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Cronaca

Mezzo chilo di marijuana pronto per farne 2000 dosi, un arresto a Gravina di Catania

Un 47enne finito ai “domiciliari”, i carabinieri lo sorprendono in auto in via Quasimodo

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I carabinieri del Nucleo Operativo della Compagnia di Gravina di Catania hanno arrestato un 47enne ritenuto responsabile di detenzione finalizzata allo spaccio di sostanze stupefacenti.

Durante l’esecuzione di un servizio antidroga, i militari hanno proceduto al controllo dell’uomo mentre a bordo di una Volkswagen Golf percorreva via Salvatore Quasimodo.

L’eccessivo nervosismo mostrato ha insospettito i militari che, dopo la perquisizione dell’auto, hanno rinvenuto e sequestrato una busta di plastica con mezzo chilo di marijuana.

Le verifiche, estese anche all’abitazione del 47enne, hanno consentito ai carabinieri di rinvenire gli strumenti tipici dello spacciatore: un bilancino elettronico di precisione, nonché del materiale comunemente utilizzato per confezionare lo stupefacente da porre in vendita (nello specifico caso, gli esami di laboratorio hanno stabilito che da quel quantitativo di droga si sarebbero potute ricavare almeno 2.000 dosi). L’arrestato, in attesa del giudizio per direttissima, è stato posto agli arresi domiciliari.

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Cronaca

Paternò, incendio abitazione in zona Scala Vecchia

Sul posto i Vigili del Fuoco del distaccamento di Paternò

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Incendio questa sera in via Napoli a Paternò in zona Scala Vecchia all’interno di una palazzina a più piani. Al momento sono incerte le cause del rogo. A mettersi in sicurezza diverse persone che si trovavano all’interno dell’appartamento invaso dalle fiamme dove sono intervenuti i Vigili del Fuoco del distaccamento di Paternò che hanno domato il rogo sviluppatosi probabilmente all’interno della cucina. Fortunatamente non si registrano feriti.

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Cronaca

Bronte, per il sindaco Firrarello la metropolitana deve arrivare a Bronte

Secondo il primo cittadino brontese il tratto Adrano-Bronte sarà in superfice e meno costoso da realizzare

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“La metropolitana non può fermarsi a Paternò o fino ad Adrano, dobbiamo farla arrivare a Bronte e a Randazzo”. A dirlo è il sindaco di Bronte, Pino Firrarello che si  rivolge al Ministero dei Trasporti, forte delle sensazioni positive ricevute in occasione dell’inizio dei lavori del tratto Piano Tavola- Paternò, dove il ministro Matteo Salvini, nel suo intervento, non ha escluso la possibilità che si chiudesse l’anello ferroviario attorno l’Etna. “Considero la realizzazione della metropolitana, almeno fino a Randazzo, l’infrastruttura che più di tutte è in grado di migliorare la qualità della vita dei residenti e le potenzialità del territorio. Fino a qualche anno fa vedevo la Fce soltanto come il trenino della tradizione, guardato con affetto. I pendolari che da Bronte si spostavano fino a Catania, infatti, continuavano a scegliere l’auto. Con l’attuazione dei vari step di sviluppo che la Circumetnea ha registrato, mi sono reso conto che è un vettore di trasporto importante”.

Firrarello ha specificato che i comuni che in futuro saranno raggiunti da un servizio di metropolitana veloce dovrebbero ottenere notevoli benefici perché potranno comodamente in treno raggiungere l’aeroporto di Catania o il Porto.  “Una ferrovia veloce darà un contributo sostanziale alla sostenibilità del traffico, favorirà il processo di disurbanizzazione migliorando la qualità della vita con la creazione di nuove infrastrutture e di luoghi più vivibili. Valorizzerà l’intero comprensorio etneo, insomma, creando nuove opportunità di sviluppo economico e contribuendo al potenziamento e alla competitività dei settori trainanti dell’economia locale. Verrà valorizzato anche il patrimonio naturale e culturale – aggiunge – favorendo così i flussi turistici, senza considerare il contributo significativo al miglioramento della qualità dell’ambiente” dice Firrarello, il quale sostiene che non ci sarebbero difficoltà nel trovare risorse economiche.

“ Il tratto Adrano-Bronte, che sarà in superfice per esempio, è il più semplice da realizzare e quindi il meno costoso. Ci sono poi delle norme che consentono al Ministero di investire in questa direzione. Per una di queste contribuì con un emendamento decenni fa l’on. Vito Bonsignore, ai tempi sottosegretario al Bilancio. Il fatto poi che la gestione della Fce è rimasta ministeriale è una garanzia. Ci ha provato in passato qualcuno a farla diventare una ferrovia regionale, ma la  Circum è rimasta sotto la gestione del Governo centrale. E così i direttori ed i commissari che in questi anni si sono succeduti sono stati di sicuro valore e spessore”.

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