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Gare regionali di nuoto, la Fin annuncia: «Si terranno nell’impianto di Paternò»

La struttura sarà gestita, per i prossimi 15 anni, dall’associazione “Body System group” di Giarre

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© Foto Etna News 24

Il dado è tratto. Nonostante la gara d’appalto non sia stata ancora ufficialmente affidata, è certo che a gestire la piscina comunale “Giovanni Paolo II” di Paternò, per i prossimi 15 anni, sarà la “Body system group” di Giarre, associazione che già oggi gestisce l’impianto di Corso Italia, grazie ad un affidamento temporaneo, avvenuto meno di un mese fa.

Come per la gara temporanea, anche per l’affidamento quindicennale, è stata una sola la proposta arrivata al Comune di Paternò.

Come detto, nonostante la busta non sia stata ancora aperta (per un problema determinato dall’assenza della dipendente della CUC, Centrale unica di committenza, l’apertura fissata per ieri è slittata a data da destinarsi), non ci sono dubbi, come conferma il sindaco di Paternò, Nino Naso, che a gestire la piscina sarà proprio la “Body System group”.

E per l’impianto natatorio arriva una bella notizia. A comunicarla è la FIN, la Federazione italiana nuoto che in una nota stampa evidenzia: «L’impianto etneo sarà la casa dei prossimi regionali. Una casa che promette di essere calorosa, affollata e degno scenario di numerosi appuntamenti da non perdere. Unica piscina a otto corsie disponibile da venerdì a domenica, la “Giovanni Paolo II”, grazie alla sinergia instaurata tra la Federnuoto Sicilia e il nuovo gestore, ospiterà dunque l’intera tornata dei campionati invernali.»

A determinare la novità, l’improvvisa indisponibilità della piscina di Caltanissetta.

E per le gare si comincia da subito. Tutti i fine settimana di febbraio saranno impegnati per le gare esordienti A e B, i master, le gare di categoria.

La notizia è stata accolta con soddisfazione dal sindaco Nino Naso che commenta: «Tutto questo nasce da un’intesa della FIN regionale con il gestore della nostra piscina; un gestore di eccellenza, Antonio Russo, della Body System group. Questo significa che per tutti i fine settimana verrà tanta gente in città, quindi significa lavoro per gli esercizi commerciali, per le strutture ricettive. Quindi significa sviluppo economico, turismo,  conoscenza della nostra città. Questi sono i risultati di un duro lavoro. Ci abbiamo lavorato tanto. Siamo riusciti ad aprire la piscina con tutti gli accorgimenti necessari.»

Per la città, dunque, ritorna una grande occasione che bisogna saper sfruttare.

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Catania, CGIL e FP CGIL: “La nuova rete ospedaliera ignora i bisogni reali dei territori”

In particolare, la CGIL e la FP evidenziano una grave carenza di attenzione verso le aree interne della provincia etnea – tra tutti Bronte, Biancavilla e Acireale- già pesantemente penalizzate dai processi di razionalizzazione passati

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“La bozza della nuova rete ospedaliera siciliana non risponde alle esigenze di salute delle cittadine e dei cittadini, ma sembra orientata a logiche che nulla hanno a che vedere con il diritto alla cura e con la tutela del lavoro sanitario”. È questa la denuncia della CGIL e della FP di Catania, che per bocca dei rispettivi segretari generali, Carmelo De Caudo e Concetta La Rosa, esprimono forte preoccupazione per l’impianto del piano presentato dalla Regione, giudicato inadeguato, sbilanciato e in contrasto con i principi del Decreto Ministeriale 77.

In particolare, la CGIL e la FP evidenziano una grave carenza di attenzione verso le aree interne della provincia etnea – tra tutti Bronte, Biancavilla e Acireale- già pesantemente penalizzate dai processi di razionalizzazione passati. La riduzione dei posti letto e il focus sulla lunga degenza, a scapito della gestione delle fasi acute, vanno nella direzione opposta rispetto a quanto stabilito dalla riforma nazionale della sanità territoriale.

“Siamo davanti a una visione distorta – dichiarano De Caudo e La Rosa – che privilegia l’ospedalizzazione, senza investire sulla medicina di prossimità, sulla presa in carico del paziente e sull’integrazione sociosanitaria. Tutto ciò rappresenta l’esatto contrario di quanto previsto dal DM 77, che impone una riorganizzazione centrata sulla prevenzione, l’assistenza territoriale e la continuità delle cure”.

Il sindacato sottolinea inoltre la totale assenza di un piano di potenziamento dei Pronto Soccorso, oggi tra i settori più critici del sistema sanitario regionale, colpiti da gravi carenze di organico e strutture inadeguate. “Non si può continuare a ignorare il collasso del primo presidio d’emergenza. Manca personale, mancano risposte, e ora manca anche una strategia”.

A rendere ancora più allarmante la bozza è l’assenza di una articolazione chiara delle strutture sanitarie: non vengono indicati i numeri delle strutture complesse, semplici o dipartimentali. “Questo – affermano i due segretari – rischia di aprire la porta a decisioni discrezionali e politiche, non basate su criteri oggettivi di salute pubblica, ma su dinamiche territoriali e spartizioni di potere”.

Il piano, così com’è stato redatto, viola apertamente quanto previsto dal DM 77, che impone la comunicazione della distribuzione del personale tra le varie articolazioni. Una violazione che potrebbe persino aprire la strada a una impugnazione da parte del Governo nazionale.

Per tutte queste ragioni, la CGIL Catania è FP CGIL chiedono l’immediata sospensione del piano e l’apertura urgente di un tavolo di confronto con le parti sociali e con le rappresentanze dei territori. “Non si costruisce il futuro della sanità pubblica calando dall’alto un modello sbagliato. Il diritto alla salute non è una variabile di bilancio né uno spazio di manovra politica. È un diritto costituzionale che va rispettato, garantito e costruito insieme a chi ogni giorno lo difende nei reparti, nei territori e nelle istituzioni”.

 

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Catania, auto della municipale di Biancavilla, multata dai vigili urbani del capoluogo etneo

Inizialmente si pensava che la Panda multata fosse in uso alla polizia municipale catanese.

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Un’auto della polizia municipale di Biancavilla in missione a Catania, in sosta in modo non appropriato, è stata multata dai vigili urbani del capoluogo etneo in via Gabriele Carnazza. Il fatto è successo nella giornata di ieri e a portare alla luce, soprattutto sui social, è stato l’avvocato Mattia Iachino Serpotta, molto attivo sui social. Il suo post è stato successivamente condiviso dal sindaco di Catania, Enrico Trantino.

Inizialmente si pensava che la Panda multata fosse in uso alla polizia municipale catanese e sanzionata da un vigile urbano in borghese. “Signore e Signori, con la voce rotta dall’emozione, nell’anno del Signore 2025, segnalo una macchina della Polizia locale di Catania (meglio noti come vigili urbani) multata da un loro collega in borghese, in via Gabriele Carnazza- si legge su “Facebook”- Non si vedevano queste cose dal ’65. Mi sono commosso. E Zurigo muta. Se io ti posso multare e voi potete multarmi, tutto il mondo si può multare” scriveva sui social l’avvocato Serpotta.

Tuttavia, come ha rilevato successivamente “Video Star”, l’auto multata appartiene al corpo della Polizia municipale di Biancavilla. Lo stesso sindaco di Catania Enrico Trantino aveva precisato che l’autovettura in questione è in dotazione ai vigili urbani di un altro Comune etneo.

“Non usiamo più Panda da quando abbiamo le nuove auto ibride ed elettriche”, fanno sapere da piazza Spedini.  Venuto a conoscenza della novità l’avvocato Serpotta ha aggiornato la “notizia”: “La  Polizia locale di Catania smentisce che sia una loro auto. Mi sembra ci sia materiale per un ricorso allora” ha scritto l’avvocato Serpotta.

 

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