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Cronaca

Marijuana “light” ma illegale, denunciati tre rivenditori a Paternò e a Belpasso

Sequestrate oltre 200 confezioni di inflorescenze “vietate” al commercio, secondo i carabinieri

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I carabinieri del Nucleo Operativo della Compagnia di Paternò, in attuazione della direttiva ministeriale dello scorso maggio, denominata “commercializzazione di canapa e normativa sugli stupefacenti”, hanno svolto numerosi controlli e perquisizioni negli esercizi commerciali autorizzati alla vendita della cosiddetta “marijuana light”, riscontrando in alcuni di essi delle violazioni di carattere penale. 

Difatti, all’interno delle rivendite di tre rivendite a Paternò e a Belpasso, i militari hanno sequestrato oltre 200 confezioni contenenti delle inflorescenze, già vietate, comunque con il principio attivo superiore a quello previsto dalla legge e quindi non commerciabile.

Così riferisce un comunicato della sala stampa del comando provinciale dei carabinieri: i tre titolari dei negozi sono stati denunciati all’Autorità Giudiziaria per vendita e commercializzazione di sostanze stupefacenti.

Aggiornamento (20.7.2019)

Il Tribunale del riesame di Catania, accogliendo il ricorso degli avvocati Benedetta Asero e Dario Pastore, ha disposto il dissequestro della cannabis light sequestrata in tre negozi di Belpasso e Paternò su richiesta della Procura. Sono gli esercizi commerciali ‘Green house shop’ di Barbaro Sciacca, ‘Cannabis zone’ di Vincenzo Laudani, ‘Weed shop’ di Giuseppe Fabio Spina. Il Tribunale ha mantenuto il sequestro di una sola confezione per tipologia di sostanze sequestrate al fine di effettuare le analisi tossicologiche.

In sede di Riesame gli avvocati difensori hanno prodotto le analisi chimiche della sostanza in vendita che hanno certificato che non era superato il limite di 0,5 thc indicato dalla tossicologia forense e dalla giurisprudenza come valore soglia sotto il quale non vi è effetto psicotropo o drogante. Gli avvocati Asero e Pastore esprimono “viva soddisfazione” e dichiarano di «essere fiduciosi di una richiesta di archiviazione per totale infondatezze della notizia criminis».

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Cronaca

Nicolosi, fermato in una villetta ladro che aveva chiavi di casa,rubate da dentro auto

L’uomo è accusato di furto aggravato e tentato furto in abitazione, d’intercettazione, impedimento o interruzione illecita di comunicazioni informatiche o telematiche e possesso ingiustificato di chiavi alterate o grimaldelli

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Furto aggravato e tentato furto in abitazione, d’intercettazione, impedimento o interruzione illecita di comunicazioni informatiche o telematiche e possesso ingiustificato di chiavi alterate o grimaldelli. Sono i reati contestati ad un uomo di 47 anni di Catania, arrestato dai carabinieri del comando stazione di Nicolosi. Per il 47enne le manette ai polsi sono scattate mentre cercava di entrare in un’abitazione in via Vincenzo Monti; da quanto accertato dalle forze dell’ordine l’uomo  sarebbe stato in possesso delle chiavi di casa, poiché il 47enne le avrebbe poco prima rubate all’interno di una Fiat Panda parcheggiata a Catania, in via Teocrito, nei pressi della “fera o’ luni”.

Nel corso di uno dei servizi di controllo  del territorio  i carabinieri hanno notato l’uomo aggirarsi con fare sospetto all’interno  del giardinetto presente dentro la villetta . Il 47enne alla vista dei militari ha cercato di nascondersi tra la vegetazione, attirando ancor di più l’attenzione dei carabinieri che subito si sono avvicinati per approfondirne il controllo. Vistosi scoperto ha così cercato di fuggire dal portoncino d’ingresso del villino, ma è stato bloccato dai militari che, dopo averlo perquisito, hanno rinvenuto nella tasca della sua giacca proprio il mazzo di chiavi, corrispondenti a quelle d’ingresso dell’abitazione, trafugato dall’auto della proprietaria di casa.

All’interno dell’autovettura del ladro, una Ford Ka, i militari hanno scoperto sotto il sedile lato guida un cassette all’interno del quale sarebbero stati occultati un grimaldello, un disturbatore di frequenze radio (il cosiddetto “jammer”) e 17 chiavi di sicurezza (di altre abitazioni), probabilmente provento di altri analoghi furti.  Le immediate indagini dei carabinieri hanno ricostruito il modus operandi del ladro : quest’ultimo sarebbe stato solito osservare la vittima, azionando il jammer solo al momento dell’abbandono del veicolo, al fine d’impedire la chiusura centralizzata degli sportelli e quindi introdursi nell’autovettura, impossessandosi delle chiavi di casa incautamente lasciatevi all’interno dell’abitacolo.

Sarebbe stato facile per l’uomo, dopo aver individuato attraverso la carta di circolazione del veicolo l’ubicazione della casa del proprietario, recarvisi per saccheggiarla in tutta tranquillità e con il minimo rischio di essere visto da qualcuno. Il ladro è stato così arrestato e sottoposto agli arresti domiciliari, confermati poi dall’autorità giudiziaria in sede di convalida anche con l’applicazione del braccialetto elettronico.

 

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Cronaca

Milo, sciame sismico con un terremoto di magnitudo 4.0 avvertito dalla popolazione

Il sisma è stato preceduto da un evento di magnitudo 2.8 alle 6:34 e successivamente sono stati localizzati altri 6 eventi di magnitudo compresa tra 2.5 e 1.6.

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Trema la terra ai piedi dell’Etna . Un sisma di magnitudo 4.0 è stato registrato alle 6.44 dall’Istituto nazionale di geofisica e vulcanologia nei pressi del Monte Centenari, in territorio di Milo. L’epicentro è stato localizzato nella Valle del Bove, a 6 km da Milo  con ipocentro a una profondità di circa 6 km. Il terremoto è stato preceduto da un evento di magnitudo 2.8 alle 6:34 e successivamente sono stati localizzati altri 6 eventi di magnitudo compresa tra 2.5 e 1.6. La scossa di magnitudo è stata avvertita dalla popolazione nei comuni di Sant’Alfio, Zafferana Etnea, Santa Venerina, fino a Giarre e Riposto.

Le scosse registrate  hanno un epicentro posto tra Monte Centenari e Monte Scorsone. Da un punto di vista della sismicità storica  nell’area epicentrale attuale non sono avvenuti in passato eventi molto forti, contrariamente a quanto riportato per i settori orientale e meridionale. “La profondità degli ipocentri, intorno ai 5 km, non sembra correlare lo sciame sismico  direttamente all’ultima attività eruttiva- ha scritto Alessandro Bonforte dell’Ingv sulla propria pagina social-  Ma di certo si osserva da un po’ una ricarica del sistema di alimentazione del vulcano  anche da altri dati. Sarà il magma che spinge o sarà la tettonica? Le indagini sui meccanismi, già avviate, potranno fornire altri indizi”.

Aggiornamento ore 16.30  

Poco prima delle ore 14 di oggi  come riferiscono dall’Istituto Nazionale Geofisica e Vulcanologia lo sciame sismico è cessato del tutto.

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