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Cronaca

Motta Sant’Anastasia, imprenditore vittima di estorsione, un arresto e una denuncia

I due uomini avevano chiesto al proprio datore di lavoro una somma per poter restituire del materiale rubato dentro l’azienda, assumendo cosi il ruolo di intermediari con dei fantomatici ladri

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Sono accusati di estorsione due uomini di 28 e 61 anni. Il primo è stato arrestato in flagranza dai carabinieri del nucleo operativo della compagnia di Paternò, mentre il 61enne è stato denunciato a piede libero. I carabinieri dopo aver ricevuto la “segnalazione” che un imprenditore dell’area di Motta Sant’Anastasi, attivo nel settore della logistica, sarebbe stato vittima di un’estorsione da parte di alcuni malviventi, hanno deciso di indagare per scoprire chi fosse l’imprenditore sotto estorsione. I militari hanno scoperto alla fine la vittima: si trattava di un 47enne che, ignaro del fatto che i carabinieri avessero avviato un’indagine, è stato monitorato con particolare attenzione.  Il lavoro investigativo svolto dai militari ha fatto luce su uno strano furto denunciato poi ai carabinieri, per un ammanco di merce del valore di circa 23 mila euro, patito dall’imprenditore all’interno del proprio deposito. E’ sembrato strano che al momento dell’ingresso dei ladri fosse avvenuto “l’autonomo” ed occasionale disinserimento dell’impianto d’allarme del deposito: sembrava invece che fosse stato effettuato da una persona che conosceva le caratteristiche tecniche.

Le indagini hanno accertato che, solo qualche giorno dopo l’avvenuto furto, l’imprenditore sarebbe stato contattato da un suo dipendente di 28 anni, il quale gli avrebbe falsamente riferito di essere riuscito ad individuarne gli autori. In particolare, nel suo racconto, l’uomo avrebbe detto al titolare d’essere riuscito, assieme al 61enne, impiegato nella stessa azienda, di essere riuscito a “bloccare” la merce agendo autonomamente consegnando ai malviventi una somma a titolo di caparra di 500 euro, ciò in attesa che il titolare dell’azienda “pagasse” 8 mila euro quale corrispettivo per ottenere la restituzione dell’intera refurtiva. I carabinieri hanno esaminato le interlocuzioni tra l’imprenditore ed i due dipendenti, i quali si sarebbero fatti portavoce dei fantomatici ladri: alla fine la richiesta dei presunti ladri di avere 8 mila euro per la restituzione del materiale trafugato si sarebbe ridotta fino a 2 mila euro.

Il pagamento di quanto pattuito, però, avvenuto all’interno degli uffici della stessa ditta, è stato videoregistrato dai militari, concretizzandosi con la sua consegna del denaro dall’imprenditore nelle mani del 28enne ed alla presenza anche del suo complice 61enne il quale, nel frangente, si sarebbe preoccupato di verificare l’eventuale “inopportuno” ingresso in quei momenti di altri dipendenti all’interno dell’ufficio.  Incassati i 2 mila euro il 28enne si sarebbe quindi allontanato, assicurando all’imprenditore che si sarebbe adoperato per corrispondere il denaro ai malviventi, ma, invece, seguito a distanza dai carabinieri mentre si allontanava a bordo della sua Fiat Bravo, è stato bloccato all’uscita di un centro scommesse sito nella frazione di Piano Tavola del comune di Camporotondo Etneo.  E’ stato sottoposto a perquisizione dai militari, i quali, all’interno del borsello che il 28enne portava a tracolla, hanno rinvenuto la somma di mille uro in contanti e la ricevuta di una scommessa appena effettuata per l’importo di 500 euro mentre la restante somma di 500 euro era stata perduta poco prima al gioco. L’uomo è stato rinchiuso nel carcere di Catania Piazza Lanza dopo l’udienza di convalida del fermo.

Cronaca

Catania, autopsia non fa chiarezza sulla morte della 38enne trovata impiccata

Saranno necessari altri esami supplementari e complementari ossia istologici e tossicologici

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foto "Repertorio"

Si è svolta questa mattina, al Policlinico di Catania, l’autopsia  sulla salma della 38enne trovata  impiccata, nei giorni scorsi, nel bagno dell’appartamento di villeggiatura sito a Fondachello, frazione marinara di Mascali, che la donna aveva preso in affitto assieme al compagno. Autopsia che non ha risolto tutti i dubbi : saranno necessari altri esami supplementari e complementari. In pratica saranno eseguiti esami istologici e tossicologici.

Ad effettuare l’autopsia il medico legale Cristoforo Pomara;  presente, come perito di parte, il dottore Raffaele Benanti, nominato dall’avvocato Francesco Marchese, legale del compagno della donna, che non è indagato, ma parte offesa nell’inchiesta. Intanto la Procura ha firmato il nulla osta per il rilascio della salma che è stata restituita ai familiari. La donna, da quanto verificato dai carabinieri della compagnia di Giarre che stanno indagando sul fatto, avrebbe avuto una lite con l’uomo, testimoniato dai diversi lividi presenti sulle braccia di entrambi e che poi avrebbe lasciato l’abitazione.Il corpo è stato trovato da uno dei figli della coppia.

La casa è stata trovata in ordine, e non è stato rinvenuto alcun messaggio da parte della donna. La coppia ha due figli Il compagno è stato sentito, come testimone, nella caserma dell’Arma da militari e dal sostituto procuratore di Catania di turno.  Al momento non è esclusa alcuna ipotesi sulle cause del decesso, compresa quella del suicidio

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Cronaca

Piana di Catania, attivata pompa di sollevamento del lago Biviere di Lentini

L’impianto permetterà un prelievo di circa 400 litri al secondo che consentiranno di distribuire acqua per usi irrigui a circa mille ettari di terreni

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foto web- sito "Guidasicilia"

“E entrata in azione oggi la prima delle due pompe di sollevamento del lago Biviere di Lentini, nel Siracusano”. A dirlo il presidente della Regione Sicilia Renato Schifani il quale ha evidenziato che con questa soluzione l’impianto permetterà un prelievo di circa 400 litri al secondo che consentiranno di distribuire acqua per usi irrigui a circa mille ettari di terreni agricoli della Piana di Catania.

Nei prossimi giorni, sarà attivata una seconda pompa con la stessa capacità. I fondi per gli impianti, 600 mila euro, sono stati stanziati dalla Regione Siciliana attraverso un contributo straordinario al Consorzio di bonifica 9. “L’attivazione delle due linee di pompaggio – dice il presidente della Regione siciliana Renato Schifani – risolve il paradosso di un invaso in cui l’acqua c’è ma non era possibile utilizzarla per un guasto agli impianti. Adesso possiamo garantire l’approvvigionamento idrico agli agricoltori del territorio in difficoltà per il perdurare dell’emergenza siccità in Sicilia.

Il mio governo è impegnato quotidianamente nella risoluzione, da un lato, delle questioni più urgenti ma, allo stesso tempo, nella definizione di una strategia globale di miglioramento delle infrastrutture, al fine di migliorare la sostenibilità a lungo termine del sistema idrico locale”.

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