La Pubbliservizi è salva e con essa i 333 posti di lavoro del personale dipendente. Tirano un sospiro di sollievo i lavoratori che, per settimane, hanno temuto che quell’annunciato licenziamento collettivo potesse diventare un’amara realtà. La Pubbliservizi si salva e cambia pelle trasformandosi in azienda speciale. Un risultato ottenuto grazie ad un lavoro sinergico a più mani, dove fondamentale è stato l’apporto e supporto dei sindacati.
Ora bisogna correre per avviare e concludere il progetto di trasformazione che deve avvenire entro il prossimo 15 maggio, termine ultimo di esistenza della Pubbliservizi a cui è stato concesso dal Tribunale civile di Catania di poter operare, fino a quella data, in esercizio provvisorio.
Si comincia ad operare già domani quando, negli uffici della Città metropolitana di Catania i rappresentanti delle diverse sigle sindacali si incontreranno con il commissario della Città metropolitana Piero Mattei per discutere degli atti istitutivi della nuova Azienda speciale che, come detto, assorbirà completamente servizi e personale della pubbliservizi.
E sull’argomento i rappresentanti sindacali esprimono la necessità di continuare a lavorare in maniera sinergica.
I segretari generali di Uil e UilT Catania, Enza Meli e Salvo Bonaventura, in una nota evidenziano: “Grazie alla costituzione dell’azienda speciale, tutti i 333 lavoratori della ex Pubbliservizi potranno continuare ad assicurare servizi essenziali alle persone in provincia di Catania. Voltiamo pagina – aggiungono -, grazie al confronto tra il sindacato e il commissario della Città Metropolitana. Ci preoccupa, adesso, che la procedura si concluda entro il termine dell’esercizio provvisorio, prorogato al 15 maggio. Tutelare il personale della ex Pubbliservizi e le esigenze del nostro territorio erano e restano la nostra priorità.”
Intervento anche del segretario territoriale della Ugl etnea, Giovanni Musumeci, che rispetto alla guida al vertice della nuova realtà sottolinea: “Poco importa se si punterà su un amministratore unico o su Consiglio di amministrazione, quel che conta per noi è che la decisione deve obbligatoriamente cadere su persone di alto profilo, competenti e di comprovata capacità ed esperienza, fuori da ogni logica politica e partitica. Bisogna evitare gli errori del passato, anche quando si tratterà di trattare il transito dei lavoratori. Vogliamo discontinuità rispetto a quello che è stato il disastro operato su ciò che avrebbe dovuto essere il fiore all’occhiello della ex Provincia regionale, sia in termini di strategia gestionale che sulle scelte da condurre in relazione al personale.”