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Cronaca

Paternò, chiude momentaneamente il rifugio per randagi di via Verga, riscontrate criticità

“A seguito di un sopralluogo è stata disposta la chiusura temporanea della struttura al fine di intraprendere gli interventi necessari per il suo adeguamento” ha detto l’assessore Francesca Coluccio

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A Paternò, a seguito delle numerose segnalazioni ricevute, è stato effettuato un sopralluogo all’interno del rifugio temporaneo per randagi che si trova all’interno dell’autoparco comunale di via Giovanni Verga. Sono state riscontrate alcune criticità all’interno del rifugio. “A seguito di tale valutazione e in accordo con il Comando della Polizia Municipale, si è ritenuto necessario disporre la chiusura temporanea della struttura al fine di intraprendere gli interventi necessari per il suo adeguamento”.

A darne comunicazione è l’assessore comunale al randagismo Francesco Coluccio. “Al termine dei lavori, la struttura sarà nuovamente adibita all’ospitalità provvisoria degli animali, con l’obiettivo di favorirne l’adozione, il reinserimento nel territorio e, qualora necessario, il loro trasferimento al rifugio con il quale il Comune ha un contratto in corso- dice la Coluccio- Siamo pienamente consapevoli del forte legame affettivo che unisce i volontari agli animali e desideriamo esprimere sin da ora la nostra sincera gratitudine per il prezioso lavoro che quotidianamente svolgono a beneficio della comunità. Auspichiamo che questa collaborazione possa proseguire nel rispetto delle regole e nell’esclusivo interesse degli animali” ha proseguito la Coluccio.

A partire, da domani, in attesa di una sistemazione più idonea alle necessità degli animali, i volontari che “desiderano prestare assistenza ai cani potranno ritirare le chiavi della struttura presso il Comando di Polizia Municipale, previa identificazione e registrazione. Al termine degli interventi di adeguamento, e con il contributo di tutti, sarà organizzato un incontro con le associazioni e i volontari al fine di pianificare insieme la gestione dei cani randagi, sempre nell’interesse del loro benessere” ha concluso Francesca Coluccio.

 

Cronaca

Acireale, minori all’interno di un centro scommesse, sospesa per 10 giorni la licenza

ll provvedimento è stato adottato dopo che i poliziotti hanno constatato, in precedenza, la presenza di 6 minorenni nel locale senza che il titolare procedesse alla loro identificazione mediante esibizione documento di identità

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Ad Acireale agenti di polizia del locale commissariato ha dato esecuzione al decreto del Questore di Catania con il quale è stata disposta la sospensione, per la durata di 10 giorni, della licenza di pubblica sicurezza di un centro scommesse acese.  Il provvedimento è stato adottato dopo che i poliziotti hanno constatato, in precedenza, la presenza di 6 minorenni nel locale senza che il titolare procedesse alla loro identificazione mediante richiesta di esibizione di un documento di identità. I poliziotti hanno riscontrato la presenza dei minori all’interno del centro scommesse, presenza che, non è consentita, anche quando questi non effettuano scommesse. La normativa violata dal titolare

(art.7 comma 8 del decreto legge 158/2012, convertito con modificazioni dalla legge 189/2012) ha lo scopo di prevenire la ludopatia, anche tra i minori, non solo tramite le informazioni sul gioco responsabile, ma anche per mezzo delle iniziative demandate agli istituti di istruzione primaria e secondaria per rappresentare agli studenti i potenziali rischi connessi all’abuso o all’errata percezione del gioco.

La violazione della norma concretizza una contravvenzione per la quale è prevista la sanzione pecuniaria da 5.000 a 20.000 euro, con possibilità di procedere, entro 60 giorni, al pagamento in misura ridotta della somma di € 6666,67. L’illecito contestato scaturisce dalle costanti attività di controllo espletate dal commissariato nell’ambito delle attività coordinate dal CO.PRe.G.I. – Comitato per la prevenzione e la repressione del gioco illegale, la sicurezza del gioco e la tutela dei minori.

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Cronaca

Adrano, controlli dei carabinieri, denunciati due giovani trovati con mazza e tirapugni

L’attività ha interessato due distinti interventi eseguiti per prevenire reati predatori e comportamenti potenzialmente pericolosi

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Ad Adrano i militari della locale stazione hanno denunciato in stato di libertà due ragazzi di 23 e 18 anni, entrambi del posto, per porto ingiustificato di oggetti atti ad offendere. L’attività di controllo ha interessato due distinti interventi eseguiti nell’ambito di servizi di vigilanza del territorio, disposti per prevenire reati predatori e comportamenti potenzialmente pericolosi, messi in atto anche attraverso controlli alla circolazione stradale.

In tale contesto, proprio durante un accertamento “su strada” nel centro storico, i carabinieri hanno fermato una vettura condotta dal 23enne il quale, alla vista dei militari, è apparso subito nervoso e accampava scuse per evitare il controllo. L’equipaggio, dunque, ha deciso di approfondire e lo ha sottoposto ad una perquisizione personale e veicolare, durante le quali, nella tasca del suo giubbotto sono stati scovati 0,5 grammi di marijuana mentre, nel cofano dell’auto, il giovane aveva nascosto una mazza in ferro lunga 63 cm, oggetto chiaramente riconducibile a strumenti di offesa la cui detenzione, in assenza di giustificato motivo, costituisce un reato.

Poco più tardi, invece, nei pressi di una scuola, la pattuglia ha sottoposto a verifiche uno scooter con a bordo il neo maggiorenne, e anche lui si è mostrato insofferente al controllo, insospettendo i carabinieri che, così, lo hanno perquisito, recuperando, dalla tasca dei suoi jeans, un tirapugni in ferro da 11 centimetri.

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