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Storie

Lo stylist Carlo Abate offre taglio Sansone per ridare forza ai malati oncologici

E’ possibile donare gratuitamente 30 centimetri della propria chioma per la realizzazione di parrucche per le donne in cura

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Da alcuni giorni ai tanti trattamenti che si possono prenotare dal giovane parrucchiere, Carlo Abate, se ne aggiunge uno speciale che unisce al cambio look uno scopo benefico. Carlo offre un taglio di capelli gratis. E non c’è dietro nessuna promozione di primavera, ma una ragione quanto inaspettata tanto nobile.

Ovvero realizzare parrucche per le donne, che si stanno sottoponendo a chemioterapia e sono soggette ai pesanti effetti collaterali della cura, a partire dalla perdita dei capelli. Il parrucchiere Abate, nato e cresciuto a Santa Maria di Licodia, ma che da anni ha aperto con successo un salone di bellezza nella vicina Paternò, ha deciso di aderire al progetto “Sansone” della Onlus “Una Stanza Per Un Sorriso”, che patrocina la raccolta di preziosi centimetri di chioma e fornisce supporto estetico alle donne malate di cancro.

“Sansone”, riferimento biblico perfettamente calzante, è il nome di questo speciale taglio, cui per sottoporsi bastano dei semplici requisiti. Bisogna avere la lunghezza di almeno 25 centimetri di capelli. Vanno bene anche se colorati, ma senza ulteriori trattamenti chimici.

Nello specifico non possono essere schiariti, decolorati o permanentati. La perdita dei capelli, purtroppo, determina spesso nel malato una vera e propria crisi d’identità che, sul piano psicologico, rende ancora più complesso il processo di guarigione. Una parrucca di qualità può diventare uno strumento di riappropriazione di sé per molte persone. Considerando che solo in Italia 120.000 donne si ammalano di tumore ogni anno, si ha una facile stima di quante parrucche possano essere necessarie.

E anche gesti minimi come sottoporsi a un taglio, possono fare la differenza. «Sempre più spesso – racconta Carlo – mi tocca di rasare i capelli a donne in cura e percepisco con grande dolore il disagio, che provano nel guardarsi allo specchio e nel vedersi private della propria femminilità. Per queste ragioni ho deciso di collaborare con la onlus, che crea gratuitamente parrucche di qualità. Grazie alle parrucche, realizzate con capelli rigorosamente donati, spero di riuscire a restituire a queste guerriere la loro immagine e la forza di affrontare il mondo a testa alta, senza l’etichetta della malattia». E proprio in questi giorni una giovanissima ragazza ha già donato con entusiasmo i suoi capelli (foto). Chi volesse seguirne l’esempio può prenotare il taglio “Sansone” al numero 095854874.

I sostenitori di Sansone potranno inoltre far conoscere la propria adesione utilizzando sui social gli hashtag #tagliosansone e #untagliofattoperbene. Sansone è anche un cortometraggio,  nato da un’idea della conduttrice Chiara Centioni e ispirato alla storia vera di Christian, un bambino americano che si è fatto crescere i capelli e li ha donati per la realizzazione di parrucche destinate a malati oncologici.

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Chiesa

Biancavilla, il culto della Madonna dell’Elemosina, tra fede e tradizione

Tra meno di 48 ore i biancavillesi festeggeranno “Maria Santissima dell’Elemosina”, protettrice della città, giorno in cui il sindaco Antonio Bonanno reciterà l’atto di affidamento della città alla Vergine.

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A Biancavilla fervono i preparativi della “Grande Festa Estiva” , in programma tra due giorni, in onore alla Vergine e Madre di Dio Maria Santissima dell’Elemosina, protettrice della città.

L’oramai tradizionale festa che vede culminare la fede dei biancavillesi l’ultima domenica del mese di agosto è preceduta da un novenario di preparazione caratterizzato da Sante Messe ed eventi che fortificano la fede dei tanti fedeli che a lei si affidano.

E da essa che affondano le origini della città quando nel 1482, dopo la conquista turca della cittadina di Scutari, nella parte nord-occidentale dell’Albania, un piccolo gruppo di profughi guidati da Cesare Masi si accampò in territorio di Callicari, alle pendici dell’Etna, con l’intensione di effettuare una breve sosta per poi proseguire in direzione di Palermo, precisamente nell’attuale Piana degli Albanesi. Ad accompagnarli nel lungo viaggio una reliquia del soldato martire d’Arabia, S. Zenone, una croce in legno di stile orientale, tutt’oggi gelosamente custoditi, e la sacra raffigurazione dell’icona bizantina della Madre di Dio “Eleùsa”. Fu proprio quest’ultima che appoggiata sulle fronde di un albero di fico, simbolo della volontà di Dio, ne rimase aggrovigliata. Non solo gli esuli albanesi ne rimasero colpiti ma anche i signori del luogo, i Conti Moncada, tanto che concedettero loro ospitalità. Iniziarono da lì a formarsi i primi aggregati urbani fino a diventare oggi la Biancavilla che tutti conosciamo.

L’evento venne raffigurato successivamente nel 1952 nel dipinto su tavola “La Madonna dell’Elemosina si ferma a Callicari” opera dell’artista catanese Manuele Di Giovanni e collocato all’interno della Basilica Collegiata Santuario Santa Maria dell’Elemosina di Biancavilla.

Dal giorno del prodigioso evento il culto rivolto alla Madre di Misericordia si fece sempre più vivo ed intenso nella comunità; sono molteplici le occasioni in cui è stata invocata la sua Divina protezione così come le grazie da essa concesse in occasioni di terremoti, eruzioni vulcaniche, intemperie climatiche ed epidemie.

Nel 1576 l’epidemia di peste che colpì la Sicilia, grazie alle suppliche dei fedeli, lasciò del tutto incolume gli abitanti di Biancavilla; evento miracoloso se si pensa che la vicina Paternò contò circa 70 vittime. Anche le preghiere rivolte in occasione delle eruzioni vulcaniche del 1536, del 1603, del 1669, del 1879 e del 1942 furono accolte dalla Vergine; durante quest’ultima la colata lavica minacciava Biancavilla, ma la devozione dei fedeli diede loro il coraggio di portare in processione sul fronte lavico l’effigie della Madonna, fino a quando non si arrestò nel giorno dedicato alla Madonna delle Grazie. Anche durante l’invasione delle truppe tedesche nel 1943 la protezione della Madonna accompagnò i biancavillesi; il territorio venne giudicato favorevole per la difesa grazie all’alta rupe lavica e vennero posizionate le artiglierie. Gli abitanti per sfuggire a morte certa, fiduciosi nella Vergine, dovettero abbandonare le abitazioni. Inaspettatamente i tedeschi decisero di lasciare Biancavilla spostando il luogo di difesa. La città rimase quasi del tutto incolume, diversamente deve dirsi dei territori limitrofi che subirono danni incalcolabili.

L’icona di Maria SS. dell’Elemosina, di stile greco-bizantina, misura 67×86 cm ed è dipinta con colori a tempera d’uovo su legno di cedro. L’effigie è coperta da una riza in argento, oro e preziosi ex voto lavorata a sbalzo e al capo della Madonna e del Bambin Gesù sono poste le corone. La solenne incoronazione della Vergine Maria avvenne il 3 ottobre 1948 con decreto del Ven.le Capitolo della Basilica Papale Vaticana, mentre il Bambin Gesù ebbe la sua corona regale il 27 agosto 1961 dall’allora arcivescovo di Catania monsignor Guido Luigi Bentivoglio.

Il 17 febbraio 1978 ignoti si introdussero all’interno della Basilica Collegiata Santuario rubando preziosi, arredi sacri, vari monili, le due corone d’oro e la riza d’argento che ornavano la sacra icona dell’Elemosina. Da quel tragico evento l’allora parroco della Chiesa Madre il prevosto Don Giosuè Calaciura decise di far realizzare una fedele riproduzione del quadro ad un giovane studente di arte, nonché frequentatore della chiesa, Salvatore Mazzone, tenendo custodito lontano da possibili malintenzionati l’originale. La copia della Madonna da allora prese il posto dell’originale e venne posta alla venerazione dei fedeli. Oggi la riproduzione dell’icona è custodita all’interno della cappella del piccolo seminario di Biancavilla.

L’ultima domenica di maggio dell’anno successivo, il 26 agosto 1979, giorno durante il quale oggi si celebra la Festa Estiva in onore della Madonna dell’Elemosina, l’effigie venne nuovamente incoronata dall’allora Arcivescovo di Catania Mons. Domenico Picchinenna.

La devozione a Maria Santissima dell’Elemosina continua ad essere fortemente sentita e professata dai biancavillesi. Anche in tempi più recenti è stato fatto affidamento da parte dei fedeli all’Elemosina per superare momenti di preoccupazione; durante il terremoto del 5 ottobre del 2018, la comunità si è stretta in preghiera dinanzi alla Madonna dell’Elemosina e dei Santi Placido e Zenone.  In quell’occasione sono stati sospesi i festeggiamenti patronali ed è stata rivolta una preghiera penitenziale per lo scampato pericolo.

Culto alla Madre di Dio  che valica i confini territoriali tanto da essere portata nel settembre del 2016 in pellegrinaggio a Roma da papa Francesco durante il Giubileo della Misericordia ed il 6 maggio di quest’anno a Malta.

La Grande Festa Estiva in onore alla protettrice di Biancavilla è vicina. Quest’anno il novenario, iniziato lo scorso 18 agosto, culminerà domenica 27  con la celebrazione eucaristica, durante la  quale il sindaco Antonio Bonanno reciterà l’atto di affidamento della città alla Madonna.

 

 

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Eventi

Biancavilla, bonifica di Monte Calvario, l’area dove si trova la fluoroedenite

Una sostanza cancerogena, la cui presenza ha provocato tante vittime, questa mattina la cerimonia per la messa in sicurezza della zona

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Questa mattina a Biancavilla, nel corso di una cerimonia ufficiale, alla presenza del Prefetto di Catania, Maria Carmela Librizzi, e del ministro per la Protezione Civile e per le Politiche del mare Nello Musumeci, il sindaco di Biancavilla Antonio Bonanno ha avviato la bonifica e la messa in sicurezza permanente dell’area di Monte Calvario, dove si cela la fluoroedenite, sostanza cancerogena la cui presenza ha provocato negli anni tante vittime. Alla cerimonia hanno partecipato anche il Presidente dell’Ars Gaetano Galvagno, gli assessori regionali Elena Pagana, Marco Falcone e Roberto Di Mauro e il deputato regionale Giuseppe Zitelli. Presenti anche gli ex sindaci di Biancavilla – Pietro Manna e Mario Cantarella – per testimoniare l’impegno che ciascuno di loro ha profuso per arrivare al risultato raggiunto oggi.

“E’ questa la politica che dà il buon esempio, – sottolinea il ministro Musumeci – quando si preoccupa di programmare per ottenere risultati importanti. Dopo anni di lavoro, i cittadini di Biancavilla hanno la certezza che viene messa in sicurezza sul piano ambientale un’area che ha causato tanto dolore”. Il sindaco Antonio Bonanno ha evidenziato che “non sapevamo della presenza di una sostanza cancerogena, la Fluoroedenite, che ha sviluppato i propri effetti in maniera subdola. Come si fa a combattere un nemico, se non sai nemmeno che esso esiste? Purtroppo siamo corsi ai ripari soltanto dopo. Ai familiari delle vittime da mesotelioma proprio oggi va il nostro abbraccio: abbiate la certezza che è stato e continua a essere un dolore di tutti”.  Il sindaco ha definito encomiabile la collaborazione e l’impegno che, ai vari livelli, hanno dimostrato il Ministero dell’Ambiente, la Regione Siciliana, l’Arpa, l’Inail, l’Asp, la Città metropolitana, l’Ispra, l’Istituto superiore di sanità, e l’Enea. Per l’intervento iniziatosi oggi sono stati stanziati 17 milioni di euro: la durata dei lavori è di circa 3 anni e mezzo.

“L’intervento di bonifica dell’ex cava di Monte Calvario a Biancavilla è un intervento fondamentale che guarda alla tutela della salute dei cittadini- ha detto il deputato nazionale Francesco Ciancitto- All’interno del sito è stata trovata la pericolosissima presenza di fluoroedenite, un minerale killer, responsabile del mesotelioma pleurico. Per anni, quando nessuno era a conoscenza del pericolo, si sono costruite le case con il materiale di quella cava contenente questa fibra di amianto, recuperare questa porzione di territorio in maniera definitiva è di primaria importanza”. Sulla questione è intervenuto anche Giuseppe Zitelli, presente alla cerimonia di questa mattina. “Oggi è un giorno importante per la città di Biancavilla, perché dopo anni di attesa parte ufficialmente il cantiere destinato alla bonifica della cava di Monte Calvario. Una zona che richiama alla mente fatti tragici per l’intera comunità biancavillese. Proprio in questo luogo, infatti, è presente la fluoredenite, il minerale che negli anni ha provocato circa 60 morti per tumore alla pleura: una tragedia che ci lascia senza parole. Sono stato a Biancavilla insieme al  Ministro Nello Musumeci, al Presidente dell’Ars Gaetano Galcagno, agli assessori Regionali Pagana, Di Mauro e Falcone, a sua Eccellenza il Prefetto Maria Carmela Librizzi e a tante altre personalità ed enti per dimostrare la nostra vicinanza al sindaco di Biancavilla, Antonio Bonanno, all’intera comunità biancavillese e ai cittadini dei comuni limitrofi. In questi anni  il governo guidato da Nello Musumeci ha elaborato iniziative volte a bonificare Monte Calvario, iniziative che proseguono e continueranno con il governo del Presidente Schifani. Così, da un luogo che ha portato morte nascerà un parco urbano fruibile da tutta la città. Bisogna credere sempre nella buona politica e nell’azione del buon governo”.

“Completate tutte le attività che mirano a risolvere il problema sanitario e ambientale, – spiega Giuseppe Maria Santangelo, ad della Rem srl, una delle aziende aggiudicatarie dell’opera in Ati assieme a ‘Gentile Ambiente spa’ –  è prevista la sistemazione a verde dell’area attraverso la messa a dimora di numerose e variegate essenze arboree oltre al rinverdimento tramite idrosemina dei pendii e scarpate e zone adiacenti alla cava”. E’ un passo decisivo ma non è l’ultimo: l’obiettivo, infatti, è l’azzeramento del rischio ambientale. L’Ufficio tecnico del Comune di Biancavilla sta redigendo un progetto, ancora da finanziare, per la bonifica degli intonaci delle strutture edilizie realizzate negli anni  ‘50 e fino al 1998. Nell’area di Monte Calvario sorgerà un Parco urbano, un luogo di vita aperto all’incontro e all’aggregazione tra i cittadini, ci sarà uno spazio dove anche i bambini potranno giocare. “E’ come se Monte Calvario, d’ora in poi, cambiasse nome in Monte della Vita, – conclude il sindaco Bonanno. Lo dobbiamo alla città”.

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