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Paterno’: Circolo PD, è allarme su Servizi Sociali

In un comunicato stampa il Circolo PD evidenzia la situazione di stallo che minaccia i Servizi Sociali del Comune con ripercussioni negative sulle fasce deboli

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In un comunicato stampa il Circolo PD mette al centro la delicata situazione in cui verranno a trovarsi i Servizi Sociali a causa della cattiva gestione del settore dell’Ente.

Il Comune di Paternò, si legge nel comunicato,  a causa di un persistente e ormai evidente disinteresse, ha gradualmente smantellato i principali servizi pubblici, portando la città a un degrado assoluto e abbandonando i suoi cittadini al loro destino.

A rischio sarebbero in particolare i “servizi sociali”, quei servizi fondamentali per le fasce più vulnerabili e deboli della comunità. Gli operatori che da oltre sei anni si occupano di attuare le attività previste dal “Fondo nazionale per la lotta alla povertà e all’esclusione sociale” segnalano che, a partire dalla prossima settimana, tali servizi saranno sospesi, a causa del mancato rinnovo delle convenzioni con le cooperative che li hanno gestiti fino ad oggi.

Intanto, è stato bandito un concorso per l’assunzione, a tempo determinato (12 mesi), di personale che dovrebbe continuare a fornire gli stessi servizi. Ma è noto quanto lunghi siano i tempi di attesa per i concorsi, (per questo sarebbero arrivate circa 2000 domande), il che comporterà inevitabili ritardi e una interruzione della continuità dei servizi, con conseguente danno per la collettività e, in particolare, per coloro che percepiscono l’assegno d’inclusione, che verrà sospeso dall’INPS in seguito alla mancanza di colloqui. A risentirne saranno famiglie, minori, anziani, persone con disabilità e tutte le categorie vulnerabili che ogni giorno ricevono assistenza e attenzione.

La decisione di indire un concorso pubblico, pur essendo una soluzione percorribile, sebbene si tratti di contratti precari di breve durata, avrebbe dovuto essere accompagnata da una lungimirante pianificazione per evitare l’interruzione del servizio. Inoltre, come segnalato dalla nota del Sindacato FP-CGIL, sarebbe opportuno valutare l’inserimento nel bando di criteri che garantiscano la tutela e la valorizzazione del personale attualmente in servizio.

Sui punti di cui si è detto è stata inviata una lettera al Ministero del Lavoro e delle Politiche Sociali, esponendo la situazione di Paternò, vista l’urgenza di giungere  ad una soluzione su una questione tanto cruciale per l’interesse di cittadini e lavoratori e su cui il Comune non può permettersi di tergiversare.

 

 

 

 

 

 

 

 

 

ambiente

Adrano, oltre 300 telecamere contro inciviltà e degrado urbano

Tra le innovazioni più incisive, spicca l’introduzione di E-KILLER, una valigetta mimetica dotata di telecamera, pensata per contrastare l’abbandono illecito di rifiuti

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Adrano segna una svolta storica verso una città più sicura, ordinata e rispettosa delle regole. Con l’attivazione di oltre 300 nuove telecamere distribuite capillarmente su tutto il territorio urbano e periferico, l’amministrazione comunale rilancia con decisione il proprio impegno nella tutela del decoro e della legalità.

Dal centro storico alle zone industriali, da piazza Umberto fino alle aree periferiche, ogni angolo della città sarà monitorato in tempo reale, grazie a una rete di videosorveglianza intelligente. Il sistema, basato su tecnologie di ultima generazione, è direttamente collegato con le forze dell’ordine, garantendo un controllo costante e tempestivo su tutto il territorio.

Tra le innovazioni più incisive, spicca l’introduzione di E-KILLER. Si tratta di una valigetta mimetica dotata di telecamera, pensata per contrastare l’abbandono illecito di rifiuti. Collocata strategicamente nei punti più critici, E-KILLER si confonde tra i rifiuti e, senza farsi notare, registra e documenta i trasgressori in azione, fornendo prove inconfutabili per l’identificazione e la sanzione degli autori. Oltre al contrasto dei reati ambientali, la nuova infrastruttura rafforza la prevenzione contro furti, atti vandalici e danneggiamenti. Un investimento sulla sicurezza di tutti, reso possibile anche grazie alla sinergia costante con le forze dell’ordine locali.

“Lo avevamo promesso: Adrano sarebbe rinata – dichiara l’ Amministrazione – oggi aggiungiamo un nuovo tassello alla costruzione di una città più moderna, vivibile e rispettata.” Quella messa in campo non è solo una rete di telecamere, ma una rete di fiducia e corresponsabilità tra istituzioni e cittadini.

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giudiziaria

Catania, omicidio Filippo Raciti, la Cassazione annulla risarcimento di Speziale allo Stato

La Suprema Corte, riconoscendo un difetto di motivazione, ha accolto la richiesta presentata dall’avvocato Giuseppe Lipera e ha cassato la decisione di secondo grado rinviando a un nuovo collegio

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La Cassazione ha annullato con rinvio la sentenza della Corte d’appello di Catania, emessa l’8 giugno del 2023, che aveva condannato a 100 mila euro di risarcimento per danni d’immagine, in favore del ministero dell’Interno e della Presidenza del consiglio dei ministri, Antonino Filippo Speziale, condannato a otto anni di reclusione per l’omicidio preterintenzionale dell’ispettore di polizia Filippo Raciti, il 2 febbraio del 2007, negli scontri con gli ultra etnei fuori dallo stadio Massimino dove si disputava il derby col Palermo.

La Suprema Corte, riconoscendo un difetto di motivazione, ha accolto la richiesta presentata dall’avvocato Giuseppe Lipera e ha cassato la decisione di secondo grado rinviando a un nuovo collegio. Contro la decisione della Corte d’appello di Catania aveva presentato ricorso, che è stato rigettato dalla Cassazione, anche l’avvocatura dello Stato che aveva chiesto il ripristino del danno patrimoniale stimato in primo grado in 15 milioni di euro, in concorso con Daniele Natale Micale, anche lui condannato per la morte di Raciti, che era stato cassato in secondo grado.

Secondo la Cassazione “non è sufficiente la mera divulgazione delle immagini di un evento lesivo (riferendosi agli scontri degli ultras con le forze dell’ordine), ma è necessario dimostrare che da tale condotta sia derivato un effettivo pregiudizio all’immagine, intesa come reputazione” e ha sottolineato che “non è affatto detto che la visione di tali immagini abbia comportato discredito o una idea negativa dello Stato italiano e della sua capacità di reprimere le violenze”.

Il legale di Speziale l’avvocato Giuseppe Lipera ha affermato che la sentenza della Cassazione “segna un importante punto a favore di Antonino Speziale, annullando la condanna al risarcimento del danno all’immagine per le amministrazioni pubbliche e rinviando la questione alla Corte d’appello di Catania in diversa composizione anche per le spese del giudizio”.

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