinato alla donna per chiedere alcune informazioni su un presunto medico adranita che, secondo il fantasioso racconto, aveva preso in cura il padre, ferito in tempo di guerra, e al quale avrebbe voluto donare 150 mila euro per manifestare la gratitudine nei suoi confronti, prima che il padre morisse.

E’ in quell’istante che, secondo quanto riportato dalla nota della Questura, è entrato in scena il complice del truffatore che, per dare manforte alla sua tesi, si è presentato come medico chirurgo per poi affermare di conoscere esattamente il medico in questione. L’uomo si è inserito nella conversazione, rivelando che il professionista era deceduto da tempo.

A quel punto, il “benefattore” 77enne ha manifestato l’intenzione di voler donare, in ogni caso, la somma di 150 mila euro, una parte destinandola in beneficenza e 50 mila euro ripartendola tra la signora adranita e il falso chirurgo. Prima, però, sarebbe stato necessario provvedere alla formalizzazione della donazione attraverso un atto giuridico. Ancora una volta, il chirurgo-complice ha riferito di avere il contatto di un legale di fiducia con uno studio proprio ad Adrano. L’uomo si è offerto di chiamarlo e, simulando una conversazione, ha poi riferito di aver concordato con un incontro con l’avvocato il quale, però, chiedeva un versamento a garanzia di 25 mila euro a testa, tra il falso chirurgo e la pensionata: una volta accertata la regolarità della procedura, il legale avrebbe restituito la somma anticipata e la somma donata al chirurgo e alla donna.

Dal canto suo, la pensionata ha riferito di non avere nella sua disponibilità 25 mila euro, ma soltanto circa 1.400 euro, custoditi in casa. Il truffatore non si sarebbe scomposto più di tanto e, con uno stile garbato e ammaliante, avrebbe detto alla donna che quella cifra sarebbe stata sufficiente, mostrandosi disponibile ad accompagnarla a casa per prendere il denaro.

Recuperati i soldi, nel tragitto dall’abitazione della donna all’inesistente studio legale, i due hanno parlato dell’esigenza di acquistare dei “fogli in carta bollata” da portare all’avvocato per formalizzare la donazione.

Ritornati in via Catania, la donna è scesa dall’auto e si è recata in un bar tabacchi dove il personale ha riferito di non avere alcun “foglio in carta bolletta”, per cui è uscita fuori in strada senza riuscire più a trovare né il benefattore né il cardiologo, accorgendosi che l’auto era sparita. In quel momento ha realizzato di essere stata truffata e ha chiesto aiuto ai poliziotti del Commissariato di via Della Regione.

Gli agenti di Adrano hanno acquisito la denuncia e hanno avviato subito le indagini, riuscendo a risalire alla targa e al modello dell’auto, grazie alla visione delle immagini dei sistemi di videosorveglianza, ricostruendo, passo dopo passo, tutto il percorso effettuato. Rintracciato dalla Divisione Polizia Anticrimine della Questura di Messina, il 77enne pluripregiudicato è stato denunciato all’Autorità Giudiziaria per il reato di truffa mentre sono tutt’ora in corso le indagini per risalire all’identificazione del complice.

 

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